Padova: gioielli...ovvero 'pensieri preziosi'
PENSIERI PREZIOSI differenze, incidenze, coincidenze in
alcuni gioielli europei, Padova, Oratorio di San Rocco, Via Santa Lucia
18 dicembre 2004 - 30 gennaio 2005
a
cura di ABCV
Un grande evento nellambito del gioiello contemporaneo caratterizzerà
il periodo prenatalizio della Città di Padova, centro che da
sempre dedica particolare attenzione a questo settore realizzando rassegne
e manifestazioni di altissima raffinatezza e qualità.
LAssessorato alla Cultura è riuscito a riunire per loccasione
ben nove artiste di fama internazionale che vivono e lavorano in Germania,
Olanda, Svizzera, Francia, Spagna, Italia questultima rappresentata
da due padovane, formatesi nellambito della sezione di Oreficeria
delloramai a riguardo famosissimo Istituto dArte "Pietro
Selvatico".
Ogni artista presenterà dodici opere che permetteranno anche
al visitatore meno esperto, di conoscere i principali aspetti del loro
processo creativo dallesordio della loro attività ad oggi,
osservarne analogie e differenze, coglierne i molteplici aspetti e soprattutto
il pensiero e la filosofia che informano le opere esposte.
Si tratta di Donne nella loro piena maturità artistica, i cui
esiti attuali sono frutto di ricerca e continua sperimentazione, talora
di radicali mutamenti oppure di conferme, approfondimenti, evoluzioni
particolari di un percorso che ha mantenuto un coerente e personalissimo
linguaggio.
Il visitatore avrà loccasione unica di conoscere queste
singolari artiste, il loro modo di concepire il gioiello e di capire
il complesso rapporto tra monile-corpo-persona che è alla base
delle loro creazioni: differenti modi espressivi che trasformano il
significato del gioiello in opera darte, culture da cui ognuna
di loro rielabora la tecnica e il gusto dellutilizzo di materiali
diversi.
Sarà quindi possibile mettere a confronto opere nate nello stesso
momento ma in differenti contesti culturali, accomunate tutte comunque
da originalità, grande perizia nella lavorazione della materia,
rilevante capacità tecnica, sempre frutto di forte impegno, dedizione
e intelligenza ideativa.
Un nuovo modo quindi di interpretare e godere il gioiello, dialogare
con lopera e con chi lha realizzata, farla vivere e diventare
unica nellinterpretarla, nellindossarla e nella personale
interazione con essa.
La mostra che si inaugurerà a Padova il prossimo 18 dicembre,
presso la prestigiosa sede del cinquecentesco Oratorio di san Rocco,
verrà poi ospitata a Barcellona e quindi ad Hanau.
Tutti i venerdì di gennaio alle ore 17.00 un esperto sarà
a disposizione del pubblico per far meglio conoscere ed apprezzare le
opere esposte.
La mostra e il catalogo sono curati da Mirella Cisotto Nalon con contributi
di Cristina Bergesio e Alessandra Possamai Vita.
Negli stessi spazi espositivi, riservati dallAssessorato ai Musei,
Politiche Culturali e Spettacolo alle rassegne dedicate al gioiello
e alla scultura contemporanea, lanno prossimo verrà effettuata
la seconda edizione di Pensieri preziosi, che vedrà quali protagoniste
giovani orafe, sempre provenienti da diversi paesi europei, le cui opere
si caratterizzeranno per il linguaggio innovativo e per la particolare
originalità.
La realizzazione della mostra è stata possibile grazie anche
al contributo di: Calegaro Argentieri dal 1921, Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo, Euroviti, Porsche Italia, Racca pasticceri in Padova.
ESTHER BRINKMANN
Meditazioni sullessenza ontologica dellornamento appaiono
le creazioni di Esther Brinkmann, scaturite da unindagine del
rapporto fra il gioiello ed il corpo, la sua architettura anatomica
e tutte le sue qualità sensoriali, ed anche della dimensione
simbolica e rituale dellatto di ornarsi. La sua ricerca si è
particolarmente sviluppato intorno allanello, la tipologia più
visibile e quella maggiormente satura di rimandi simbolici. Gli anelli
di Esther Brinkmann non cingono il dito, ma lo contengono, lo custodiscono
mettendo in evidenza la forma delle dita "come un singolo fiore
in un vaso".
CATHY CHOTARD
La dissoluzione della compattezza del metallo attraverso la sua trasformazione
in sottile, minuta e vibratile sostanza con la quale si costruiscono
solide strutture, rappresenta la sintesi della ricerca nel gioiello
condotta da Cathy Chotard dal 1992. Gli anelli, le spille sono formati
da lamelle, lastrine doro, dargento a volte ossidato, saldate
luna sullaltra, fissate luna dentro laltra,
oppure sovrapposte e inserite in un perno, suggeriscono la forma di
strutture naturali, cortecce di alberi, gusci di insetti, filamenti
vegetali di una natura come osservata attraverso il microscopio, accompagnato
da una amorevole cura nel trattare e combinare minuscoli elementi.
JOHANNA DAHM
Dopo un percorso di sperimentazione e ricerca nellambito di materiali
non pregiati da cui scaturiscono forme essenziali rese preziose dal
loro interagire con il corpo e con i tessuti su cui poggiano, Johanna
Dahm passa alla creazione del "gioiello evento". Così
nel 1996 dischi di carta colorata assumono valore e unicità nellatto
individuale ed esclusivo dell "essere perforati", divenendo
originali e particolarissime collane. Si susseguono opere immateriali,
soluzioni concettuali mentre la ricerca volge sempre più verso
lobiettivo di dare forma alla luce. Con la luce la Dahm si cimenta,
gioca, verifica, crea, arrivando ad esiti che traducono il gioiello
negli effetti che fasci luminosi proiettati hanno sul corpo o su parte
di esso. Quindi giunge alloro, loro che è luce, luce
sciolta e plasmata nel fuoco vero mentre lesperienza in Ghana
la porta a fare propria e a personalizzare la tecnica antica della "cire-perdue"
del popolo Ashanti, arrivando allaffascinantissima creazione di
anelli che caratterizza la sua più recente produzione.
LUCIA DAVANZO
Dai primi anni 90 Lucia Davanzo elabora gioielli basati sulla
modulazione della forma geometrica concepita come aereo disegno nello
spazio. Attraverso un paziente lavoro di trafilatura il metallo assume
una nuova identità, viene svuotato del suo peso di lastra compatta.
Elemento resistente, il filo viene sottoposto ad una tensione e torsione,
così la struttura acquista una tridimensionalità giocata
sulla trasparenza. Le opere più recenti testimoniano la ricerca
per un nuovo equilibrio, che possa associare un impianto costruttivo
più solido con il desiderio di recuperare il valore della leggerezza.
MARIA ROSA FRANZIN
Pensare loggetto, disegnare il pensiero e poi lasciare del tempo
per stimolare la sua trasformazione in forma concreta, rappresentano
i momenti che scandiscono il lavoro orafo di Maria Rosa Franzin. Listinto
pittorico è presente nellelaborazione della forma e nel
momento esecutivo quando diventa pennellata, macchia, graffio, maculazione
della "pelle" del metallo. Nelle opere più recenti,
mentre il linguaggio rimane lo stesso, si registra un notevole cambiamento
stilistico e formale. Lordine serrato e simmetrico viene interessato
da una carica esuberante, si nota un impulso a travalicare, ad uscire
dai confini per creare un ritmo più sincopato.
PILAR GARRIGOSA
Pilar Garrigosa è figlia della cultura catalana. Ha assimilato
e incanalato le esuberanti usanze iberiche nelle influenze della tradizione
creativa di Pforzheim, che ha segnato i movimenti avanguardisti del
dopoguerra, scegliendo il razionalismo nel gioiello. Il suo minimalismo
geometrico si accompagna allamore per pietre e gemme, di cui è
collezionista e grande esperta, che con la loro sensualità contrastano
con la purezza del metallo. La sobrietà delle forme segue una
grande esperienza e padronanza di tutte le tecniche per un gioiello
che non soltanto deve farsi vedere, ma contemplare.
THERESE HILBERT
La profonda sensibilità e lintimo pensiero di Therese Hilbert
si traducono in argentee forme pure che esprimono una continua e rinnovata
antinomia fra spazi interni ed esterni, pieni e vuoti, disponibilità
e introversione, grazia e aggressività, eleganza e vigore.
Superfici levigate, lisce, satinate, lavorate al punto da suscitare
un vivo bisogno di tattilità, vengono ferite da spazi incavati,
da fragili bordi acuminati, da fessure e punte che sembrano voler proteggere
chi le indossa e chi le ha realizzate.
I "vulcani", i "vasi", metafore predilette nella
realizzazione di spille e pendagli della più recente produzione,
tornano sul concetto del vuoto che viene riempito da pensieri ed emozioni,
ricco di contenuti che solo chi li indossa può vedere o che si
rivelano, con ricercata complicità, a chi, con occhio disincantato
e curioso, li sa veramente guardare.
NEL LINSSEN
Nel Linssen, sin dallesame finale allAccademia delle Belle
Arti di Arnhem, nel 1956, si è interessata e ispirata ai ritmi
e alle strutture del mondo della botanica, in sintonia con una nascente
coscienza ecologica e la volontà di produrre oggetti non convenzionali.
A partire dal 1990, lartista si è cimentata in nuovi tipi
di ricerche e sperimentazioni, infatti nel 1994 la collezione di gioielli
di carta è risultata la naturale conseguenza di esperimenti con
la ceramica durante il periodo di lavoro allEuropean Ceramics
Work Centre di Hertogenbosch, in Olanda.
ANNELIES PLANTEIJDT
Linee, colori, piani, sono gli elementi peculiari dellopera di
Annelies Planteijdt.
Sin dagli esordi vive lesperienza razionale dellambiente
olandese, frequentando la Rietveld Academy ad Amsterdam. La sua ricerca
artistica si incentra, soprattutto, nella serie delle collane, gioiello
che la vede influenzata dalla tradizione storica-artistica del suo paese
dorigine e dal neoplasticismo, che sceglie una nuova estetica
plastica, auspicando leliminazione di ogni forma barocca. Luso
delloro, dei pigmenti colorati ma, soprattutto, del tantalio,
materiale prezioso e duttile, la porta a creare gioielli in cui rimane
ben definita una linea tra piano e tridimensionale.
"PENSIERI PREZIOSI differenze, incidenze, coincidenze in
alcuni gioielli europei". Padova, Oratorio di San Rocco, Via S.
Lucia. Dal 18 dicembre 2004 al 30 gennaio 2005. Mostra organizzata dallAssessorato
ai Musei, alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova,
a cura di Mirella Cisotto Nalon. Contributi di Maria Cristina Bergesio
e Alessandra Possamai. Segreteria organizzativa: Maria Cristina Gennari
e Licia Moretti. Apertura: martedì - domenica 9.30 12.30,
15.30 19.00, lunedì chiuso. Ingresso gratuito. Per informazioni:
tel. 049 8204527 - 4539, fax 049 8204545, e-mail: gennaric@comune.padova.it
e morettil@comune.padova.it
Ufficio Stampa Fenice Pr Alessandra Ferri De Lazara, Evelina Bergamasco,
Via Savonarola 242/6 - 35137 Padova Tel. 049 723012 - 8560874 fax 049
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a cura di ABCV