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numero 4, anno primo - 12 luglio 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Cuore distillato, di Antonio Bartoli e Marco Parente

Interessantissimo appuntamento quello che si terrà presso il bar ristorante "La vera terra" di Treviso, giovedì 15 luglio 2004

di Alberto Trentin

   
 

A collaborare in uno spettacolo a metà tra il teatrale e il musicale [Cuore distillato ne è appunto il titolo], ci saranno due importanti figure del panorama culturale nazionale: Antonio Bartoli e Marco Parente. Del primo va assolutamente ricordata la fondazione a Firenze nel 1996 della City Lights, libreria e casa editrice che si è occupata essenzialmente di poesia e che ha volto l'attenzione verso la cosiddetta beat generation, rendendosi responsabile di numerose ottime traduzioni, nonché promotrice di festival ed iniziative di vario genere, tra cui quella di un pullman itinerante che, attraversando l'Italia, promuoveva performance di due ore che coinvolgevano i grandi nomi della poesia beat. Ma sarebbe ingiusto dimenticare la sua produzione artistica, ricca di testi teatrali e poetici; non ultima, da segnalare la sua attività di seminarista (itinerante, com'è nella sua natura), occupandosi egli di psicogenealogia, tarocchi e immaginazione creativa.
Marco Parente, a sua volta, è da molti conosciuto per la sua carriera di cantautore, cui avevano fatto da introduzione e preparazione alcuni anni di illustri collaborazioni (Andrea Chimenti, i C.S.I.). La collaborazione con la City Lights lo vede sia protagonista di numerosi spettacoli teatrali, sia accompagnatore dei reading di Ferlinghetti, sia partecipante agli spettacoli itineranti di cui si diceva sopra, al fianco dello stesso Ferlinghetti, Di Jodorowski, John Giorno…
Tre sono i dischi a suo nome: Eppur non basta (1997); Testa di cuore (2000); Trasparente (2002). Sempre nel 2002 ha vinto il premio Grinzane Cavour per la poesia e i testi musicali.

Per quanto riguarda lo spettacolo, va detto che si tratta di un avvenimento unico, che si svolge nell'ora e nel qui, è un atto che lega indissolubilmente parola e musica, una parola e una musica, un gesto che si fa - posto che l'unica opera d'arte è la vita - carne e sangue, pulsanti nel lungo, unitario, irripetibile istante. Una performance che esiste per il tempo in cui si da, e si da per il tempo e fintanto che esiste.

per maggiori informazioni scrivete a: Alberto Trentin

 

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