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N. 55, V anno, 2008 Mercoledì 1 ottobre  2008
 
 
 


  PADOVA LE DONNE DEL NOBEL

A cura di Luccia Danesin

Nell’ambito delle manifestazioni promosse dall’Associazione Moderata Fonte a cura della giornalista Maria Luisa Biancotto, con il patrocinio del Comune di Padova e del Consiglio di quartiere 1 Centro Commissione Pari Opportunità, si sono svolte nei giorni 16 e 23 settembre, nella Sala Paladin di Palazzo Moroni a Padova, le prime due conferenze di un ciclo di incontri dal titolo LE DONNE DEL NOBEL a cadenza annuale dedicato alle donne che hanno ricevuto il premio Nobel per la Letteratura. Le lezioni hanno preso avvio sulla figura e l’opera delle scrittrici insignite dall’ambita onorificenza, a partire dalle più recenti. Le trattazioni sono state accompagnate dalla lettura di alcuni brani significatici dalle attrici Lucia Schierano e Natalina Bortolami.

Anna Rosa Scrittori, professore di lingua e letteratura Inglese presso il Dipartimento di Studi Europei e Post-coloniali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha tracciato il profilo e presentato le opere di DORIS LESSING premiata nel 2007.

Doris LessingDoris Lessing Nata nel 1919 in Persia (l’attuale Iran) dove il padre lavorava come bancario, Doris Lessing (o meglio Doris May Tayler) è certamente una delle personalità più significative della letteratura contemporanea. Nel 1924 la famiglia Tayler si trasferisce in Rodesia del Sud (oggi Zimbawe) dove Doris vive fino al 1949. Gli anni della vita in Africa sono fondamentali per la sua formazione personale e culturale perché le consentono di ignorare gli schemi della tradizionale educazione britannica a cui la sua famiglia di “coloni bianchi” pure faceva riferimento. Doris completa la maturità in modo del tutto personale; frequenta una scuola cattolica, si sposa giovanissima, ma divorzia subito dopo la nascita dei suoi due figli; lavora nella compagnia dei telefoni a Salisbury dove entra in contatto con gruppi marxisti attivi contro l’oppressione coloniale. Nel 1945 sposa, in seconde nozze, Gottfried Anton Lessino rifugiato tedesco che lavora in quel gruppo, ma nel 1949, dopo la nascita del terzo figlio (1947), divorzia da Lessino e “emigra” a Londra con il figlio Peter. Dai primi anni cinquanta ad oggi pubblica un gran numero di romanzi, racconti e saggi nonché opere teatrali. Il suo impegno politico e sociale del colonialismo è il tema principale del suo primo romanzo The Grass Is Singing, 1950; L’erba canta, 2000; e delle African Stories, 1964 (Racconti Africani 2001). Tra gli anni ’50 e 60 publica anche la serie Chidren of Violence (I figli della violenza) che comprende sei romanzi. Con The golden Notebook, 1962, Il taccuino d’oro, 2000, raggiunge la notorietà come icono di riferimento del femminismo contemporaneo, nonostante la riluttanza a riconoscersi completamente in sesso. Dopo aver esplorato il mondo fantascientifico del ciclo Camper in Argos (anni 70-80), in the Diary of Jane Somers, 1983, Il Diario di Jane Sommers, 2002, ritorna al realismo psicologico per trattare della vecchiaia, un tema su cui ritorna spesso, come testimonia la serie The Grand Mothers, 2003, Le Nonne, 2006. Molto noti anche i suoi libri sui gatti e la sua autobiografia. Nel 2007 le viene conferito il premio Nobel per la letteratura.

A.R.Scrittori, M.L.Biancotto, L.Schierano
A.R.Scrittori, M.L.Biancotto, L.Schierano

Maurizia Rossella Perandin, giornalista e scrittrice che si occupa di letteratura e arte contemporanea,ha presentato ELFRIEDE JELINEK premio Nobel per la letteratura 2004.

Elfried JelininekElfried Jelininek è nata a Mürzzuschlang (Steiermark) nel 1946 ed è cresciuta a Vienna dove ha studiato teatro, storia dell’arte e musica al conservatorio. Autrice di romanzi, opere teatrali, sceneggiature cinematografiche, Elfriede Jelinek è presente in Italia con Nuvole. Casa, SE, 1991; La voglia, Frassinelli, 2004; Le amanti, Frassinelli, 2004; Sport. Una pièce – Fa niente. Una piccola trilogia di morte, Ubulibri, 2005; Voracità, frassinelli, 2005; Bambiland, Einaudi, 2005; La pianista, Einaudi, 2005; L’Addio, Castelvecchi, 2006. Da la pianista incentrato sul morboso rapporto tra madre e figlia in una livida Vienna post-moderna, è stato tratto l’omonimo film di successo diretto dal regista austriaco Michael Haneke. Le tematiche dei suoi romanzi sono la sessualità femminile, l’abuso, la guerra dei sessi e di relazione. La sua è una critica sociale a vasto spettro. Figura controversa in patria, la Jelinek è accusata dai suoi detrattori di usare un linguaggio osceno, volgare e blasfemo. Nel 2004 è stata insignita del premio Nobel per la letteratura, con la motivazione: “per il suo fluire musicale di voci e controcanti in romanzi e drammi che rivelano con straordinaria abilità linguistica l’assurdità delle convenzioni sociali ed il loro potere di soggiogamento”.

M.L.Biancotto, M.Rossella Perandin, N.Bortolami
M.L.Biancotto, M.Rossella Perandin, N.Bortolami

Per ulteriori notizie e approfondimenti che riguardano le donne precedentemente premiate con il Nobel per la letteratura, vedi sito: www.moderata.provincia.venezia.it/nobel.htm

A cura di Luccia Danesin


 
 
 
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