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numero 0 anno primo - 25 febbraio 2004 mensile online gratuito

La neve e il Cansiglio

di Anna Maria Marton

Una giornata di neve
nella foresta incantata del Cansiglio
raccontata da una scrittrice
e poeta

Un giorno di sole tra una nevicata e l'altra in questo inverno tardivo sul Pian del Cansiglio.

Salendo da Vittorio Veneto per Fregona, si trova subito il paesaggio innevato, anche se le strade sono state già liberate da ogni pericolo per gli automobilisti, rari per fortuna, ma la salita che in meno di mezz'ora porta alla "Piana", a 1030 metri di altitudine, è costituita da continue curve e tornanti. Ed eccola la foresta incantata! Vi si entra come in un santuario dalle volte intrecciate dai rami dei faggi con i loro fusti alti e diritti. Oltre le trame abbaglianti di neve, si scorge il fondale del cielo di un tenero celeste. Dopo il passo Crosetta si infittiscono gli abeti dalle larghe foglie frange imbottite di uno spesso strano nevoso. L'emozione è intensa alla vista della grande pianura la cui circonferenza è di oltre nove chilometri.

La bellezza è arte suprema quando la neve ridisegna e ricama abeti e faggi e il sole accende di infiniti minuscoli diamanti la fragilità compatta della neve. La neve! Ha la consistenza di una gonfia trapunta che copre la Piana qua e là s'affloscia in piccole conche, o inventa sospesi capitelli sui pali di recinzione e su mozziconi di vecchi tronchi.

Tanta bellezza ha bisogno dell'uomo per essere goduta e rispettata insieme, perché anche l'uomo delle città si trasformi in un essere in armonia con la pura assenza di colore,una forma di rinascita capace si azzerare ogni precedente esperienza e di immaginare linee e spazio come un via Lattea. Così scorrono e s'incurvano le piste da fondo, strade appunto immaginarie, ma con la consistenza compressa dei solchi paralleli degli sci.

Si scorgono lontane due tre figure sparse in movimento, come uccelli radenti, ebbri di luce purissima. Sono i miei occhi che conciliano sport e intoccabilità di una visione rara, in una giornata feriale e la mia mente sospesa che accoglie, in un momento di allegria, le grida eccitate e dai giochi di alcuni colorati bambini. Sono solo i miei occhi a sorvolare sulle poche inzaccherate auto in sosta presso i tre punti di ristoro, per poi raggiungere con lo sguardo lo scenario dei monti dell'Alpago e lì fermarsi in silenziosa beatitudine. So che i fine settimana non avranno sempre questo privilegio. La Piana allora perde la sua geometria per contenere le gite e le iniziazioni sciistiche sui due campi si addestramento. Sci, slittini, bambini, cani, genitori, parenti, camper, auto...

Ma voi lo sapete che entrate, come fosse una vostra proprietà, in una delle più belle foreste d'Europa? Una foresta diventa "Demaniale e Inalienabile" per legge del governo italiano nel 1871, dopo la nascita del regno d'Italia? Conoscete la preistorica e la storia di questa foresta e coloro che si occupano dei boschi e del turismo, salvaguardia di un ambiente protetto nella flora e nella fauna? Ho percorso con il mio compagno il viaggio il dritto sentiero di fronte alla sede di Veneto Agricoltura. Ci fermiamo in silenzio, come creature di neve . Immobili, sembriamo due pupazzi con il nostro sguardo stupito, le braccia alzate ed accogliere lo spolverìo ghiacciato che ogni tanto scende dalle braccia appesantite degli abeti. Ma sulla via del ritorno guardo i bordi alti sentiero scorgo con un brivido di ribrezzo, macchine giallastre insultare quel candore e buche accavallate sconvolgere l'uniformità delle linee. Animali? Quali? Non credo. Umani di passaggio, con la voglia di marcare il territorio calpestato o con un istinto di profanazione, quasi che la perfezione inviti a essere incisa con un proprio sfregio? E' successo ai musei. Può succedere anche qui dove non ci sono guardie e confini, quando non c'è educazione alla bellezza. Meglio alzare di nuovo lo sguardo. Due uccellini dalla sommità del loro nido nascosto fra le lenzuola di neve, ci stanno salutando con piccoli balzi fra i rami e un lieve cinguettio che si giunge come il suono di campanellini d'argento.

 

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