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N. 56, V anno, 2008 Sabato 1 novembre  2008
 
 
 


  4 novembre, giorno della Vittoria: onoriamo i soldati morti nella Grande Guerra

A cura di Federico De Nardi

Villa Giusti del Giardino Con un'offensiva iniziata il 24 ottobre del 1918, ad un anno esatto dal disastro di Caporetto, l'esercito italiano vince la prima guerra mondiale. L'armistizio firmato a villa Giusti, presso Padova, il giorno 3 da Pietro Badoglio e dal generale austriaco, Victor Weber von Webenau fissa infatti alle ore 15 del giorno 4 novembre la cessazione delle ostilità.

Bollettino della vittoria italiana (4 novembre 1918)

La battaglia di Vittorio Veneto

Dopo aver fermato l’avanzata degli imperi centrali, con le truppe di questi ultimi ormai impotenti e sulla difensiva, tutto sembrava pronto per un attacco volto a riconquistare i territori occupati e a spezzare, definitivamente, le linee austro-tedesche, debilitate dalle paurose perdite subite nella battaglia del Piave ed in crisi pure sul fronte occidentale.

I contrasti multietnici dell’esercito asburgico (formato da austriaci, ungheresi, croati, boemi, sloveni polacchi e bosniaci), anche a causa dalla difficile situazione militare, si stavano sempre più accentuando, provocando il progressivo sfaldamento dello stesso.

I comandi alleati, fin dal trionfo del Piave, continuarono ad incentivare, con il contributo di uomini e mezzi, lo stato maggiore italiano a prendere l’iniziativa contro l’agonizzante nemico, finchè, dopo vari ritardi, volti ad assicurare l’adeguata preparazione delle sue truppe, Diaz, tra il 24 e il 27 ottobre, ad un anno esatto dalla disfatta di Caporetto decise di lanciare la controffensiva finale: al termine di due giorni di aspri combattimenti, resi difficili dalle continue piogge, che avevano contribuito ad ingrossare le acque del Piave, i soldati italiani, dopo un primo momento di difficoltà, furono in grado di attraversare il fiume e di avere la meglio sulla vigorosa resistenza nemica; il massiccio attacco in forze condusse l’esercito regio fino a Vittorio Veneto, ove conquistò la vittoria decisiva, travolgendo e tagliando in due le armate di un impero che di fatto aveva già cessato di esistere come entità politica; Trento e Trieste vennero liberate e, ad un’Austria-Ungheria, ormai in piena dissoluzione, non restò altro che chiedere l’armistizio, firmato, il 4 novembre, a Villa Giusti del Giardino,(nella foto, tratta da internet) presso Padova.

La guerra costò al nostro paese, ben 700.000 vittime, immolatesi per il definitivo annientamento dell’impero asburgico, che non sopravvisse al corso degli eventi. Dai resti dell'Impero si originarono le repubbliche di Austria, Cecoslovacchia e Ungheria.

A cura di Federico De Nardi


 
 
 
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