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numero 4, anno primo - 1 luglio 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Editoriale n°5: una visita imperdibile al castello di s.Salvatore

Il castello di Susegana (Treviso), appena restaurato, è visitabile solo con visita guidata e su prenotazione al momento (gruppi di 20 persone). Il biglietto di ingresso, comprensivo di guida, ha un costo di 7 Euro a persona e questo gioiello della pianura veneta merita una visita.

di Federico De Nardi

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  ©Castello di S. Salvatore

Il Veneto è pieno di tesori, uno di questi è il castello di san Salvatore dei Conti Collato, che sorge poco lontano da Treviso. Al Castello di s.Salvatore, dalla parte di Susegana, si arriva salendo una rapida stradina al momento percorribile solo a piedi, perchè c'e stata una frana che ha chiuso al traffico l'andirivieni. Ai piedi della strada e a mezza via, ci sono due belle chiese chiuse e diroccate, ma tutt'ora piene di fascino e annuncio importante della bellezza che segue da lì a poco. E' il castello di san Salvatore dei conti Collalto che con la sua mole murata e turrita, domina dall’alto di una altura solatia l'abitato di Susegana e tutta la pianura padana a perdita d'occhio, nei giorni di eccezionale limpidezza si può scorgere perfino la laguna veneta. La storia di questo castello inizia nei primi anni del XIV secolo e la sua costruzione si può dire non conclusa neppure oggi, infatti durante la Prima Guerra Mondiale è stato quasi completamente distrutto e solo la passione dei Collalto ha permesso il recupero per quanto è stato possibile, del maniero.
Si deve alla munificenza di Rambaldo VIII, l’ampliamento della struttura architettonica, confermata da un documento del 1323 in cui viene nominato il palatium. L’opera fu completata dal suo successore Schenella V che dotò il borgo di una seconda cinta muraria. Il castello di san Salvatore con una superficie di 32.000 mq., è difeso da una duplice cinta muraria. Quella esterna misura 840 metri circa e quella interna di 425 metri.

L’ingresso all’intero complesso è caratterizzato da un maestoso portale d’accesso in stile neoclassico sormontato da un frontone triangolare a coronamento del quale spicca lo stemma dei Collalto inquadrato ...di bianco e di nero. Oltrepassato il portale, si entra nel borgo fortificato intervallato da torri, tra cui si evidenziano sul lato meridionale la cosiddetta “torre dell’orologio” e su quello occidentale la “torre della cavallerizza”.

In questo contesto si trova anche la sconsacrata chiesa di san Giovanni Battista. Strutturata ad aula unica con arco trionfale, al suo interno sono ancora visibili tracce di decorazioni ad affresco di cui rimangono una splendida “Madonna con Bambino” e un “san Nicola” da attribuire presumibilmente ad autore gravitante intorno alla cerchia di Giovanni di Francia e un “Battesimo di Cristo” di notevole fattura eseguito da Francesco da Milano intorno al 1512. Dopo aver assaporato questo primo impatto scenografico che già testimonia la grandezza del casato, passando attraverso la porta a saracinesca con ponte levatoio si accede a quella che è la Rocca, dominata dall’elegante struttura con loggiato della Chiesa di Santa Croce e dal possente Mastio.

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  ©Castello di S. Salvatore

Il piazzale interno è delimitato a destra da una cinta muraria ancora ben conservata che termina con la cappella di san Salvatore di fronte a Palazzo Odoardo, mentre a sinistra dai resti delle distrutte residenze comitali trasformate in giardino.
Oltre le mura di destra si trova ancora oggi un’urna funeraria di età imperiale proveniente dall’abbazia di Nervesa e fatta trasportare nella Rocca da Vinciguerra VII.
Il conte Rambaldo VIIIdiede disposizioni testamentarie nell’anno 1323, affinché il suo corpo fosse sepolto nella Chiesa di san Salvatore. Addossato alla parete settentrionale si conserva quello che è ritenuto il monumento funebre del conte: costruito in marmo bianco, il mausoleo è abbellito sulla fronte da un pannello centrale scolpito ad altorilievo con l’immagine del Cristo “Salvador Mundi” affiancato da due angeli (uno dei quali purtroppo perduto). Al di sopra di questa struttura giace il corpo del defunto. Il mausoleo, acquista particolare importanza come testimonianza della convivenza di due culture: quella bizantina data dalla severa figura del guerriero e quella “rinnovata” veneziana riscontrabile nelle formelle della fronte. La cappella era interamente decorata ad affresco con le storie di Cristo e della Vergine, con un san Giorgio che uccide il drago, una sant’Orsola e un ciclo di pitture dedicate a san Prosdocimo.

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  ©Castello di S. Salvatore

A partire dal 1511, dipinge in questa chiesa Antonio de Sacchis, notoriamente conosciuto con lo pseudonimo di Pordenone. Artista tra i maggiori del panorama manieristico italiano, affresca la parete nord ed il coro con storie della vita di Cristo. Sfortunatamente dell’intero ciclo pittorico rimane solo una documentazione fotografica, precedente alla prima guerra mondiale, ma sufficiente a farci capire l’imponenza dell’impresa che comprendeva inoltre una serie di pale d’altare dipinte ad olio ed ora disperse nei più prestigiosi musei del mondo.

Affiancata a questa costruzione si trova la Cappella di san Gaetano che conserva al suo interno un altare settecentesco abbellito da un bassorilievo in marmo bianco raffigurante san Gaetano da Thiene. Della serie di palazzi comitali che occupavano l’intero complesso, restano solamente i muri perimetrali del lato ovest. All’estremità est, sono ancora visibili i resti della struttura perimetrale di Palazzo Ottaviano ornato da eleganti trifore con archi a tutto sesto e tracce di una finta tappezzeria. Con la distruzione del castello, avvenuta durante il primo conflitto mondiale, come ricordano le parole dell’abate Bailo “ Ah! Purtroppo è perduto il gioiello, la gemma dei castelli medievali, non solo del Trevigiano, ma del Veneto tutto e forse anche dell’Italia”, è stato disperso anche il patrimonio archivistico dei Collalto che ivi si trovava.

Altra struttura caratteristica della rocca è la rinascimentale Chiesa di santa Croce. Costruita a pianta rettangolare con tre cappelle laterali, è contraddistinta dall’elegante loggiato esterno con archi a tutto sesto. Pochi conoscono questo splendido castello, è quindi nostro onore avergli dedicato il quinto editoriale del nostro mensile online, perchè mai si conosce quello che ci circonda.

per altre informazioni: www.collalto.it e www.castellosansalvatore.it

di Federico De Nardi

 

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