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N. 56, V anno, 2008 Sabato 1 novembre  2008
 
 
 


  Il punto: parliamo di scuola

Di Federico De Nardi

Prendiamo questa notizia da ilgiornale.it, essendo il Giornale della famiglia Berlusconi, nessuno potrà dirci che la notizia è falsa o faziosa o di parte:

"...Licenziamenti Tecnicamente non verrà licenziato nessuno. Nei tre anni (2009 - 2011) gli interventi ricadono solo sui posti a tempo determinato. Per gli insegnanti la riduzione riguarda 87.400 cattedre. Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario 42.500 posti. ..."

Non ho capito bene una cosa...'tecnicamente' ragionando: questa notizia vuol dire che coloro i quali sono assunti a tempo determinato, non contano nulla per lo Stato?
Sono spendibili?
Sono considerati 'lavoratori' solo quelli a tempo indeterminato?
Questo è quello che è scritto.
Cosa farà uno che è stato precario per venti anni, come lavoro? Chi assumerà un cinquantenne che insegna Educazione Artistica o Spagnolo?
Lo mandiamo a fare il sovversivo? o lo pensioniamo anticipatamente? E cosa vuol dire 87.400 cattedre? Sarebbero equivalenti a 87.400 persone?
Io posso capire una piccola impresa privata che deve contare solo sulle sue forze, ma uno Stato ha anche dei doveri sociali e civili nei confronti dei suoi 'dipendenti', non può chiedere a una persona di essere disponibile per anni, poi quando non gli servi più ti molla per la strada sensa nessun tipo di aiuto o riqualificazione, perché non mi sembra ci siano alternative. Si afferma spesso che in Italia non ci sono sufficienti laureati, probabilmente non servono!

Federico De Nardi


 
 
 
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