Sulle tracce degli scrittori si trova su ibs

Sulle Tracce degli scrittori di Federico De Nardi, Aurelia edizioni di Asolo
fotonotizie per la stampa: Marcellino Radogna
Direttore Federico De Nardi www.abcveneto.com Martedì 1 luglio  2008
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Gli scavi scaligeri

Camilla Bortoluzzi

Esattamente dietro Piazza delle Erbe è situato un luogo fuori dal tempo e dal mondo odierno che ti riporta indietro nella storia: il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri. Visitando la vasta area archeologica degli Scavi si compie un appassionante viaggio in un’epoca molto lontana dalla nostra. Ecco quindi che ci si ritrova a camminare tra antiche rovine medievali e romane. La zona è proprio al centro della città, a due passi dalla piazza delle Erbe, sede del potere politico e amministrativo nel Medioevo, che ricalca il tracciato del Foro, fulcro della vita civile e religiosa in età romana.

L’insieme delle rovine risale al tempo della famiglia Scaligeri, della quale ha mantenuto il nome e che è stato soggetto a numerosi ampliamenti e modifiche.

Fino agli anni Settanta del Novecento, il palazzo nobiliare fu sede del Tribunale di Verona.

Gli scavi vennero iniziati invece nel 1981 e terminati nel 1985 dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto, poi restaurati su progetto dell’ architetto Libero Cecchini. Due grandi vetrine poste sul pavimento del cortile rivelano i resti sottostanti. L’ ingresso, affacciato su piazza Viviani, è posizionato sotto tre arcate che collegavano il cortile interno a un elegante giardino che riempiva tutta la piazza attuale. Entrando nel palazzo vero e proprio si è obbligati a seguire un percorso organizzato e inerente con la mostra fotografica che di volta in volta viene allestita.

Il percorso dà la possibilità di camminare in mezzo alle rovine lasciate a vista dove sono state rinvenute, che ci conducono senza preavviso da un’epoca ad un’altra. I primi cimeli antichi che si incontrano sono due tombe, che facevano parte del cimitero annesso a S. Maria Antica, la piccola chiesa a fianco delle Arche Scaligere. Durante il periodo medievale era usanza seppellire i propri cari all’interno delle mura cittadine, presso gli edifici religiosi.

Per questo tra l’ undicesimo e il dodicesimo secolo si sviluppò attorno alla chiesa un’ ampia zona funeraria, suddivisa per nuclei familiari e costituita da semplici fosse scavate nella terra. Subito dopo ecco i primi resti di una vasta area residenziale romana. Particolarmente interessante il mosaico ritrovato che rivela l’ importanza e la qualità architettonica dell’edificio, probabilmente proprio perché posto vicino al Foro.

Al centro del pavimento vi è un interessante intreccio di nero su bianco: entro una cornice che rappresenta le mura della città, vi è un cerchio contenente sette esagoni con anatre e delfini ( le anatre sono realizzate con vari colori a differenza delle altre figure).

Camilla Bortoluzzi

V anno,  2008
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