nu. 9, anno primo - 7 dicembre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni) | |
Treviso-Veneto-turismo-attualità-cultura-spettacolo-soldi-ambiente- e... tutto quello che ci viene in mente |
Treviso: La chiave dell'ascensore di Agota Kristof
Spazio Antonino Paraggi . Via Pescatori 23, Treviso venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 dicembre, ore 21. Per la comprensione di ogni testo drammatico e no, ci si spinge a utilizzare la metafora della chiave. Chiave di lettura, chiave per entrare, accedere. E ciò accade ancor più quando si smonta un testo drammatico, ci si affonda oltre le parole scritte. Nella pièce di Agota Kristof la chiave viene esibita, ostentata fin nel titolo. È uno strumento minuto, la chiave, ma reale; concreto. Come concreta
è la condizione della protagonista: una Donna. Sola. Condannata ad una
solitudine perpetua. Separata dal mondo, nell'esclusione dei sensi.
Nulla può se non regredire nella condizione larvale. Ma ancora esistere.
Ha osato conoscere il mondo; o il mondo - diavolo tentatore! - ha cercato
di conoscere lei; ed è stata condannata per troppo amore e per sua propria
candida fede. Nell'alto di una maschia torre lui, uomo-marito, edificatore
del mondo - e architetto! - la conserva, priva di ogni senso, in una
vita priva di senso. Lei non possiede più la chiave, quella ferrigna
per l'ascensore che la potrebbe condurre nella foresta, nella pianura.
La chiave dunque per conoscere la vita. Possederla. Non più. Non può
più il corpo, chirurgicamente mutilato. Ma l'anima sì. La musica, che
lei non può più udire ma che ha comunque dentro, rimbrotta, urla in
silenzi che accompagnano la sua solitudine pseudofiabesca. I suoni incalzanti
chiedono, alludono, sostengono. E tutto ribolle. Fuori, dentro. L'ironia
pervade tutto il monologare della donna; al cantilenato del racconto
fiabesco iniziale succede un raccontarsi più schietto e prosaico. E
il sarcasmo è sempre pronto a sputare il suo acido corrosivo. C'è l'ombra
di una patetica complicità nel tragico evolversi degli eventi. Ma l'eroe,
la vittima, trova una chiave. Una chiave. E il dentro fuoriesce. Magma
sanguinolento, violento. Chi ribolle si ribella; dal vivo. È bastato
paventare la sottrazione della voce: di mettere nell'impossibilità di
comunicare, di usare la parola. Raffaello Padovan Diastema-Teatro ha già prodotto i seguenti spettacoli musical/teatrali, con Giuggi Di Paolo, regia di R. Padovan e musiche originali di P. Troncon: "Assenze" (S. Beckett), 2000; La chiave dell'ascensore di Agota Kristof, liberamente adattata da Raffaello Padovan Regia: Raffaello Padovan Interpreti: Giuggi Di Paolo, Alberto Regis, Raffaello Padovan. Musiche originali: Paolo Troncon Voce e liuto: Elisa Marchesin Assistenza tecnica: Natalino Bragato Produzione: Diastema-Teatro (Treviso) Orari: venerdì 10 e sabato 11 dicembre, ore 21.00; domenica 12 dicembre ore 16.30. Ingresso libero, fino a capienza dei posti. La Chiave dell'ascensore. "La Chiave dell'ascensore" (A. Kristof), 2001; "Sinfonia di si minore" (J. Roth), 2002; "Adamo ed Eva" (M. Twain), 2003. Info: Associazione culturale fotografica Antonino Paraggi: 0422-56657 (negli orari di apertura); 339-1116399 (Alberto Munari); e-mail: info@antoninoparaggi.it |
|
scrivi a info@abcveneto.com ¬ |
©ABCVeneto