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N. 55, V anno, 2008 Lunedì 20 ottobre  2008
 
 
 


  Straordinario successo de “I Bagni d’Abano” di Carlo Goldoni

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La sala del Teatro Congressi Pietro d’Abano ad Abano Terme era sabato sera gremita all’inverosimile per lo spettacolo in prima assoluta “I Bagni d’Abano” di Carlo Goldoni che gli “Amici del Castrum” e l’Accademia del teatro in lingua veneta (il testo è però in italiano) hanno messo in scena con la regia di Giuseppe Emiliani.

Promosso dalla Provincia di Padova, Assessorato alle attività produttive e all’identità veneta, come operazione di “marketing territoriale”, “I Bagni d’Abano” si è dimostrata un’operazione vincente visto il coinvolgimento delle varie Associazioni di categoria e la partecipazione massiccia di pubblico.

Come ha detto l’Assessore Manzolini nel saluto di apertura “questo è il primo passo perché lo spettacolo diventi un biglietto da visita ed una valida promozione anche all’estero per la zona delle Terme di Abano”.

In effetti questa prima assoluta è stata anche un grande avvenimento culturale: “I Bagni d’Abano” di Carlo Goldoni sono un “dramma giocoso” con musica (Goldoni oltre che essere un grande commediografo è stato anche un famoso librettista, noto in tutta Europa) che è stato rappresentato per la prima volta nel teatro nuovo di San Samuele per il Carnevale del 1753 e che non è stato mai rifatto in tempi moderni.

La vicenda di questa piacevole “opera buffa” si svolge all’interno di un “vivace” stabilimento termale di Abano. Nel Settecento le Terme di Abano, oltre ad essere luoghi di cure e di benessere,dovevano essere luoghi di intrighi amorosi.

A turbare gli idilli d’amore dei bagnanti il Goldoni immagina che un forestiero, monsieur la Flour, scopra per caso un libro meraviglioso del filosofo Pietro d’Abano, processato, com’è noto, quale eretico e mago; e che, ammaestrato da quello, si diverta a creare buffissimi incanti.

In grazia di queste magie la fedele Violante sembra tradire il suo Riccardo che si dispera, e tutti gli altri personaggi impazziscono con odi e amori improvvisi e con varie trasformazioni.

A rinforzare il riso comico, quasi ve ne fosse bisogno, l’autore aggiunge agli altri personaggi l’ipocondriaco Luciano, il quale discende goffamente dall’ Malato Immaginario di Molière, sebbene conservi un debole per le belle ragazze e finisca per sposare la furba Rosina, innamorata dei suoi denari.

Il libretto di Goldoni è stato recitato ( o, meglio, “giocato”) con grande abilità da otto allievi attori dell’Accademia di Teatro in Lingua Veneta con la regia di Giuseppe Emiliani (vedi curriculum.

Protagonista è stata Carla Stella, attrice poliedrica, che ha dato vita ad una Violante ironica e vivace. Bravo, nella parte di Luciano l’ipocondriaco, Valerio Mazzucato che ha espresso una vis comica coinvolgente e bravo anche Giorgio Sangati nella parte di Ricardo l’innamorato che ha saputo rendere con un elegante miscuglio di struggimento e disperazione. Edoardo Fainello ha interpretato con scioltezza e nonchalance il servo Pirotto.

Divertenti e brave Anna Tringali nella parte di Rosina e Laura Cavinato in quella di Lisetta. Emanuele Banchio è stato un Monsieur La Flour giustamente fantasioso. Gilmo Bertolini, nella parte di Marubbio, ha dimostrato il suo lungo coinvolgimento nel teatro. L’azione scenica è stata commentata musicalmente da un’orchestra d’archi di sette elementi diretta dal M.o Michele Lo Russo che (oltre a vari brani di un repertorio settecentesco) ha eseguito, accompagnando la soprano Barbara Carrer, un brano (da due secoli dimenticato!) di Baldassarre Galuppi la cui partitura è stata recuperata presso il Conservatorio Reale di Bruxelles. L ‘ambientazione scenografica ed i costumi si richiamavano fantasticamente agli anni Venti/Trenta: gli anni della spumeggiante spensieratezza e della grande fortuna delle terme di Abano. Il pubblico tra risate ed applausi a scena aperta ha mostrato di gradire lo spettacolo. Molti applausi anche alla fine.

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