Wu Ming 4 lo spirito salgariano di "Manituana"
Abcveneto
Sembrava aleggiare Manitù, il Grande Spirito degli indiani d’America, ieri sera all’incontro conviviale e culturale che si è tenuto presso il
ristorante “Al Covolo” di Sant’Ambrogio di Valpolicella (Vr).
Ospite dell’appuntamento “A tavola con Salgari” è stato, infatti, Wu Ming 4,
nome d’arte di Federico Guglielmi, uno dei membri del famoso collettivo
letterario bolognese che ha scritto “Manituana”, il romanzo entrato nella
terzina finalista della seconda edizione del Premio di letteratura
avventurosa “Emilio Salgari”.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Negrar e dall’associazione Tavole
della Valpolicella.
L’assessore alla cultura di Negrar, Roberto Grison, ne ha ricordato l’
obiettivo: “Riscoprire la figura di Salgari, rivalutare la letteratura d’avventura, spesso considerata a torto di serie B, e promuovere il territorio della Valpolicella, terra di Salgari”. Tra i presenti anche gli assessori
alla cultura di Sant’Ambrogio, Franco Cristini, e di Marano, Giampaola
Zanotti.
Lo scrittore ha incontrato i lettori dialogando – tra una portata e l’altra
dello speciale menù salgariano – con il giornalista Luca Crovi, della Giuria
di esperti del Premio e conduttore della trasmissione “Tutti i colori del
giallo” in onda su Radio Due.
L’autore ha raccontato il metodo di scrittura dei Wu Ming: “Si tratta di
trovare una storia che appassioni tutti e di discutere molto assieme; anche
se lavoriamo di fantasia, la base è sempre storiografica e durante la
stesura del romanzo c’è un lavoro di editing continuo”.
Le vicende di Manituana sono collocate nel Nord America e a Londra, all’alba
della guerra d’indipendenza americana. Una storia di esodi e battaglie,
narrata da una prospettiva insolita, quella degli indiani irochesi. “Abbiamo
raccontato una storia – ha detto Wu Ming 4 – che ha per protagonisti dei
personaggi di confine tra due culture, due mondi, quella dei coloni e dei
nativi, i pellirosse, che hanno convissuto prima che la guerra deflagrasse,
prima che nascessero gli Stati Uniti e che cominciasse la conquista del
West”. Un esperimento di realtà meticcia “che abbiamo scoperto nella valle
del fiume Mohawk”. E qui è stato sottolineato anche un eco salgariano,
considerato che nel ciclo indo-malese dei romanzi di Salgari sono presenti
coppie miste.
“La nascita degli Stati Uniti – ha aggiunto l’autore – fu uno spartiacque
innegabile della storia; gli indiani non ebbero molta scelta se non quella
di schierarsi dalla parte del re Giorgio III d’Inghilterra, lontano e più
comodo dei vicini coloni che, invece, pretendevano di esercitare un dominio
diretto e immediato sulle terre”.
“Essere arrivati in finale al Premio Salgari – ha commentato Wu Ming 4 – da
un certo punto di vista ci intimorisce perché significa, in un certo senso,
andarci a confrontare con un grande padre putativo che è sicuramente il
capostipite della letteratura d’avventura italiana”.
Tra i personaggi storici del romanzo “Manituana” tratteggiati nel corso
della serata, anche la forte figura femminile di Molly Brant, definita dallo
scrittore “la matriarca”, che nel libro possiede doti di preveggenza.
“Manituana” dei Wu Ming, pubblicato da Einaudi nel marzo 2007, ha venduto
più di 52mila copie in meno di dieci mesi.
Informazioni
Premio Letterario “Emilio Salgari”
Marco Scipolo
Cell.: 338 6261198
E-mail: mscipolo@infinito.it
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