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numero 4, anno primo - 1 luglio 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni) | |
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Editoriale n°5: una visita imperdibile al castello
di s.Salvatore
Il castello di Susegana (Treviso), appena restaurato, è visitabile solo con visita guidata e su prenotazione al momento (gruppi di 20 persone). Il biglietto di ingresso, comprensivo di guida, ha un costo di 7 Euro a persona e questo gioiello della pianura veneta merita una visita.
Il Veneto è pieno di tesori, uno di questi è il castello
di san Salvatore dei Conti Collato, che sorge poco lontano da Treviso.
Al Castello di s.Salvatore, dalla parte di Susegana, si arriva salendo
una rapida stradina al momento percorribile solo a piedi, perchè
c'e stata una frana che ha chiuso al traffico l'andirivieni. Ai piedi
della strada e a mezza via, ci sono due belle chiese chiuse e diroccate,
ma tutt'ora piene di fascino e annuncio importante della bellezza che
segue da lì a poco. E' il castello di san Salvatore dei conti
Collalto che con la sua mole murata e turrita, domina dallalto
di una altura solatia l'abitato di Susegana e tutta la pianura padana
a perdita d'occhio, nei giorni di eccezionale limpidezza si può
scorgere perfino la laguna veneta. La storia di questo castello inizia
nei primi anni del XIV secolo e la sua costruzione si può dire
non conclusa neppure oggi, infatti durante la Prima Guerra Mondiale
è stato quasi completamente distrutto e solo la passione dei
Collalto ha permesso il recupero per quanto è stato possibile,
del maniero. Lingresso allintero complesso è caratterizzato da un maestoso portale daccesso in stile neoclassico sormontato da un frontone triangolare a coronamento del quale spicca lo stemma dei Collalto inquadrato ...di bianco e di nero. Oltrepassato il portale, si entra nel borgo fortificato intervallato da torri, tra cui si evidenziano sul lato meridionale la cosiddetta torre dellorologio e su quello occidentale la torre della cavallerizza. In questo contesto si trova anche la sconsacrata chiesa di san Giovanni
Battista. Strutturata ad aula unica con arco trionfale, al suo interno
sono ancora visibili tracce di decorazioni ad affresco di cui rimangono
una splendida Madonna con Bambino e un san Nicola
da attribuire presumibilmente ad autore gravitante intorno alla cerchia
di Giovanni di Francia e un Battesimo di Cristo di notevole
fattura eseguito da Francesco da Milano intorno al 1512. Dopo aver assaporato
questo primo impatto scenografico che già testimonia la grandezza
del casato, passando attraverso la porta a saracinesca con ponte levatoio
si accede a quella che è la Rocca, dominata dallelegante
struttura con loggiato della Chiesa di Santa Croce e dal possente Mastio.
Il piazzale interno è delimitato a destra da una cinta muraria
ancora ben conservata che termina con la cappella di san Salvatore di
fronte a Palazzo Odoardo, mentre a sinistra dai resti delle distrutte
residenze comitali trasformate in giardino.
A partire dal 1511, dipinge in questa chiesa Antonio de Sacchis, notoriamente conosciuto con lo pseudonimo di Pordenone. Artista tra i maggiori del panorama manieristico italiano, affresca la parete nord ed il coro con storie della vita di Cristo. Sfortunatamente dellintero ciclo pittorico rimane solo una documentazione fotografica, precedente alla prima guerra mondiale, ma sufficiente a farci capire limponenza dellimpresa che comprendeva inoltre una serie di pale daltare dipinte ad olio ed ora disperse nei più prestigiosi musei del mondo. Affiancata a questa costruzione si trova la Cappella di san Gaetano che conserva al suo interno un altare settecentesco abbellito da un bassorilievo in marmo bianco raffigurante san Gaetano da Thiene. Della serie di palazzi comitali che occupavano lintero complesso, restano solamente i muri perimetrali del lato ovest. Allestremità est, sono ancora visibili i resti della struttura perimetrale di Palazzo Ottaviano ornato da eleganti trifore con archi a tutto sesto e tracce di una finta tappezzeria. Con la distruzione del castello, avvenuta durante il primo conflitto mondiale, come ricordano le parole dellabate Bailo Ah! Purtroppo è perduto il gioiello, la gemma dei castelli medievali, non solo del Trevigiano, ma del Veneto tutto e forse anche dellItalia, è stato disperso anche il patrimonio archivistico dei Collalto che ivi si trovava. Altra struttura caratteristica della rocca è la rinascimentale Chiesa di santa Croce. Costruita a pianta rettangolare con tre cappelle laterali, è contraddistinta dallelegante loggiato esterno con archi a tutto sesto. Pochi conoscono questo splendido castello, è quindi nostro onore avergli dedicato il quinto editoriale del nostro mensile online, perchè mai si conosce quello che ci circonda. per altre informazioni: www.collalto.it
e www.castellosansalvatore.it |
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