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numero 2, anno primo - 1 maggio 2004 giornale online gratuito a 30 giorni

Asolo e Le sue donne


Caterina Cornaro, Regina di Cipro e Signora di Asolo, Eleonora Duse, divina del teatro internazionale, Freya Stark, viaggiatrice

a cura di ABCVeneto

Mito e realtà, ad Asolo, si confondono a tal punto da far perdere i confini tra storia e leggenda, tra sogno e quotidiano. L'arte, la bellezza, l'atmosfera ammaliante qui sono impastate con l'aria, si respirano, e si alimentano del genio di artisti d'ogni tempo.
Molti celebri personaggi hanno avuto con Asolo un legame intenso, tanto da eleggerla a buen retiro, luogo dove rifugiarsi ma anche rinascere. Un sottile filo rosso lega tutti questi personaggi tra loro, quasi appartenessero allo stesso destino. In maniera particolare tre donne dal temperamento straordinario, vissute in epoche diverse ma ugualmente capaci di incidere sulla storia di questa città e non solo. Caterina Cornaro, Regina di Cipro e Signora di Asolo, Eleonora Duse, divina del teatro internazionale; Freya Stark, viaggiatrice e scrittrice inglese, hanno cambiato per sempre il carattere di questa piccola città, il loro passaggio, i ritorni, la loro emozione, hanno contribuito a rendere Asolo immortale, a formare quella strana e irresistibile miscela di passione e malinconia che tutti proviamo arrivando nella stretta via di portici dopo la salita.

Luogo perfetto per queste tre donne, carezza allo spirito, ambiente raccolto, fatto d'incanto, ma anche altero, tana segreta per chi si appresta a sferzare il suo attacco alla vita.

E così fece Caterina, in esilio ad Asolo dal 1489 dopo gli onori del Regno di Cipro, riuscendo ad inventare una sfarzosa corte rinascimentale, cenacolo di artisti tra cui Pietro Bembo che vi scrisse "Gli Asolani". Cresciuta con il mito dell'Oriente, educata ad essere una regina, Caterina giunse a Cipro poco più che adolescente per sposare il re di quel paese, dove avrebbe governato per ben diciotto anni, amata dai sudditi, anche dopo la tragica morte del marito e del figlioletto di pochi mesi. La Serenissima le impose l'esilio asolano che splendidamente trasformò in regno dorato.
Alla sua corte accorrevano artisti e regnanti, uomini di potere e di cultura diffondendo in città un'atmosfera davvero mai respirata prima. La sua reggia era quella che ancor oggi si chiama Castello della Regina Cornaro, appena sopra il paese, dove Caterina incuriosiva e affascinava chiunque, come fece molti anni più tardi Eleonora Duse a cui è dedicato il teatro ricavato nello spazio centrale dell'edificio.

Quasi un passaggio di consegne tra le due indimenticabili signore, una catena invisibile che conferma Asolo luogo dell'anima in cui ci si riconosce. Eleonora Duse, la divina del teatro internazionale rimase irrimediabilmente affascinata dalla città, qui veniva a riposare tra uno spettacolo e l'altro. Per un periodo soggiornò all'albergo "Al Sole" e più tardi riuscì ad acquistare una casa vicino a Porta Santa Caterina ma non riuscì mai ad abitarci, morì prima di averne terminato il restauro. La casa, che ancor oggi porta il suo nome, è di proprietà privata ma schiere di turisti e ammiratori continuano a sostare davanti alla lapide, a lato del portone d'ingresso, che d'Annunzio le dedicò alla sua morte, avvenuta nel 1924.

( E proprio per l'ottantesimo anniversario della sua scomparsa, la città ha dedicato alla celebre attrice un affettuoso omaggio attraverso una serie di iniziative volte a ricordare la sua opera e il suo passaggio asolano. Un programma teatrale, tutto al femminile, si ispira alla sua incredibile figura e porta sul palcoscenico, tra marzo e aprile, Licia Maglietta, Antonella Ruggiero, Michela Cescon, Lucia Poli e Piera degli Esposti. Questa ricorrenza sarà inoltre l'occasione per proporre diversi oggetti dell'attrice che non fanno parte dell'esposizione permanente del museo cittadino.)

Una vita intensa e l'eterno fascino del teatro, fecero della Duse la Divina Eleonora, una figura leggendaria, alimentata da un'intraprendenza davvero fuori dal comune, avvolta in un'aurea da grande diva e da piccole, inevitabili, fragilità umane. I suoi personaggi ideali e i suoi amori tormentati hanno confuso, un po' come per Asolo, il mito e la realtà, facendo della sua esistenza un eterno spettacolo che ancor oggi vive nella città che l'attrice ha scelto come sua ultima dimora. Gli abiti di scena, i ritratti e le fotografie, i bozzetti scenografici, gli appunti sui copioni e le bottiglie di profumo raccontano di lei tra le sale del museo e la città è intrisa del suo spirito leggero, quasi che ogni cosa appena sfiorata oggi le appartenga per sempre. E così la splendida casa in via Canova, che continua a portare il suo nome, il grazioso teatro che le è stato dedicato, anche se la Divina non ha mai calcato quel palcoscenico, il cimitero di Sant'Anna dove è sepolta, affacciata a guardare il panorama che tanto ha amato: "Allorché al mattino apro le imposte della mia camera, nel vano della finestra si inquadra il Monte Grappa. Allora metto due vasi di fiori sul davanzale. Ecco un altare."

Anche Freya Stark ha scelto di non separarsi mai più da Asolo, la sua anima avventurosa riposa poco distante da Eleonora Duse. In un intreccio continuo e misterioso le donne di Asolo si trovano vicine, a calcare gli stessi percorsi, a vivere gli stessi itinerari ideali e reali, alla ricerca, difficile, del proprio. Hanno lasciato tracce, segni e segnali, l'una all'altra e a chiunque voglia intuire la loro forza, che Asolo ha saputo accogliere e ispirare.
Tutte e tre sono state, a loro modo, grandi viaggiatrici, figure intraprendenti e originali, intellettuali di fama e cultura transnazionale e tutte sono legate non solo ad Asolo ma a quella che fu la dimora della prima "donna asolana". Il castello di una piccola città rinascimentale fu reso dalla Regina Cornaro luogo indimenticabile, ed oggi il suo spazio più importante e più vivo, il teatro, è intitolato alla Duse.
Nella casa di Eleonora, molti anni prima del suo arrivo, viveva il segretario personale della Cornaro. Come in un gioco di scatole cinesi una vicenda abbraccia l'altra e così anche l'eccentrica Freya ha vissuto quel luogo, ancora bambina, quando fu portata in Italia dai genitori negli ultimi anni dell'800. Il padre di Freya arrivò ad Asolo per la prima volta ad incontrare un amico, Penn Browning, figlio dell'illustre Robert, che abitava in quella che oggi tutti chiamano Torricella Browning, parte integrante dell'antico castello.
Da qui parte il legame dell'ultima viaggiatrice con la città dai cento orizzonti, dove, dopo centinaia di itinerari, ha sempre fatto ritorno. Freya Stark più che un ricordo è una presenza, forte e vitale, che regala alla città, assieme a molti inglesi che l'anno amata, un tocco di nobiltà britannica, quanto basta per trasformare il romanticismo efferato di questo posto in una sensazione più intima. Qui la scrittrice aveva eletto il suo buen retiro, per ritemprarsi dai difficili e avvincenti viaggi e incontrare gli amici di sempre tra le stanze di Villa Freya, la casa che ancora racconta della sua personalità eclettica, del suo gusto originale.
In paese si ricordano le corse spericolate che la scrittrice intraprendeva in vespa, come la splendida festa organizzata per la consegna delle chiavi della città nel 1984, quando la Regina Madre inviò persino un distaccamento della Royal Hausehold Cavalry. Personaggio leggendario del '900 per i suoi incredibili viaggi in Medio Oriente e il legame con molte delle grandi personalità del suo tempo, da Churchill alla Regina Madre, dal Maresciallo Montgomery al mitico Lawrence d'Arabia, Freya Stark è stata un'appassionata fotografa, una straordinaria viaggiatrice ed una illustre rappresentante della letteratura di viaggio al femminile.

Attraverso i racconti e le immagini traspare il suo modo di viaggiare e di porsi davanti all'Altro, testimonianza che la città ha deciso di conservare, attraverso una raccolta di documenti, immagini e oggetti che andranno a costituire una nuova sezione del Museo civico.Intraprendente, curiosa, anima brillante e anticonformista, coraggiosa e incredibilmente ricca di talenti, Freya non è solo l'ultima erede di una illustre stirpe di viaggiatori inglesi ma testimone di un viaggio, tutto al femminile, che elegge Asolo a inesauribile risorsa dell'anima.

 

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