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Il libro del mese: 'Cristiani e Mussulmani, Costruire il dialogo partendo dai fatti di Borgo Venezia a Treviso', di Carlo Silvano

il libro di Carlo Silvano è edito dalle Edizioni del Noce - pp. 88, euro 8,00

di Franco Villano*

Attraverso esperienze dirette Carlo Silvano, autore di questo agile volume, è da anni che tocca con mano la difficile e complessa realtà degli immigrati islamici. Prendendo spunto sia dalla sua esperienza che da un episodio verificatosi nell'agosto 2002 a Treviso che ha avuto come protagonisti un gruppo di magrebini che ad un certo punto si sono ritrovati a occupare il Duomo della città su suggerimento di alcuni appartenenti a un centro sociale, si è posto dei "semplici" interrogativi su uno degli aspetti che andrà sempre più a caratterizzare la società italiana e non solo: quale rapporto costruire tra cattolici (o cristiani in genere) e musulmani?

Il problema è complesso e abbraccia sia tematiche propriamente religiose che politico-sociali poiché nell'Islam fede, politica e organizzazione sociale vanno di pari passo. Non c'è separazione tra sfera religiosa e laica così come avviene in occidente; in realtà, nelle società islamiche, la laicità o è completamente assente o è alla timida ricerca di un maggior spazio vitale. E' vero che ci sono differenze talvolta anche notevoli tra i vari paesi dove l'Islam è presente (Turchia e Tunisia sono esempi di democrazie più mature) ed è quindi giusto parlare di un Islam plurale, ma è anche vero che nella stragrande maggioranza dei paesi islamici alcune delle conquiste fondamentali della società occidentale (libertà religiosa, diritti delle donne, libertà individuali in genere, ecc.) così come espresse dall'ONU nella "Carta universale dei diritti dell'uomo" sono completamente disattese anche se, e questo è paradossale, sono state sottoscritte da un gran numero di paesi musulmani.

É vero anche che bisogna riconoscere i grandi errori che l¹Occidente ha commesso nel suo egoistico relazionarsi, in particolare negli ultimi secoli, ai paesi islamici per cui quest'ultimi lo ritengono responsabile in toto (e qui esagerano) di tutti i loro mali; ma una visione equilibrata del problema focalizza l'attenzione sia sulle cause esogene (colonialismo, imperialismo), che su quelle endogene (incapacità di trovare una giusta sintesi tra modernità e tradizione) evitando nel contempo le distorte interpretazioni della storia fatte dagli integralisti; quest'ultimi, in ogni caso, all'interno del mondo islamico rappresentano solo un piccolo settore della umma (la comunità dei credenti) anche se tragicamente e terribilmente significativo oltre che caratterizzato da tendenze egemonizzanti.

Tornando ai temi trattati nel volume l'autore, tra l'altro, si sofferma sulle problematiche sorte riguardo alla liceità o meno della presenza del Crocifisso nei luoghi pubblici. Una questione sollevata da Adel Smith, un convertito islamico noto polemista e improvvidamente amplificata dalla trasmissione televisiva "Porta a Porta" condotta da Bruno Vespa.

A seguire un caro ricordo di Pierre Claverie, vescovo di Orano (Algeria) assassinato il 1° agosto del 1996, che aveva dedicato tutta la sua vita all' incontro-dialogo con i musulmani affermando chiaramente e con forza ciò che Islam e Cristianesimo hanno in comune ma anche ciò che li separa e che tra l'altro soleva dire: "Resta da scrivere un libro, di cui non si prevede l'uscita in tempi brevi: ''I musulmani che scelgono Gesù''. Un libro che non sia né polemico, né apologetico e che dica con semplicità ciò che si può trovare di bello e di buono nella religione cristiana, così come viene vissuta e abbracciata oggi, ovunque nel mondo, da milioni di uomini e donne che non sono né crociati, né colonialisti e neppure imperialisti. Vi si troverebbe la testimonianza di coloro che vivono la propria fede in silenzio, esprimendola quotidianamente attraverso l'amore dei fratelli e il rispetto dei più piccoli, senza la minima distinzione".

Dopo aver riflettuto su delle affermazioni fatte dal cardinale di Bologna Giacomo Biffi riguardo al dialogo con l'Islam ed aver segnalato alcune situazioni in cui i cristiani sono perseguitati per la loro fede, l'autore sottolinea le concrete e molteplici disuguaglianze esistenti tra uomo e donna nel mondo islamico oltre che sui rischi insiti nel cristianesimo quando difetta di un sano e opportuno realismo.

Proseguendo si sofferma sullo storico discorso tenuto da Giovanni Paolo II a Casablanca (Marocco) il 19 agosto del 1985 dove tra l'altro disse: ".Io credo che noi, cristiani e musulmani, dobbiamo riconoscere con gioia i valori religiosi che abbiamo in comune e renderne grazie a Dio. La lealtà esige, però, che noi riconosciamo e rispettiamo le nostre differenze. c'è qui un mistero, sul quale Dio ci illuminerà un giorno, ne sono sicuro".

In conclusione l'autore dopo aver riflettuto sulla divinità di Gesù Cristo, pone l'accento sugli ultimi istanti di vita del Profeta dell'Islam e di ciò che ne è conseguito per sua figlia Fatima così come li ha intesi la scrittrice algerina Assia Djebar.

Alla fine c'è la domanda che ha accompagnato silenziosamente e discretamente tutto il lavoro:
bisogna aver paura dell'Islam?
No, a patto che si viva autenticamente e profondamente la propria fede sia come individui che come comunità.

In appendice al volume sono narrate due toccanti vicende di ordinaria immigrazione.

*Franco Villano, è docente di Storia delle religioni, Facoltà Teologica dell¹Italia Meridionale, sezione San Tommaso d'Aquino, Napoli

Carlo Silvano: CRISTIANI E MUSULMANI,
COSTRUIRE IL DIALOGO PARTENDO DAI FATTI DI BORGO VENEZIA DI TREVISO,
Edizioni del Noce - pp. 88, euro 8,00

di Franco Villano

 

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