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N. 56, V anno, 2008 | Martedì 4 novembre 2008 | ||
A cura di Abcveneto Ecco cosa scrivono di lui: "...L’ultimo dei libertini snocciola le sue dissacranti e disturbanti poesie, contro le donne, i lettori, gli editori, i perbenisti, gli ignoranti. Andrea Gerardo Nappi traccia un quadro terribilmente veritiero di tutti i poeti mai pubblicati, arrabbiati e bistrattati. La poesia è il terreno più impervio dell’editoria, soprattutto questo genere di poesia, gaudente e fallica, lasciva e rabbiosa. Ispirandosi al suo maestro e padre spirituale, Charles Bukowski, ai grandi libertini della storia e al sesso, racconta la vita e la letteratura con un occhio che non ha nessun freno, nessuna barriera moralistica. Una raccolta di versi profondamente e fieramente eretici, totalmente sinceri, al punto che l’autore mette anche se stesso alla berlina. Nella sua poesia non c’è posto per l’ipocrisia..."
Andrea Gerardo Nappi A cura di abcveneto |
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