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N. 55, V anno, 2008 Giovedì 15 ottobre  2008
 
 
 


  IL LUSSO? SEMPRE PIU’ ACCESSIBILE E DEMOCRATICO, NON E’ NEI MATERIALI MA NELLE EMOZIONI

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conferenza sul Lusso all'Ascom di TrevisoGrande interesse da parte del pubblico per il tema del “lusso” trattato nel corso della serata organizzata da Unascom e Nordesteuropa-Marsilio editori

Il lusso? Non è, come ha dimostrato l’indagine dell’Osservatorio di Unascom, solo un segmento di consumo che “tiene” anche in un momento di crisi come questo, o, peggio, pacchianeria ed ostentazione, ma soprattutto è un’idea che- come ha affermato l’imprenditore Massimo Carraro- “è profondamente cambiata assecondando i nuovi modi di vivere del consumatore contemporaneo…”

Al tema del lusso ed ai nuovi modelli di consumo, Unascom, in collaborazione con Nordesteuropa- Marsilio editori, ha dedicato (martedì 14 ottobre) una tavola rotonda nel corso della quale è stato presentato il libro di Roberta Paolini, dal titolo “il lusso prét- à –porter”, che contiene una lunga intervista dedicata all’esperienza del gruppo Morellato & Sector di Massimo Carraro.

Un’idea, quella di Carraro, tipicamente “nordestina”, partita dalla produzione, arrivata oggi alla commercializzazione di successo con l’apertura di 350 punti vendita in Italia e nel mondo, passata attraverso una sintesi formidabile che ha fuso insieme l’oro, la moda e lo stile di vita, in un crescendo che conquista fette sempre più importanti di mercato.

I conferenzieri alla conferenza sul lusso“Un mercato”- ha spiegato Guido Pomini presidente di Unascom- “che vede “transitare” il lusso dai negozi “monomarca” ai negozi plurimarca, ma che non può fare a meno della capacità fondamentale di interpretazione del singolo commerciante, al quale viene attribuita una centralità fondamentale, che è proprio quella del punto vendita, del negozio, ovvero del luogo in cui il lusso viene spiegato, interpretato e venduto.”

Il lusso, nello scenario che si sta configurando, non è più solo legato al “bene materiale” o all’oggetto in sé, ma soprattutto all’emozione che “ti regala”, alla gratificazione psicologica, all’affinità col proprio stile di vita, e, più in generale, ad un “concetto immateriale” che rende il lusso un’opportunità accessibile ai più che può realmente, (se gestito con equilibrio), migliorare la qualità della vita.

Ecco perché il negozio, da semplice luogo di vendita deve trasformarsi in un luogo emozionale, in cui non si compra, ma si vive “un’esperienza” importante.

Foto di Maria Ester Nichele

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