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N. 56, V anno, 2008 Giovedì 6 novembre  2008
 
 
 


  Divagazioni attorno a Melchiorre Cesarotti:“...parleremo allora di cose, di persone, di libri...”

A cura di Gigi Bon

Quattro serate didattiche
dal 7 novembre al 12 dicembre 2008

Auditorium San Michele - Selvazzano Dentro
ore 20.45. Ingresso libero

Dopo la tre giorni di poesia, letteratura, musica ed incontri, organizzati nell’ambito del Festival “Il Giardino della poesia”, tenutosi in Villa Cesarotti a Selvazzano a metà settembre, proseguono, con quattro serate, le celebrazioni per il bicentenario della morte del letterato Melchiorre Cesarotti, per ricordare il maestro di intere generazioni nell'insegnamento delle lettere classiche e nella formazione alla comprensione della poesia e del "bello".
Dal 7 novembre al 12 dicembre nell’ Auditorium San Michele di Selvazzano Dentro –PD sono organizzate quattro serate didattiche per omaggiare e conoscere meglio questo illustre personaggio, che nella sua villa di Selvazzano trascorse una serena e gioiosa vecchiaia tra letture, incontri, studi e la sua passione per la botanica in quel suo rifugio campestre che egli familiarmente chiamava “Selvaggiano.
Era infatti in questa villa di campagna sulle rive del Bacchiglione, a pochi chilometri da Padova, che l’anziano abate amava rifugiarsi in un luogo che per lui era diventato un posto dell’anima, lontano dalla mondanità e dalla frenesia della città, in cui poteva recuperare un’armonia di vita con la natura.
E proprio da questa dimora circondata da uno splendido parco (che il Cesarotti amorevolmente chiamava “Poema vegetabile”) hanno preso vita le “Divagazioni attorno a Cesarotti” durante le quali attraverso la musica, l’architettura, la storia e l’estetica lo spettatore sarà accompagnato e introdotto in quello che fu l’allor mondo del Cesarotti, tra amici illustri, giardini all’inglese, filosofie e luoghi letterari.

Gli incontri sono promossi dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario, dalla Città di Selvazzano Dentro con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali.

Segue programma completo del ciclo di incontri:
Venerdì 7 novembre - Il poema vegetabile in musica
Valentina Todesco, violoncello - Stefania Todesco, pianoforte - Stefano Medici, chitarra

Accostare la musica alla filosofia di Cesarotti, ispirata al giardino, al rifugio e al fluire dell'acqua…
Brevi spiegazioni introdurranno a una comprensione e partecipazione più approfondite dell'esecuzione stessa: il concerto si compone di temi celebri, come Recuerdos de Alhambra (1896) ispirato alla quiete ed alla bellezza di quel giardino arabo; il tema popolare Esthilo che narra la leggenda di un indios della selva, (novello Orfeo), che sapeva incantare gli animali con i suoni della sua arpa; L'ultima rosa d'estate di Mendelsshon, dedicato allo splendido fiore del suo giardino. Non mancherà Il cigno di Camille Saint-Saëns (1886), a trasformare in dolci suoni la flessuosa elegante figura che scivola sul lago. E per finire la Sonata al chiaro di luna (1801), il celebre brano (dedicato a Giulietta Guicciardi) che ci trasporta in una tranquilla scena notturna, nel parco, con la luna riflessa sull'acqua…

Venerdì 21 novembre - Il giardino scomparso di Melchiorre Cesarotti:individuazione del sito e ricostruzione ideale
Alessandro Bonomini, architetto

Delle vicissitudini del giardino di Cesarotti troviamo traccia nell’epistolario, amorosamente raccolto dal discepolo e segretario, abate Giuseppe Barbieri (Opere, Pisa-Firenze, 1800-13. voll. dal XXXV al XXXIX e parte del XL). Interesse ulteriore è che la casa, sia all’esterno che all’interno, era dipinta con figure e citazioni letterarie (in latino e in traduzione poetica italiana), che dovrebbero ancora essere presenti sotto la tinteggiatura data dal conte Giobatta Valvassori intorno al 1876.
Mentre l’edificio è tuttora esistente, è invece scomparso, insieme ai reperti e al piccolo museo, il giardino (allestito davanti e a lato), primo del genere “all’inglese” costruito nel Veneto, che decreta l’importanza primaria e l’interesse storico documentari dell’insieme. Attraverso le testimonianze dell’epistolario ed alcuni elementi cartografici si è potuta ricostruirne con certezza la planimetria e, in modo più probabile, la forma.

Venerdì 5 dicembre - Luoghi letterari tra Bacchiglione e Colli Euganei: sulle tracce di Cesarotti, Foscolo e Barbieri
Francesco Selmin, storico

Un itinerario geografico letterario, dalle tinte preromantiche, collega i luoghi padovani che accolsero e ispirarono tre scrittori di livello europeo vissuti tra Settecento e Ottocento: Melchiorre Cesarotti (1730-1808), il suo giovane ammiratore prima e critico poi Ugo Foscolo (1778-1827) e Giuseppe Barbieri (1774-1852), suo più illustre allievo nonché editore delle opere (1800-1813).
Prende avvio dal ritiro campestre (“bella silvestre”) di Cesarotti, la villa di Selvazzano ribattezzata "Selvaggiano", meta di scrittori ed intellettuali italiani e stranieri, e si conclude a Torreglia Alta, dove il poeta Giuseppe Barbieri costruì il suo "Tauriliano", su imitazione del rifugio selvaggianesco.
La tappa intermedia è rappresentata dal "romitaggio" euganeo di Ugo Foscolo, la villa di Feriole, dove il grande poeta concepì il primo nucleo narrativo delle Ultime lettere di Jacopo Ortis (1796).

Venerdì 12 dicembre - Gusto ed Arti nell'Europa di Cesarotti
Luisa Fantinel, storica dell'arte, antropologa culturale

Alla scoperta del Gusto e delle Arti nell'Europa e nell'Italia ai tempi di Melchiorre Cesarotti. (1730-1808). Passiamo dall’Arcadia al Neoclassicismo, dalla philosophie all’arte decorativa, dall’Illuminismo, alla Rivoluzione, all’Impero. Si preannuncia il Romanticismo nella letteratura, nell’estetica, nei viaggi…
Proprio la moda, il gusto estetico, le Belle Arti, la filosofia di quell'epoca complessa, alle soglie della modernità, possono suggerirci oggi spunti per un "buon vivere" tra natura e tecnologia? Cesarotti si pone come un compagno di viaggio, in linea con gli autori precedenti che egli vedeva e leggeva come maestri e anticipatori. Un viaggio dunque in un tipo di cultura, ma, forse soprattutto o anche, nelle ragioni della cultura e della letteratura. Ripeteremo con altri, Cesarotti nostro contemporaneo e noi contemporanei degli antichi.

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