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numero 4, anno primo - 8 luglio 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Tango Trevigiano

Treviso sotto le stelle

di Sara Miriade

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  ©Sara Miriade

Domenica 4 luglio Nicoletta Pregnolato e Alberto Bersini, leader dell'associazione 'Tango Vivo', fondata nel 2004, hanno 'disegnato', assieme al loro team, le coreografie del tango argentino e di qualche milonga in un palcoscenico allestito da pista da ballo, complice una piazza dei Signori a Treviso, gremita di gente. Il ciclo del sole che da sempre ha regolato i fenomeni naturali, ha dato il placet anche all'avvio alle danze, che si sono aperte verso le diciannove e quindici. L'appuntamento era per le diciotto e trenta. Ho avuto modo così di parlare con Nicoletta, la sua famiglia e il suo corpo di ballo. Quando Nicoletta è andata a prepararsi, il signor Pregnolato Renzo, maestro di ballo, menager del team, nonché padre di Nicoletta, mi ha rilasciato una breve intervista che riassumo nella forma che segue.

"Abbiamo una scuola di ballo a Bergamo e a Treviso (tel.: 347/2758960). I ballerini e le ballerine si sono formati con i migliori maestri argentini. Nicoletta e Alberto sono stati campioni di tango argentino d'Italia nel 2002 e nel 2003, vicecampioni europei e quarti classificati ai mondiali. In tutto il mondo ballano, oltre al tango argentino, le danze caraibiche, il liscio e le danze standard. Il Comune di Treviso ha offerto questa visibilità a loro, perché sono i più competenti".

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  ©Sara Miriade

Tra un ballo e l'altro gli spettatori, seppure un po'inebriati da quello strofinamento di coscie, divaricazione e agganci di gambe, intesa di intensi sguardi, suoni di cicala, di fischi e risate hanno avuto la possibilità di comporre il puzzle della storia del tango argentino. Tale storia si deve cercare in una combinazione di elementi non del tutto spiegabili. Siamo alla fine dell'Ottocento nei sobborghi di Buenos Aires e immigrati europei, tra cui anche italiani, attirati dall'ampia disponibilità di terre, si parlano anche attraverso un linguaggio corporeo che descrive una danza, la milonga, che richiama una camminata in cui l'uomo avanza e la donna indietreggia. Tale camminata, miscelata ai sensuali movimenti pelvici del candombe , una danza dei neri che ivi sono giunti, produce come risultato il tango, considerato un "pensiero triste che si balla", le cui figure classiche ocho adelante, ocho atràs, mordida, medialuna, ) vengono continuamente assemblate e mai pedissequamente ripetute. La milonga è più veloce del tango e molto briosa. Prova dell'intrecciarsi della memoria storica dell'Argentina con quella italiana è anche il numero di strumentisti e direttori, quasi sempre italiani come Julio De Caro, Francisco Canaro, Juan D'Arienzo Carlos ,Di Sarli, Osvaldo Pugliese) che è partire dal 1900, quando il tango comincia a entrare nei teatri e nei caffè si dedicano al tango.

 
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  ©Sara Miriade

Ho conosciuto anche i 'Funk Off' (www.funkoff.it), un gruppo musicale che, per le vie del centro, dava un assaggio dello spettacolo che avrebbe tenuto alle 21 nella contigua Piazza Duomo.

 

 

di Sara Miriade

 

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