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numero 3, anno primo - 1 giugno 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
Un personaggio - Un luogo

Rosetta Pampanini e Corbola. Un grande soprano degli anni Trenta e un paesino nel Delta del Po in provincia di Rovigo

di Luccia Danesin

   
  pc ©Luccia Danesin

Una voce di soprano dal timbro limpido, dalle intense vibrazioni alle quali si univa una grande professionalità ed una naturale eleganza. Rosetta Pampanini fu una delle più grandi interpreti pucciniane degli anni Trenta (indimenticata la sua interpretazione di Madama Butterfly).

Nacque a Milano nel 1896 da genitori polesani. Il padre Gerolamo era ufficiale dell'esercito nella città lombarda. Fin da piccola, ma anche quando divenne celebre, Rosetta trascorreva le vacanze estive con i parenti nella casa di famiglia a Corbola, un piccolo centro del Delta polesano. Si dice avesse ereditato dalla madre Cleope Cattaneo quella "rara voce", quel "canto dolcissimo" che le diede fama e notorietà e che la vide interprete acclamata nei più importanti palcoscenici.

Il suo esordio avvenne nel 1920 al Teatro Nazionale di Roma interpretando la parte di Micaela nella Carmen di Bizet, poi subito andò al Regio di Torino come Siebel nel Faust sotto la direzione di Tullio Serafin. Nel '22 interpretò la Bohème di Puccini che rimase la sua interpretazione magistrale. Seguirono le rappresentazioni al San Carlo di Napoli e, sempre nelle stesso anno, ebbe uno strepitoso successo nell'Iris al Coccia di Novara. Arturo Toscanini notò la giovane cantante e la volle nella Madama Butterfly alla Scala di Milano. Fu una svolta decisiva che le aprì i palcoscenici di tutto il mondo.
   
  ©Luccia Danesin pc
Nella dimensione privata l'artista era una "figura umana semplice, che stava bene con la gente, e che non disdegnava la scena di un palcoscenico improvvisato in piazza per uno spettacolo di beneficenza nel 'suo' paese."
Rosetta abitò stabilmente a Corbola nel periodo dell'ultimo conflitto mondiale quando diede addio per sempre alle scene. A guerra finita ritornò a Milano e si dedicò all'insegnamento della sua arte. Solo nel 1973, ormai consapevole del suo male incurabile, espresse la volontà di essere riportata in Polesine perché disse - "non voglio mancare all'appuntamento con la mia gente". Nel piccolo cimitero di Corbola, c'è la sua tomba con la statua che la rappresenta nelle vesti di Madama Butterfly.
I suoi compaesani le hanno dedicato la biblioteca comunale e la via centrale dove spicca la sua casa rossa, ora abitata da parenti. Nel cancello in ferro battuto del giardino si possono leggere le prime note di "un bel dì vedremo" del capolavoro pucciniano.
A suo perenne ricordo, nel 1974, al ridotto del Teatro Comunale di Adria (che venne inaugurato nel '35 proprio da Rosetta con il Mefistofele), è stato scoperto un busto in bronzo del celebre soprano. Al liceo musicale e conservatorio Buzzolla di Adria è conservato il suo pianoforte e il "disco d'oro" che ricevette nel '71 in occasione dell'inaugurazione dell'Albo d'oro al 50° Festival di Puccini.

 

   
  pc ©Luccia Danesin

Corbola è il più piccolo centro (quasi 2700 abitanti) dei tre comuni dell'isola di Ariano, territorio compreso nel Parco regionale veneto del Delta, e si sviluppa lungo gli argini del ramo più grande del fiume Po (Po di Venezia). Dalle sue sponde, meta di gite e di lunghe passeggiate per chi ama un genere di turismo discreto e naturalistico, si possono godere intensi tramonti estivi e, nei mesi invernali, vivere l'incanto di un'atmosfera ovattata creata dalla nebbia. Si possono ammirare innumerevoli varietà di aironi, garzette, germani reali e una flora tipica delle barene e golene del Delta

Nel piccolo centro del paese segnaliamo, per il particolare interesse artistico, l'Oratorio di S.Agostino in stile neoclassico del XVII secolo. Qui si trova la statua di S.Francesco risalente al 1630, periodo della peste nera.

Partendo da Rovigo e andando verso il mare, si arriva a Corbola dopo una trentina di chilometri, incontrando prima Adria, sede dal 1961 di un Museo Nazionale (uno dei cinque Musei Nazionali del Veneto). I reperti che vi sono conservati (di età preistorica e di età romana e soprattutto etrusca) forniscono un'ampia testimonianza della ricchezza archeologica e artistica di questa terra particolare, assolutamente unica in Italia dal punto di vista ambientalistico, paragonabile in Europa solo alla Camargue francese.

di Luccia Danesin

 

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