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N. 53, V anno, 2008 Venerdì 1 agosto  2008
 
 
 


  STRADE SENZA NOME: Un romanzo di Stefano Cosmo

A cura di Mafalda Susin

Uno scatto preciso e volutamente irrisorio, un flash di luce fredda che illumina per un solo istante una realtà latente e intrisa di omertà. Questo è il libro di Stefano Cosmo: un intreccio di vite, un gioco del Destino, uno spaccato di emotività e cruda verità.
Nelle sue parole troverete paesaggi veneti a tutti conosciuti, potrete sentire l’odore delle nostre strade e di chi le abita. La prostituzione e in particolare la tratta di esseri umani è un fenomeno di cui ormai siamo consapevoli, ma fino a che punto?
Strade senza nome spinge questa consapevolezza un po’ oltre.
Il protagonista, un certo ispettore Lupi dalla mente acuta e un senso del dovere spiccato, si trova a dover risolvere il caso di omicidio di una prostituta di colore, che si rivelerà molto delicato e intricato. Tra complotti, spionaggi e violenza, come da copione l’uomo dovrà anche render conto ad un cuore che batte, in modo ingenuo e molto sincero…amore, rispetto e protezione combattono contro odio, violenza e indifferenza per tutta la trama del libro. Il risultato arriva in modo diretto al lettore: attraverso una sorta di forza epica, riusciamo ad avere una visione più globale e critica rispetto ai problemi che emergono ma nel contempo seguiamo le vicende di vita, quella vera, di un uomo che in quanto tale ha delle debolezze croniche, un vissuto al quale non ha saputo dire addio e una particolare ammirazione per le donne…
Questo è un romanzo non facilmente classificabile, per certo ci mostra il punto di vista dell’autore, che nella vita lavora proprio nell’ambito della lotta contro la tratta di persone. Proprio per questo tra le righe emerge un urlo alla giustizia, una richiesta quasi vitale di verità, come se ognuno di noi in fondo avesse una benda opaca sugli occhi che sarebbe indispensabile togliere senza avere più paura.
Strade senza nome possono trovarsi ovunque, calpestate da altrettante persone senza nome, in una città senza nome, con abitanti senza nome. Stefano invece ha scritto dei nomi, ha dato le identità che spettavano e ce le ha volute far vivere attraverso un romanzo che credo tocchi i temi universali dell’uomo in modo semplice ma estremamente efficace.

Stefano Cosmo è nato 26 anni fa a Mestre, in provincia di Venezia. È laureato in Istituzioni e politiche dei diritti umani e della pace e in Relazioni Internazionali presso l’Università di Padova.
Attualmente lavora presso un ufficio dei servizi sociali del comune di Venezia.

Stefano Cosmo
“Strade senza nome”, 2008
enricofolcieditore
contatti: ste_cosmo@yahoo.it

A cura di Mafalda Susin



 

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