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N. 53, V anno, 2008 Mercoledì 20 agosto  2008
 
 
 


  Il cinema russo colpisce ancora

Abcveneto

Che film russi vedremo al festival del Cinema di Venezia quest'anno?
Ecco un piccolo anticipo.

In CONCORSO ci sarà:

Bumažnyj soldat (Paper Soldier-Soldato di carta)

di Alexsey German Jr. – Russia, 116'

Alexsey German Jr. è figlio del regista Aleksej German e nipote dello scrittore Yury German.
Come noterete (considerando anche l’altro film russo Dikoe Pole-Wild Field (elencato di seguito) quest’anno a Venezia c’è il Cinema russo.
Di più ci sono un nipote ed un figlio d’arte: Mikhail Kalatozishvili è il nipote di Mikhail Kalatozishvili, meglio conosciuto come Mikhail Kalatozov, cioè quel signore che nel 1958 a Cannes vinse la Palma D ’Oro con il film Quando volano le cicogne; Alexsey German Jr. è figlio del regista Aleksej German e nipote dello scrittore Yury German.

Un importante anniversario: quest’anno ricorre una sorta di centenario del Cinema russo: nel 1908 Aleksandr O. Drankov diresse la prima pellicola di finzione di produzione nazionale e più antico film russo conservato fino ad oggi: Sten’ka Razin.

Per la sezione ORIZZONTI:

Dikoe Pole (Wild Field-Prateria selvaggia) di Mikhail Kalatozishvili

– Russia, 104'

Come già detto, Mikhail Kalatozishvili è il nipote di Mikhail Kalatozishvili, meglio conosciuto come Mikhail Kalatozov - che nel 1958 a Cannes vinse la Palma D'Oro con il film Quando volano le cicogne.

Per la sezione EVENTI ORIZZONTI:

Verso Est di Laura Angiulli

– Italia / Bosnia Erzegovina, 70‘

(documentario)

Predrag Matvejevic, Hatidza Mehmedovic, Alessandra D’Elia

Verso Est : I Balcani continuano ad essere il palcoscenico di una tragedia durante questo periodo che viene chiamato “il tempo del dopo”: dopo una guerra fratricida nel cuore dell’Europa, dopo tante ferite non cicatrizzate, dopo la perdita della speranza. Con il suo film, Laura Angiulli ripercorre il dramma della guerra, rileggendo a una decina d’anni di distanza il ruolo tre città-martiri del conflitto: Sarajevo, Mostar, Srebrenica. Nel film, insieme ad altri intellettuali dell’ex Jugoslavia, c’è Predrag Matvejevic, che ha giudicato il documentario come “il migliore che io abbia potuto vedere durante e dopo tutta la guerra in ex Jugoslavia”.

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