Genitori in movimento
La famiglia oggi: errori e pregi
di
Sara Miriade
Il teatro Eden sabato 8 maggio 2004, dalle nove alle tredici, ha ospitato
una platea di genitori, i quali hanno avuto la sintesi della ricerca
condotta tra i genitori dei bambini che frequentano i servizi per l'infanzia
della Cooperativa 'Insieme si può'. Il tavolo delle autorità
ha permesso il confronto tra personalità locali e non. Tra le
prime ricordo la Presidente della stessa cooperativa Rina Biz, Monsignor
Vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzoccato, il Presidente della Fondazione
Cassamarca, Dino De Poli; tra le seconde la professoressa Paola Di Nicola,
sociologa dell'Università di Verona, il neuropsichiatria Paolo
Crepet, il professore Jean-Pierre Pourtois, pedagogista all'università
di Mons-Hainaut (Belgio). Hanno dato la loro adesione al convegno il
Prefetto di Treviso, il Presidente della Provincia e il sindaco di Treviso,
il Direttore Generale dell'Ulss 9, il presidente della Fism provinciale.
Riassumere una mattinata così intensa di riflessioni mi risulta
assai difficile per la corposità delle considerazioni fatte.
Vorrei piuttosto proporvi alcune aree tematiche forti attorno alle quali
si sono sviluppate le argomentazioni: la famiglia, la pedagogia, la
società.
Viene ribadito il ruolo fondamentale della famiglia. I primi educatori
sono i genitori. Il vescovo di Treviso a questo proposito insiste affinché
la dimensione spirituale sia condizione fondamentale per l'educazione
morale delle coscienze. La famiglia -precisa la dott. Di Nicola-è
stata lasciata sola nella crescita e nella socializzazione dei nuovi
nati. I genitori nell'affidare i figli hanno scelto delle formule miste,
alternando le strutture ai nonni, intrecciando così la rete parentale,
nella condivisione dei compiti. La donna trova nel partner un aiuto.
La coppia è un'impresa solidale che condivide dei valori di fondo,
come il modo ottimale per curare il bambino. L'educatrice della struttura
è una partner con cui si condivide il compito di cura. Il modello
educativo maggiormente diffuso è quello espressivo nel quale
il bambino esprime una dinamica di bisogni. Il padre e la madre sono
allineati nella stessa posizione che vede non solo delle tappe da sviluppare,
ma anche e soprattutto una individualità in evoluzione. Più
i genitori condividono il modello relazionale espressivo più
alto è il loro livello di competenza. Nel modello protettivo
la socializzazione è vista come familiare. In quello tradizionale
domina la figura materna, garante di ordine e pulizia. Conta l'educazione
a prescindere dai bisogni. La madre educa e il padre dà punizioni.
La pedagogia e l'educazione hanno lo scopo di costruire personalità
forti e robuste e nel realizzare questo fine genitori ed educatori devono
lavorare insieme. Bisogna riprendere ad educare e per questo dare dignità
scientifica al tema dell'educazione e alla pedagogia. A questo proposito
si inserisce l'iniziativa di istituire a Treviso la 'Cattedra per la
pedagogia', promossa dalla Fondazione 'Ispirazione'. La cattedra partendo
dagli ambiente accademici ha come obiettivo la promozione di dottorati
di ricerca tra i giovani studiosi in uno scenario che vuole coniugare
i modelli culturali della modernità con i valori della tradizione
culturale personalista e comunitaria.
Sono stati rievocati i sempre attuali insegnamenti della Montessori
e di Frainet.
Nel mondo occidentale la società vive una crisi di identità,
di cultura, di evoluzione. E' turbolenta ed incerta. E' una società,
specialmente quella del nord-est, che è passata dalla polenta
alla BMW -rende perfettamente l'idea il neuropsichiatria Crepet. Siamo
ricchi -continua-, ma la vera ricchezza è quanto tempo abbiamo
per noi, per la relazione, per l'emozione, per l'educazione.
Abbiamo fatto degli errori: educare senza dolore e senza fatica, le
due esperienze sono il DNA del crescere;
non educare all'autonomia, ossia al trovare le risorse dentro alla stessa
persona che vuole essere autonoma;
non educare alla creatività, ossia al trovare altre soluzioni,
quando vi è una difficoltà.
Togliere tutto questo è stato devastante.
Una comunità educativa è una comunità etica, che
dà delle regole, che non hanno lo statuto dell'opinione. Il genitore
dà la regola, l'amico l'opinione.
Il convegno di sabato 8 maggio, è stato solo una delle iniziative
con le quali la cooperativa 'Insieme si può, ha voluto festeggiare
i propri vent'anni di attività.
di Sara Miriade