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Direttore Federico De Nardi | mercoledì 6 febbraio 2008 | ||
A cura di Abcveneto In occasione dei recenti fatti di cronaca che vedono spesso gli immigrati della Marca trevigiana al centro dei dibattiti politici, sociali ed economici, il Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro rende pubblici alcuni dati emersi da una recente indagine dell’Ufficio Studi della Provincia di Treviso che analizza i dati al 31 dicembre 2006. Gli immigrati regolari residenti nella provincia di Treviso sono circa 78.000, il 9,1% della popolazione locale. Si stima comunque che presenti nel territorio, tra residenti e domiciliati, ce ne siano almeno 91.000. La Provincia di Treviso è, quindi, la prima provincia del Veneto, la sesta d’Italia per numero di stranieri residenti, dopo Milano, Roma, Torino, Brescia e Bergamo. “Parliamo del problema immigrati ogni giorno. Ma forse, prima dei dibattiti, vale la pena partire dalle cifre, come ho spesso rilevato nelle discussioni pubbliche – spiega il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – Certo, i numeri presentati in questo studio denotano una situazione critica: a Treviso esiste una buona parte di stranieri integrati nella nostra Comunità, ma allo stesso tempo anche una quota numerosa di irregolari che ancora non si riesce a quantificare. Un territorio piccolo e produttivo come il nostro è soggetto ad una immigrazione massiccia dove il 10% della popolazione straniera incide in modo differente rispetto ad altre zone dell’Italia. Spesso ci hanno stigmatizzato come razzisti ma la realtà è che la Marca è una terra accogliente per chi la rispetta. Sappiamo bene, noi trevigiani, che esiste un’immigrazione corretta, onesta, fatta di coloro che sono disposti a fare sacrifici per integrarsi e lavorare nel rispetto della comunità che li ospita. Purtroppo, lo confermano spesso i casi di cronaca, esiste un’immigrazione scorretta, non integrata, fatta di chi arriva nel nostro paese in modo illegale, solamente per commettere azioni criminali. Noi siamo ben disposti a rispettare chi ci rispetta, quella parte di immigrazione che lavora onestamente e contribuisce al nostro prodotto interno lordo. La Provincia ha attivato diversi progetti e iniziative: abbiamo aperto il primo sportello d’informazione agli immigrati della regione, che registra oltre 15.000 utenze all’anno. Abbiamo realizzato delle guide multilingua per la sicurezza sul lavoro, le guide “Vivere in Italia”, corsi di formazione e insegnamento della lingua italiana. Senza dimenticare i mutui prima casa, che già 1.000 immigrati hanno sottoscritto, segno che chi vuole veramente integrarsi sceglie di costruirsi una famiglia invece di “sbandare” per il territorio”. “In Provincia di Treviso risiedono 143 etnie differenti – continua il presidente Muraro – la più numerosa è quella marocchina, che al 31 dicembre 2006 contava 10.817 residenti. Seguono i rumeni (10.440), gli albanesi (9.337), i macedoni (7.092) e al quinto posto i cinesi (5.889). Ovviamente, va rilevato che dal 1 gennaio 2007 c’è stata la cosiddetta “emersione” dei neocomunitari, seguita da una maggior migrazione di quei popoli, che ha visto anche un cospicuo aumento di presenze da parte di etnie come, ad esempio, quella rumena. Queste comunque le etnie maggiormente presenti nel territorio al 31 dicembre 2006:
“Un dato importante di cui tenere conto è l’età degli stranieri residenti – continua Muraro – come possiamo notare dal grafico sottostante, il picco si raggiunge tra i 25 e 30 anni. Si tratta dunque di un’immigrazione giovane e stanziale. La maggior parte degli stranieri “integrati” viene da noi per costruirsi una famiglia”. “Per comprendere invece la distribuzione su tutto il territorio, è bene analizzare la seguente piantina. Come possiamo notare, la concentrazione maggiore si raggiunge nelle grandi aree produttive, come il quartier del Piave, il distretto della bicicletta o il distretto del mobile e così via. Salta subito all’occhio l’alta concentrazione nell’opitergino-mottense, che non a caso sarà una delle prime zone a sperimentare il progetto di videosorveglianza per la maggior sicurezza” spiega Muraro. A cura di Abcveneto |
V anno, 2008
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