info@abcveneto.com
Sulle Tracce degli scrittori lo trovi su Ibs

abcveneto.com mensile telematico
N. 53, V anno, 2008 Venerdì 1 agosto  2008
 
 
 


  Venezia: Festa del Redentore

Luigia Stefanelli

Terrazza del metropole che guarda Riva degli SchiavoniLa festa del Redentore è per eccellenza la festa dei veneziani, la festa dell’estate, la festa della vita che trionfa sulla sofferenza e sulla morte, sagra popolare e religiosa che testimonia quella dote speciale di Venezia che riesce a mescolare ed a mantenere viva tradizione antica e quotidianità.
Nel 1575 la Serenissima fu flagellata da una terribile pestilenza che causò oltre 50.000 vittime,quasi un terzo della popolazione.
Il 4 settembre 1576 il Senato deliberò che il Doge dovesse pronunciare a pubblico voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché questi intercedesse per far cessare il terribile flagello. Ogni anno la città si sarebbe impegnata a rendere omaggio alla Basilica, il giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio, ad imperituro ricordo del beneficio ottenuto. Nel maggio del 1577 si pose la prima pietra del progetto a opera di Andrea Palladio. Il 13 luglio dello stesso anno la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata. Si decise così di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica di luglio.
Per attraversare il canale della Giudecca e consentire il passaggio della processione fu allestito un imponente ponte di barche (ottanta tra galee e vascelli), attorno al ponte ed al tempio la popolazione festeggiò arrivando anche con barche riccamente addobbate. Divenne così anche festa popolare, dove alla devozione si unì cibo e musica. Fu una notte di veglia, la “note famosissima” che si concludeva con l’arrivo dell’alba. Ancora oggi, per consentire l’afflusso diretto alla Basilica del Redentore, viene costruito un ponte su barche ( lungo 330 metri ) per legare Venezia alla Giudecca che, regalando l’impressione di camminare sull’acqua, ricorda la vocazione della città di farsi ponte tra popoli e culture diverse. Tra sabato e domenica migliaia di persone lo attraversano per assistere alle funzioni sacre che si concludono con la solenne Messa Votiva celebrata dal Patriarca alla presenza delle autorità e con la benedizione della città.
La partecipazione dei veneziani è corale: addobbano di fronde e sgargianti palloncini di carta colorata altane, rive e barche che, come vuole la tradizione, al tramonto cominciano a confluire nel canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco. Su tavoli appositamente allestiti o su supporti di fortuna i veneziani consumano una cena abbondante di piatti tradizionali come l’anitra arrostita con ripieno, piatto detto “il perdon della notte “ e “sarde in saor” cioè in agrodolce; è d’obbligo anche l'anguria.
Così tra canti, balli e lazzi si attendono “i fuochi” che cominciano alle 23.30 e durano fino a mezzanotte inoltrata.
Poi le barche rientrano a casa o come vorrebbe la tradizione, si dirigono verso il Lido per aspettare l’alba.

Festa del RedentoreI diversi momenti rituali della festa, come ricordiamo, la cena in barca, il pellegrinaggio sul ponte, la Messa solenne e le regate coinvolgono e contagiano gli ospiti invitandoli alla gioia di vivere come ricordano le immancabili canzoni popolari.
Lo splendido spettacolo pirotecnico notturno attrae migliaia di visitatori, si dice che quest’anno siano arrivate più 120.000 persone, garage pieni dal pomeriggio, code sul ponte ed assalto ai treni.
La Festa privata più bella????... quella dell’hotel Metropole che con il suo Met Restaurant(stellato Michelin), in collaborazione con la città di Venezia, ha allestito una elegante terrazza sulla Riva degli Schiavoni, posizione straordinaria per assistere allo spettacolo pirotecnico.
Splendide le decorazioni di frutta fresca, l’anno scorso erano di conchiglie, che, con il raffinato menu sono una affascinante peculiarità della spumeggiante padrona di casa Gloria Beggiato. Nnon perdetela l’anno prossimo.

corpo

Luigia Stefanelli



 

abcveneto, mensile telematico

WeBuilder