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In giro per l'università del Minnesota

ovvero come la cultura rende...ciò che studia

di Maria Ester Nichele

L'Università del Minnesota

L'Università del Minnesota enumera 54.000 studenti e fa parte delle grandi universita' Statali. E' la terza università pubblica americana. Negli Stati Uniti ci sono tantissime università, una quasi in ogni città, (le grandi città ne contano... decine, solo 58 a Chicago!) e si dividono in due grandi famiglie: statali e private. Nell'Ottocento lo Stato dava dei contributi per il finanziamento della cultura accademica, così sono nate molte università e nel caso dell'università del Minnesota, la città si è sviluppata attorno all'università. Questa università del Minnesota è una cittadella dentro adirittura... due vere città! Minneapolis e Saint Paul. Ma malgrado la confusione...apparente, essa ha un ottima organizzazione. Ha pure il nido dove professori e studenti possono portare i loro figli. Ci sono 370 livelli di programmi più di qualsiasi altra università degli Stati Uniti, per esempio anche Scienze Mortuarie.

Questa università del Minnesota si finanzia con i contributi dallo Stato il 40%, il resto viene dalle tasse universitarie e servizi di fondi di ricerca. La ricerca nelle università' americane è lo strumento principale per la carriera universitaria dei docenti di ogni ordine e grado.

Nelle università americane arrivano ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, l'unica discriminazione, è che non devono essere bravi, devono essere i migliori. Forse esistono le raccomandazioni anche nelle Università americane, ma di certo esse sono una eccezione e non una regola come succede in certi dipartimenti di università del belpaese.

Le università americane si contendono questi giovani campioni della mente e se il merito è provato, le "borse di studio" fioccano, ci sono stati candidati che sono stati accettati contemporaneamente da tutte le uinversità a cui l'aspirante aveva fatto domanda. Se quindi servano le raccomandazioni in America, noi non lo sappiamo, è certo che per chi ha voglia di darsi da fare e ha voglia di applicarsi, il posto c'è e le risorse ci sono. E valgono per ogni tipo di nazionalità. Alla facoltà di Economia dell'Università del Minnesota, per esempio, ci sono quattro veneti e un toscano.

Il Premio Nobel per l'Economia il professor Robert Lucas, insegnante all'Università di Chicago, mi disse durante un colloquio, che i ragazzi italiani che arrivano alle università americane sono preparatissimi. Sono i più bravi di Europa. Quasi tutti vengono dalla Bocconi, ma anche da altre università italiane, tipo Ca' Foscari di Venezia.

La mentalità accademica americana è questa: I professori sono come degli imprenditori di se stessi e siccome fanno quello che gli piace, studiano sempre, anche di notte, di sabato e la domenica. Per reggere tale ritmo ci vuole coraggio, passione e volontà di vivere per anni in un paese molto diverso dall'Italia e che non è sempre all'altezza di quello che promette, diciamo anche questo. Non esiste il posto fisso, uno può essere bravo finché si vuole, ma deve mantenere standard alltissimi costantemente, altrimenti viene cacciato. Per quanto riguarda la maternità e la possibilità di fare dei figli, non ci sono giorni e mesi stabiliti per legge a proteggere tale evento, ma il periodo di maternità viene contrattato e garantito solo per merito! Chissà perché in Italia, con tutte le protezioni e il tempo in cui una donna può rimanere assente dal lavoro si fanno così pochi figli e invece qui ogni famiglia ha 3-4 figli...e più di qualcuno adirittura cinque o sei. E tutti lavorano, madri e padri.

Negli Stati Uniti d'America, chi è bravo, va avanti senza raccomandazioni o appartenenze a una casta. Il merito viene automaticamente riconosciuto e goduto subito, cosa che da noi, non succede quasi mai...in vita.

di Maria Ester Nichele

 

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