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N. 55, V anno, 2008 Lunedì 20 ottobre  2008
 
 
 


  “INVITO AL CANSIGLIO”: NELLE LIBRERIE LA RISTAMPA DELL’OPERA DI GIUSEPPE MAZZOTTI DEDICATA ALL’ALTOPIANO VENETO

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Un saggio che va letto come un incantamento, come una attesa di felicità nello stare nei prati e in mezzo agli alberi, nel godere della luce e dell’ombra, del ven­to e della neve, della vista dal­l’alto e del buio nella grotta.

Il Cansiglio sempre diverso al mutare delle ore e delle stagioni consente questa molteplicità di esperienze, con i suoi doni na­scosti, offerti solo a chi li cerca pazientemente.

Con queste parole, Franco Posocco, presidente dell’associazione “Premio letterario Giuseppe Mazzotti” introduce l’opera “Invito al Consiglio”, realizzata nel 1965 da Mazzotti di cui ha curato la ristampa edita da Dario De Bastiani, presentata in occasione della manifestazione bellunese “Oltre le vette”, sabato 18 ottobre.

L’intellettuale trevigiano, Giuseppe Mazzotti, che proprio negli anni 50, con gli amici Michelangelo Muraro e Renato Cevese, iniziò con convinzione la battaglia per la salvezza delle ville venete e di tutto ciò che meritasse di essere ricondotto al patrimonio della “civiltà veneta”, mostra in quest’opera una lettura affascinata ed affascinante del Cansiglio.

Proprio lui, alpinista e autore di libri memorabili come “La montagna presa in giro”, dal dichiarato amore per le alte vette, si scopre letteralmente rapito da un altopiano dagli aerei spazi, come il Cansiglio. Una sorta di innamoramento che avviene quasi per caso e che rappresenta l’espressione di un nuovo modo di intendere la montagna ed il paesaggio: “La montagna, come del resto la campagna, - scrive Franco Posocco nella presentazione - appaiono abitate da popolazioni fortemente radicate nel territorio, del quale sanno cogliere le valenze e le vocazioni, trasformandole in tradizione e cultura. Sotto questo profilo le zone interne del Veneto e più in generale del Nord Est, sono il luogo della maggiore conservazione dei caratteri distintivi, il contesto nel quale appare più evidente l’integrazione tra la natura e la comunità".

“Invito al Consiglio – spiega invece Marzio Favero, presidente della Fondazione “Giuseppe Mazzotti” per la Civiltà Veneta – è tutto tranne ciò potrebbe apparire: una guida turistica. O meglio, è una guida turistica, ma come ormai noi non concepiamo più […]uno scritto che è stato concepito quale racconto di un percorso personale e che però, proprio per questo, diviene invito all’avventura per il lettore”.

Si parte da una Vittorio Veneto che subito si dissolve a sud in Ceneda, dominata dal castello vescovile di S. Martino, e a nord in Serravalle, protetta dal Castrum sulla Alemagna. Poi c’è Fregona, le grotte del Calieròn, la salita alla località Belvedere fino alla famosa “Piana” del Consiglio e alla Selva, ancora “bosco da reme di San Marco”. Nel digradare verso il lago di Santa Croce colpiscono le abitazioni degli ultimi discendenti dei Cimbri che conservano un che di nordico, con i tetti ripidi a lastre di pietra. L’ultimo tratto del viaggio avviene attraverso il passo del Fadalto, che frana giù a Vittorio Veneto.

Mazzotti esprime l’opportunità di una valorizzazione turistica dei luoghi, ma la sua è l’attesa di un turismo discreto, accostamento umile dell’uomo alla natura, rispetto per l’ambiente. Una riflessione che risuona oggi come una critica autorevole agli incontrollati processi di trasformazione del paesaggio.

L'opera è completata da una serie di immagini in bianco e nero, spesso a piena e a doppia pagina, testimonianza dell’abilità fotografica dell’autore, che ha voluto documentare le giornate ed il trascorrere delle stagioni lungo l’anno.

Per informazioni: segreteria del PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”, tel. 0422 855609 – fax 0422 802070; e-mail message@premiomazzotti.it; www.premiomazzotti.it

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