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numero 2, anno primo - 1 maggio 2004 giornale online gratuito a 30 giorni

L'altra Argentina


Argentina: l'ultima frontiera, la storia moderna dei due fratelli Facchin di Monastier di Treviso, trasferitisi in America del Sud

a cura di Federico De Nardi

 
  foto ©Maria Ester Nichele
  2003: I fratelli Facchin con L'ambasciatore Norberto Vidal

ABCVeneto: Quando è iniziata la vostra avventura in America del Sud?

Silvestro Facchin: La nostra avventura inizió in un agosto di 12 anni fa, quando per pura casualitá venimmo in vacanza in Argentina, per visitare i nostri parenti, legati a noi da sempre e logicamente per conoscere questa terra, ricca di radici e cultura veneta.

ABCVeneto: Se avete poi deciso di trasferirivi lì, L'argentina deve avervi fatto una forte impressione!

Silvestro Facchin: L'impressione avuta in quel momento? ...ottima sotto tutti i punti di vista e il ritorno in Italia non fu un addio, bensí un arrivederci. Bisognava trovare qualcosa per ritornarci e noi da bravi italiani, con il lavoro nel sangue, dopo poco piú di un anno eravamo giá qui, rappresentando una ditta trevigiana di mobili per ufficio ed allo stesso tempo creando il periodico cultural-economico italo-argentino "Siglo XXI", che in quel tempo ebbe molto successo, grazie ad interviste esclusive a rinnomati economisti, artisti, politici ed uomini di cultura dei due Paesi.

ABCVeneto: Le cose sono molto cambiate da allora in Argentina. Almeno questa è la percezione che se ne ha in Europa. Per voi cosa è cambiato? E' stato più facile l'inizio, o adesso?

Silvestro Facchin: Non fu facile alll'inizio, ma l'impegno e la nostra innata voglia di fare, ci ha permesso di crescere e trasmettere il nostro entusiasmo anche ai nostri collaboratori. Dopo la svalutazione degli inizi del 2002 la nostra attivitá di importatori, si é lentamente trasformata e complementata con la fabbricazione. Quando c'é una crisi sempre ci sono delle nicchie di mercato che permettono un buon ritorno...quindi neppure oggi con la svalutazione possiamo lamentarci.

ABCVeneto: Vi siete dimenticati dell'Italia?

Silvestro Facchin: Per nulla. La nostra ditta ha un nome ben italiano, Effe Uffici. E abbiamo importato qui la bravura e professionalità per cui L'italia è famosa nel mondo. La nostra azienda oggi è riconosciuta nel mercato per la qualitá dei suoi prodotti, il design e la professionalitá offerta (www.effeuffici.com). Abbiamo perfino una fabbrica con annesso show-room Concepción del Uruguay, che si trova in Argentina però, non in Uruguay come sembra dal nome, esattamente nella Provincia di Entre Ríos (tra i maggiori fiumi dell'Argentina, il Paraná e l'Uruguay). Concepción si trova a circa trecento chilometri da Buenos Aires. Anche lì dal 2000 abbiamo un show-room proprio. La vasta gamma di divani, mobili per ufficio, ecc. che prima importavamo, ora li fabbrichiamo qui direttamente e abbiamo allargato le vendite a tutto il Paese.

ABCVeneto: Cosa vi manca dell'Italia?

Silvestro Facchin: Abitiamo in Argentina, peró l'Italia é presente in noi in ogni momento, qui sembra di stare da Voi, ogni domenica siamo ansiosi di sapere il risultato della nostra squadra del cuore, il Treviso Calcio, i quotidiani italiani si trovano in edicola tutte le mattine di buon ora e la cucina ricorda quella Italiana.

P.S.: Ricordiamo, che negli anni Venti, da Monastier di Treviso sono partiti tre prozii dei fratelli Facchin. Sbarcati a Buenos Aires, hanno lavorato come muratori e operai. Uno di loro è morto. I due fratelli rimasti hanno mantenuto la famiglia della vedova dividendo tutto come se il terzo fratello fosse sempre presente. Con il passare del tempo, questi tre fratelli si sono trasferiti a Concepción del Uruguay e hanno fondato la loro impresa edile che ha contribuito a costruire la moderna Concepción del Uruguay, il suo centro commerciale e tra le altre cose la tomba del generale Urquiza, primo presidente argentino.

 

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