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nu. 9, anno primo - 1 dicembre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Editoriale nu. 10! (non 9!)

Diario di bordo di Dicembre: Treviso (e forse altre città) come Londra, ma nessuno lo sa...

di Federico De Nardi

Eccoci qui a commentare come ogni mese, qualcosa che ci ha colpito. Siamo a dicembre, non si può evitare di parlare del Natale, ma a proposito del Natale, anche della informazione 'deviata': oggi ho sentito al telegiornale nazionale (non ricordo quale canale, tanto sono tutti uguali) che a Londra fanno già i saldi del 40-50%. federico de nardiBe', ho visto che anche in centro a Treviso, ci sono grandi cartelli con questi sconti e scommetto che non occorre andare a Londra per saperlo, anche se credo che tale notizia aumenterà vertiginosamente i viaggi low-cost per Londra... se al telegiornale nazionale avesser detto che a Treviso ci sono sconti del 40-50 %, chissà, magari tutti sarebbero venuti a Treviso e non a Londra... Misteri dei telegiornali italiani, che sono più interessati a quello che succede all'estero che a quello che succede in Italia e poi dicono che l'economia va male. (dicono! E' da quando sono nato, che sento parlare di crisi... mai uno che mi avesse 'regalato' cento milioni perchè le cose gli vanno bene!)

Questo ci fa capire che non è colpa degli italiani se molti di noi sono esterofili (anche senza sapere le lingue!), ma di un modo di pensare e di propinarci le notizie dall'alto che ricordano quei vecchi sistemi subliminali (sarà giusta la parola?) che ti facevano apparire il prodotto per una frazione di secondo, tu non lo sapevi, ma il tuo cervello sì e appena uscito riempivi il carello della spesa di prodotti carissimi e inutili. Come le pubblicità delle auto... in Italia per reclamizzare un'auto italiana ti mettono la musichetta straniera, all'estero la stessa pubblicità ha il sottofondo di 'O Sole mio' o di qualche altra canzone italiana corrente. Insomma, secondo me in questo modo la gente si esterofilizza... e i film in lingua straniera, perché non li sottotitolano e basta?

Se così fosse, tra qualche anno avremo persone che parlano tre-quattro lingue senza essere andati a costosissimi corsi di lingue straniere, (come succede del resto in Svezia, Inghilterra e altri paesi) e magari avrebbero un'identità meno problematica. E' un vero peccato che si dia così poca importanza alla propria lingua madre: lo sapete che in Russia se parli il Russo, ti fanno lo sconto o adirittura non paghi? Perché gli fa piacere che parli la loro lingua, perché se volessero ti fregherebbero anche se parlassi il tartaro. Anche questo è amore per il proprio paese...non occorrono grandi fanfare o casse rifornite di lingotti d'oro.

Torniamo a noi, ai film non doppiati, si dice che i doppiatori perderebbero il lavoro? Nossignore, farebbero il loro vero lavoro, gli attori, perché salirebbe la richiesta di film in italiano... e probabilmente saliremmo al terzo posto di produzione di film, dopo India e America, come era un tempo. Infatti se la gente vedesse un film straniero senza le bellissime voci dei nostri doppiattori, capirebbe veramente cosa sta vedendo!

Non vi sembra anormale, che uno veda nella sua vita centinaia di film e telefilm americani 'parlati' in italiano, (ma guarda, parlano italiano in America!) poi vada in America e senta parlare solo in inglese e con mille inflessioni diverse? Il problema del mondo attuale è che stiamo tutti impazzendo, ma ce lo tengono nascosto! Per quello diventiamo esterofili, o meglio dire, 'globalizzati', penso che oggi l'esterofilia abbia il suo vero nome, globalizzazione.

L'esterofilia ci fa capire che la globalizzazione è sempre esistita, ma oggi sta diventanto qualcosa di schizofrenico: i vetri e i pizzi di Venezia, lo sapete che sono fatti in Cina perché sennò qui costerebbero un occhio della testa? Pensate di essere al posto di un turista compra un ricordo veneziano fatto in Cina... Eppure ci succede tutti i giorni, sapete che presto importeremo pomodori dalla Cina? L'aglio già lo importiamo da un pezzo...per non parlare delle arance spagnole o israeliane, ma se pensiamo che si dice che gli spaghetti siano stati inventati in Cina, cosa dobbiamo pensare?

Insomma, tutto quello che succede è un problema antico, non c'è nulla di veramente nuovo, ma certo sarebbe bello che ognuno potesse capire e vedere quello che lo circonda senza tanti filtri e senza l'ampificazione apocalittica dei media, forse ci sarebbe più buon senso.

Avete mai pensato, per esempio, che la notizia di una morte detta dal telegionale, si trasforma in 10-20-30-40 milioni (non so se sono tanti così che guardano il telegiornale, ma certo sono più di qualche milione) di rappresentazioni ricevute di annunci di morte ripetuti per più volte al giorno? Non credo che faccia bene... alla psiche di nessuno, così come sapere ogni giorno quello che succede in Iraq, anche senza esserci mai stati, (ma perché non dire anche cosa sta succedendo in Costa d'Avorio?) ma non sapere che il nostro vicino di casa è stato rapinato... come possiamo chiamarla: ubiquità, schizofrenia, esterofilia, globalizzazione...onnipotenza, manipolazione?

di Federico De Nardi

 

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