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Direttore Federico De Nardi | venerdì 1 febbraio 2008 | ||
Di Gioia Quando parliamo di caffè pensiamo alla moka o all'espresso del bar. Ma così è solo da poco tempo, perché la moka è stata brevettata negli anni '30 dalla famiglia Bialetti. I venziani, che hanno avuto il merito di portarci dall'Oriente fin dal 1600 questo speciale elisir, detto anche 'vino dell'Islam', lo preparavano in un modo solo simile a quello turco che io credo valga la pena di provare entrambi, ma sicuramente il nostro, se non altro per recuperare il sapore della tradizione e la memoria del nostro passato anche grazie a delle ricercate e sapienti pubblicazioni come quella che segue. 'El cafè col steco': “In una cucumma di rame stagnato scaldate un litro d'acqua con 100 gr. di caffè macinato non troppo fine. Quando bolle, togliete dal fuoco e girate con uno stecco di legno. Rimettete la cuccuma sul fuoco, toglietela di nuovo appena riprende il bollore e mescolate. Ripetete l'operazione per almeno tre o quattro volte. Lasciate in infusione per almeno 10 minuti. Quando la polvere si sarà depositata sul fondo, versate in una caffettiera e zuccherate a piacere.” (R. Goiffrè-G. Ganugi, Sapori del Veneto). Di Gioia |
V anno, 2008
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