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Treviso: zona di Templari

Il tempio di Ormelle e il vino dei Templari: aperto di domenica e nelle feste solenni dalle 7 di mattina alle 11.

di Virginia Men

La presenza dei Templari nella Marca trevigiana fu massiccia. L'ordine era interessato alla difesa delle vie di comunicazione, non poteva trascurare l'importanza strategica della nostra provincia, zona di passaggio da Est a Ovest, sbocco delle vallate alpine e collegamento con il mare, tanto più che vi passano da secoli due vie romane, la Postumia e la Claudia Augusta.
Le due importanti mansioni templari della regione si trovano infatti sul tracciato della Postumia che si raccordava con il percorso del "Camino" la via del pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Della prima casa a Mason Vicentino non rimane ormai nulla mentre nella seconda sede, a Tempio di Ormelle resta la chiesa con interessanti affreschi.
Nel Veneto e nella Marca in particolare l'attività dei templari era stimata e apprezzata, quando giunse l'ordine di scioglimento della Congrega dei tempalri, non ci furono persecuzioni di alcun genere. Nelle regioni sottoposte alla Serenissima, non vi fu inquisizione a perseguitarli. Sotto la giurisdizione dell'Arcivescovo di Ravenna, Rinaldo da Concorezzo, furono loro concessi giusti processi ed assoluzioni.
Il Tempio di Ormelle è l'unico in Italia ancora perfettamente conservato, che ricorda la storia tragica di questo ordine.
Un altro indizio della presenza templare nel trevigiano è dato dalle numerose dedicazioni di chiese a San Giacomo Maggiore; in diocesi di Treviso e Vittorio Veneto, hanno tale caratteristica le chiesette di Pederobba, Possagno, Paderno, Roncade, Brugnera, Valmareno, Colderù, Villetta di Galliera Veneta, Castelfranco, Crespignaga, Musastrelle. Anche la chiesa delle Acquette a Santa Maria del Rovere è di origine templare. La presenta dell'Ordine è ricordata nel centro cittadino nella denominazione via Commenda e via Carlo Alberto ispirata alla sede dell'ordine fino al passaggio dei Gerosolimitani. (Nella via suddetta, ricordiamo la chiesa di S. Gaetano)
I Templari in quanto monaci avevano pure il dovere di provvedere al sostentamento dei poveri e nella Marca, possedevano molti mulini tra cui quello di Casier e quello di San Martino Urbano. L'importanza delle attività economiche stimolate dai Templari è evidente poi nella leggenda secondo la quale essi avrebbero introdotto dall'oriente la sericoltura nella pianura padana. In parecchi dialetti veneto-lombardo cavalier alluderebbe appunto ai frati combattenti.
Ogni anno il 10 di agosto nella notte di san Lorenzo, nel tempio di Ormelle e fuori nella piazza c'è una manifestazione con tutti i comuni delle città del vino chiamata "Calici di stelle". Si brinda con il prestigioso vino di uva passita chiamato "Lacrime dei Templari" seguito da piatti locali, danze e tradizioni con fuochi d'artificio. il Tempio inoltre viene adibito a mostre d'arte.

Storia generale dei Templari:

L'ordine religioso dei Templari venne fondato nel 1118 da Ugo di Payns e Goffredo di Saint-Amer, cavalieri crociati. Fu soppresso dal papa Clemente V nel 1312, su istigazione di re Filippo IV di Francia. I cavalieri assumono il loro nome dal Tempio di Salomone la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme che era il loro quartiere generale. Lo scopo principale dell'ordine era la difesa dei pellegrini e delle vie di comunicazione con i luoghi santi, che allora erano la soprattutto la Palestina e il Santuario di San Giacomo di Compostela.
I membri dell'Ordine erano guerrieri che prendevano i tradizionali voti di povertà, castità, obbedienza.
La prima Regola formale dell'ordine venne approvata dal Concilio di Troyes nel 1128. Si trattava della regola cistercense adattata alla vita militare e quindi inasprita nei suoi precetti: all'entrata dell'ordine bisognava lasciare ogni bene e si aveva diritto soltanto alle vesti e a una razione di pane e acqua. L'obbedienza ai superiori era assoluta e la disobbedienza a un ordine poteva comportare l'esecuzione sul posto, anche per lavarsi occorreva il permesso dei preposti. La barba non andava mai tagliata e questo particolare favorì la cattura nel momento della disgrazia dell'ordine. Era vietato il contatto con le donne anche con le madri le sorelle ed era proibito perfino assistere una partoriente. A differenza degli altri ordini lo studio e le arti erano scoraggiati tanto che, perfino l'ultimo Gran Maestro il francese Jacques de Molay era analfabeta. A differenza degli altri ordini venivano accolti anche i non nobili soprattutto per mansioni inferiori, i monaci erano divisi in tre ranghi: i cavalieri di nascita aristocratica, i sergenti provenienza popolana, i cappellani che erano gli unici confessori dei membri dell'Ordine. Nel 1145 i Templari cominciarono ad appuntare sui loro mantelli la cosiddetta "croce di malta" che divenne uno dei loro simboli assieme alla figura dei due cavalieri su un solo cavallo allusiva al voto di povertà. Aveva il privilegio di rispondere direttamente al pontefice, come oggi avviene per l'Opus Dei.
L'abilità dei cavalieri i privilegi di cui godevano e le numerose ricchezze procurate da donazioni ed espansione dell'ordine che già nel XII secolo era diffuso in Terra Santa e nell'Europa Occidentale, organizzato in numerose province o commende. Con il crescere della loro potenza, i Templari si impegnarono sempre più in operazioni finanziarie di banca, elaborando nuovi sistemi di pagamento come la lettera di cambio che consentiva a chiunque avesse depositato una somma nelle casse di un Tempio di riscuotere la stessa somma in moneta locale presso qualsiasi sede dell'Ordine.
Il Tempio di Parigi funzionò a lungo come tesoreria del Regno di Francia e divenne il vero centro finanziario mondiale dell'epoca.
La disponibilità di denaro permetteva ai monaci di fare enormi prestiti anche ai sovrani, per esempio il re di Francia e al Sultano di Damasco.
Con la caduta di san Giovanni d'Acrì nel 1291 l'ordine perse importanza e venne a mancare la ragione principale della sua esistenza. La sua indipendenza dall'autorità secolare provocò poi la crescente ostilità da parte dei cristiani e infine il suo favoloso tesoro stimolò la cupidigia di molti potenti.
Il re di Francia che era debitore di grosse somme all'ordine, per vendicarsi di non essere stato eletto Gran Maestro, tramò la caduta del Tempio e, con la complicità di Clemente V, fece arrestare i Templari francesi e con le confessioni estorte per mezzo della tortura imbastì un processo farsa in cui era già pronta la condanna per idolatria, sodomia, e stregoneria. Va notato che nessuno accusò di usura, che forse era la sola colpa dell'ordine e che accuse simili a quelle dei Templari erano comuni all'epoca, che però non subirono nessuna persecuzione.

Era chiara volontà del papato e del regno francese di impadronirsi delle ricchezze dei cavalieri combattenti furono anche noti come "i frati rossi" per le croci fiammanti dei loro mantelli.
Con la bolla Vox in excelso del 1312 l'ordine fu sciolto per sempre e i beni francesi confiscati. Nel 1314 finirono sul rogo 120 Templari francesi, compresi i massimi dignitari tra cui il Gran Maestro Jacques de Molay e il suo assistente Geoffreoy de Charnay.

Tra le fiamme finiva la storia dei Templari e iniziava la loro leggenda che vive ancor oggi.
Prima di morire il Gran Maestro sfidò i suoi accusatori a comparire in giudizio con lui davanti a Dio e la sua profezia si avverrò, perché il papa morì qualche mesi dopo oppresso dai rimorsi e il re morì entro l'anno dopo per un incidente di caccia, senza aver potuto impossessarsi dei beni del Tempio perché il papa li aveva trasferiti ad altri ordini come i Gerosolimitani. Anche i testimoni che aveva deposto falsamente morirono tutti di morte violenta. Negli altri regni cristiani i Templari conobbero una sorte migliore perché l'ordine venne sciolto ma i cavalieri protetti ed ospitati dai vescovi o accolti onorevolmente da altri ordini.

Bibliografia redatta attraverso un elenco sommario:

R.Ambelain "Jésus oule mortel secret des Templier"
G.Bordone"il rogo dei Templari"
M. DE CANDIA "NOTE AGRARIE DEL CIRCONDARIO DI TEMPIO"
G. DE CASTRO" FRATELLANZE SEGRETE"
C. ZANAIA "PROCESSO AI TEMPLARI
S.HUTIN "LE SOCIETÀ SEGRETE"
A. DEMURGER "VITA E MORTE DELL'ORDINE DEI TEMPLARI.

di Virginia Men

 

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