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N. 56, V anno, 2008 Martedì 4 novembre  2008
 
 
 


  Una mostra: Depero a Venezia

A cura di Luigia Stefanelli

Mostra di DeperoLa splendida Mostra di Fortunato Depero(1892-1960) apre le celebrazioni che i Musei Civici di Venezia dedicheranno al centenario del futurismo che culminerà con la grande mostra al Correr del giugno 2009.
La mostra che, inaugurata il 31 ottobre resterà aperta fino al 1 marzo 2009, è stata realizzata grazie al generoso contributo della famiglia Fedrizzi che consente per la prima volta la presentazione al pubblico delle opere collezionate da Giuseppe Fedrizzi e sua moglie durante la lunga amicizia con l’artista e la moglie Rosetta: la collezione sarà inoltre lasciata a lungo termine in deposito presso Ca’Pesaro.
Particolarmente interessante la raccolta di ottanta opere che sono indicative dell’intero percorso artistico dell’autore , presentando non solo i coloratissimi capolavori ma anche studi e disegni che ci mostrano come i futuristi intendessero, ad esempio, con i disegni pubblicitari portare “l’Arte per strada” od occuparsi di tutte le arti così dette “applicate” che venivano fino ad allora considerate arti minori ,costruendo e progettando pezzi di arredamento od altri oggetti o addirittura pezzi di abbigliamento.
Con i suoi “quadri di stoffa“ come li chiamava lui e non arazzi come vengono ora per lo più chiamati, Depero è già oltre la pittura.
Nato a Fondo in Val di Non nel 1892 si trasferisce a Rovereto con la famiglia dove frequenta la Scuola Reale Elisabbettina, respinto agli esami di ammissione alla Accademia di Belle Arti di Vienna, comincia a lavorare come scultore.
E’ il 1913 quando si trasferisce a Roma dove conosce Balla, Martinetti, Sprovieri, Cangiullo. Pubblica con Balla nel 1915 la “Ricostruzione Futurista dell’Universo” che proietta il Futurismo nella vita di tutti i giorni oltre la pittura e la scultura dunque verso le arti applicate. E’ del 1916 l’incontro con l’impresario russo Diaghilev, che visita il suo studio e gli commissiona scene e costumi , incontra anche molti altri artisti in quel periodo come Picasso e Cocteau, il poeta svizzero Clavel con cui collabora all’illustrazionedi un racconto“Istituto per suicidi” e prepara spettacoli teatrali ”plastici” con marionette.
folla alla mostra di DeperoNel 1910 apre a Rovereto la “Casa d’Arte Depero” in cui vengono prodotti oggetti di arte applicata come le famose tarsie in stoffa, panno a collage ed è in quel periodo che realizza anche arredamenti d’interno e decorazioni varie quali quelle del Cabaret del Diavolo.
Insieme a Balla e Trampolini rappresenta l’Italia alla Esposizione Internazionale di Parigi nel 1925 Pubblica il primo esempio di libro –oggetto futurista ,libro imbullonato Depero futurista nel 1927 l’anno dopo parte per New York dove è molto attivo nella scenografia e nella pubblicità.
Con il Comune di Rovereto avvia la realizzazione della Galleria Permanente e Del Museo Depero che conta oltre a disegni e dipinti, una ricca biblioteca e manoscritti sul Futurismo, museo inaugurato nel ’59 un anno prima della sua morte.
Lasciando la mostra e guardando il suo splendido quadro di stoffa “Ritmi veneziani” viene da chiedersi come mai i nostri “governanti” non abbiano scelto una immagine come questa a rappresentare la città nel mondo.

A cura di Luigia Stefanelli


 
 
 
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