Di Andrea Furlan

Dalla mezzanotte di Giovedì 20 Marzo inizierò un digiuno totale per essere vicino nel corpo oltre che nella mente a tutti coloro che soffrono e soffriranno in questo periodo dell’anno che coincide anche con la liturgia cristiana della Passione e della morte di Cristo.
Voglio con questo gesto esercitare com-passione verso le decine di migliaia di giovani Agnelli che verranno sgozzati in questi giorni a causa del consumismo sanguinario che trova purtroppo giustificazione anche in riti e consuetudini che celebrano con il sangue e la sofferenza di innocenti la liturgia della resurrezione di Cristo:
vita celebrata con la morte.
Nella piena consapevolezza che questo olocausto di Agnelli altro non è che la punta dell’iceberg della sofferenza di milioni di animali angustiati e uccisi nei mattatoi, negli allevamenti, nelle strade.
Per essere accanto a tutti coloro che sono oppressi e uccisi da forze soverchianti e che con il loro coraggio e usando come scudo e bandiera i propri corpi, danno vita e realtà ai loro ideali di libertà e non-violenza, sul palco del “tetto del mondo”, in quel Tibet lontano, simbolo di sopraffazione e saggezza, in questo unendomi al Satyagraha (Fermezza della Verità) mondiale in corso.
Invito tutti coloro che si sentono pronti ad unirsi a questo atto di verità espressa con il corpo oltre che con l’intelletto, utilizzando le armi della assenza di intenti violenti (Ahimsa), unendosi nel digiuno (nelle proprie possibilità) o con la creatività artistica e comunicativa o portando al collo un cordino, un nastro, un foulard
rosso a simboleggiare le gole inermi che saranno tagliate. Tale digiuno avrà termine alla mezzanotte di Pasqua con la speranza che il potente simbolo della resurrezione dell’Agnello di Dio assieme alla rinascita della vita dai semi della Terra dopo le tenebre
invernali aiuti molti a trovare la forza di aprire gli occhi e non voltare la testa dall’altra parte.
“Noi non abbiamo il potere, ma la forza”

Sul mio onore