A tavola con Gioia: Giulio's Boy

Gioia

GIULIO'S BOY. Ai cocktails preferisco i vini perché, illusoriamente mi sembrano più naturali o genuini. Considerazione erronea, visto gli scandali che hanno travolto il vino in generale. Conseguentemente a questa preferenza ho pochi ricordi di sapori legati ai cocktails. L'unico che in questo momento mi sovviene è un Black Russian, consumato a Treviso discorrendo dell'igiene dei popoli in compagnia di amici. Ma queste sono riflessione maturate successivante.
Quando ho visto il libro di Antonio Di Franco, L'arte nel bicchiere, storia e storie del bar 'Posta' a Cortina d'Ampezzo (Grafica Veneta, 2007) e l'autore in persona, che parlava dei suoi ospiti come di amici di cui conosceva i gusti e i rituali, mi è venuto in mente un altro barman, Miguel, incontrato al Boadas Cocktails bar di Barcellona, proprio all'imbocco delle Ramblas più famose di Barcellona (per chi sia interessato, la via esatta è Carrer dels Tallers), frequentato da Manuel Vazquez Montalban, intellettuale, giornalista e autore del personaggio Pepe Carvalho, un detective davvero interessante.
Il cocktail per questi barman, è stato il contatto di conoscenza di questi illustri frequentatori. Dietro agli ingredienti c'è parte della loro storia e delle loro abitudini. Questi barman ti descrivono il personaggio con il cocktail e cercano di interpretarne il carattere.
Il più emblematico tra quelli creati da Antonio del Posta di Cortina,(http://www.delaposte.it/) mi sembra essere 'Giulio's boy', dedicato a Milena Milani, che negli anni Sessanta ha interrogato le coscienze con il suo romanzo 'La ragazza di nome Giulio'(Longanesi, Milano, 1964).

Si mettono direttamente in un tumbler con ghiaccio 4 cl. di succo d'arancia, 3 cl. di pompelmo spremuto, 3 cl. di ananas, 2 cl. di succo di mandarino, gocce di sciroppo di amarena. Si guarnisce con arancia, mandarino e fragola.

Gioia