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nu. 8, anno primo - 1 novembre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Argentina, esiste forse la possibilità di un rimborso...

Il nostro esperto di finanza questa volta si occupa di una questione economica internazionale, comune a moltissimi italiani. Se volete scrivergli, basta cliccare sul suo nome.

di Gino Gatto

Lunedì 1 novembre 2004, il Governo Argentino ha presentato alla S. E. C., la commissione di controllo per la borsa Americana, il nuovo piano di ristrutturazione per i titoli obbligazionari di debito pubblico dichiarati in default.

In linea di principio, il nuovo piano è migliorativo rispetto alla precedente proposta di ristrutturazione, presentata a giugno 2004 e non accettata dai comitati rappresentativi dei risparmiatori. Vi sono contenute delle innovazioni, che non sconvolgono il piano di rimborso del Governo Argentino ma accumulano dei miglioramenti che a nostro avviso, hanno bisogno di una riflessione per una corretta valutazione.
Una prima e significativa modifica apportata al precedente piano, comporta la variazione inerente la data di emissione dei nuovi titoli, che viene fissata per il 31 dicembre 2003; in precedenza la data di riferimento per la nuova emissione equivaleva al mese di esercizio dell'operazione di scambio (OPS), cioè giugno 2004. E' doveroso ricordare, per chi non detenesse tale tipologia di titoli nel proprio portafoglio, che il Governo Argentino, non ha unicamente dichiarato di essere nell'impossibilità di onorare il rimborso del proprio debito con i risparmiatori a partire dal 31 dicembre 2001 ma sempre con riferimento alla stessa data, non ha provveduto al pagamento delle cedole, in tutto o in parte, sui titoli obbligazionari emessi. Quindi la perdita a cui l'investitore viene associato, non è correlata unicamente alla quota capitale non ricevuta in restituzione alla scadenza ma alla ulteriore perdita del premio pagato per aver sostenuto il rischio, cioè il valore della cedola.
Un'ulteriore elemento di valutazione della proposta è corrispondente all'assenza di una soglia minima di adesione. Cosa comporta, la mancanza di un livello minimo di adesione? Non essendo fissata una percentuale minima di accettazione, obbligatoria, per formalizzare la regolarità dello scambio di titoli, l'OPS sarà ritenuta valida, indipendentemente dal livello di adesione all'offerta. Qualora le domande di partecipazione alla ristrutturazione dovessero risultare inferiori al totale della disponibilità offerta, la rimanente liquidità verrebbe impiegata per il riacquisto del debito.
Ai creditori verranno offerti tre tipologie di titoli:

alla pari, che manterranno il 100% del valore nominale del debito, con una scadenza trentacinquennale (cioè nel 2038) e un rendimento medio annua stimato del 1,29%. Il Governo prevede forte domanda per questi titoli, soprattutto dagli investitori individuali e assegnerà un massimo di cinquantamila dollari di titoli a ciascun risparmiatore, l'equivalente a un massimo di circa 40.000 euro.
discount con uno sconto sul valore nominale del 66% e con una scadenza trentennale; non viene prefisso alcun limite massimo di sottoscrizione, potrà essere offerto per l'ammontare complessivo del debito.
quasi - pari, che saranno scontati del 30% rispetto al valore nominale, con la valuta di emissione in pesos, per una durata di 42 anni. Tale emissione andrà a coprire le esigenze dei fondi pensione Argentini che hanno già raggiunto un accordo con il Governo.
Non del tutto trascurabili e sostanzialmente a favore dei creditori, risultano due clausole apposte dal Governo Argentino, nel prospetto per l'adesione all'OPS, le quali prevedono che negli anni in cui l'economia Argentina crescerà più del previsto, il 5% della crescita del prodotto interno lordo (PIL), verrà destinato allo aumento dei pagamenti degli interessi sui flussi cedolari dei titoli di debito pubblico, ed un ulteriore 5% al riacquisto di tali titoli sul mercato. Il prospetto contiene una clausola che conferisce lo status di creditore privilegiato a coloro che accetteranno e parteciperanno alla offerta pubblica di scambio.
L'OPERAZIONE DI SCAMBIO AVRA' EFFETTO A DECORRERE DAL 29 NOVEMBRE 2004 E LA CONCLUSIONE E' PREVISTA FINO AL 17 GENNAIO 2005.
Non può essere considerata una proposta sicuramente appetibile ma è opportuno valutare con serena ponderazione, per i risparmiatori retail, la possibilità di cogliere l'adesione ai titoli alla pari, anche se l'orizzonte temporale risulta ampiamente dilatato, poiché fornisce per la prima volta, l'opportunità del rimborso in conto capitale, una occasione che il Governo Argentino offre ai piccoli risparmiatori. È d'obbligo evidenziare che a fronte di una cosi importante affermazione della disponibilità al rimborso dei titoli obbligazionari, lo stesso Governo, attraverso l'offerta pubblica di scambio, si assicura una sostanziale ristrutturazione del debito, in quanto sposta il valore di rimborso del capitale nel tempo (maggiore è il tempo che intercorre al momento del rimborso del capitale, maggiore sarà l'incidenza dell'inflazione sul valore assoluto finale) e con una modifica di non poco conto dei fluissi cedolari contiene il pagamenti degli oneri a suo carico. Nei termini di quest'ultima specifica è sufficiente ragionare sul valore delle cedole sospese. Mediamente questa percentuale di flusso cedolare, oscillava da un 6% ad emissioni più ricche del 11%, un esborso notevole per il Governo Argentino ma con la ristrutturazione del debito e l'emissione dei nuovi titoli, il rendimento medio annuo previsto e del 1,29%. Se effettuato un accurato raffronto, sarà possibile comprendere che tale valore sta ben al di sotto del tasso inflativo e che riduce considerevolmente gli oneri a carico del Governo.
Non va tralasciata comunque l'opportunità offerta con la clausola inserita per il recupero di parte del debito attraverso le maggiorazioni del PIL, questo potrà costituire, a patto di una effettiva ripresa del mercato Argentino, un importante volano che consenta, da un lato, la maggiorazione degli interessi pagati dalla Repubblica Argentina su propri titoli di debito; dall'altro, una sostanziale riduzione temporale delle emissioni, dovuta all'acquisto di titoli di debito sui mercati regolamentati.
Mi sia consentito riprendere sinteticamente, quanto in precedenza ribadito. Ogniqualvolta ci troviamo di fronte al dubbio o se non ci poniamo assolutamente tale dubbio, dei rischi che incorriamo nel sottoscrivere un titolo che offre l'opportunità di rendimenti elevati; chiediamoci: "perché qualcuno dovrebbe offrirmi di più, di ciò che è rendimento che il mercato si attende da un titolo con minori rischi?" Sarà sufficiente pensare che lo stesso soggetto, in precedenza non ha potuto collocare quel prodotto nel mercato, perché alle condizioni normali di mercato non ha trovato acquirenti e quindi, per rendere appetibile il proprio titolo deve elevare i rendimenti offerti. Riscontriamo, che un titolo il cui rendimento offerto non trova rispondenza alla media dei rendimenti di mercato, incorpora un maggior rischio, poiché l'emittente per assicurarsi la sottoscrizione dei titoli di debito è costretto ad elevare il tasso di rendimento; ciò in funzione, della propria minore affidabilità nell'onorare il pagamento del debito a scadenza del titolo.
La regola sintetica che sempre dobbiamo aver presente è:
ad ogni rendimento elevato equivale un corrispondente rischio elevato, ad ogni rendimento contenuto equivale un rischio minore.
Una volta compreso questo semplice concetto ma ancor meglio, comprendendo la nostra reale capacità (non quella che dichiariamo o quella presunta) di tollerare il rischio correlato ad un investimento finanziario, riusciremmo ad orientarci nel mondo della finanza, limitando, perché nessuno li può evitare, il rischio di perdite del nostro capitale e magari ottenendo anche degli ottimi risultati.
Il mercato può essere gioco e scommessa ma può essere, se vissuto con responsabilità e dignità, il posto dove posso trovare delle opportunità inaspettate.

di Gino Gatto

(*) Le esposizioni riportate in questo documento hanno finalità meramente informative e non costituiscono una offerta o sollecitazione all'offerta per l'acquisto o la vendita di alcun strumento finanziario. Il documento non intende costituire la base, in tutto o in parte, di alcuna decisione di investimento, ovvero fornire valutazioni o raccomandazioni di alcun tipo, con riferimento a qualsivoglia opportunità di investimento. Ogni proiezione economica e finanziaria ed ogni stima di prezzo contenuta all'interno, ha finalità unicamente illustrativa. Ogni valutazione dovrebbe basata sulla percezione che l'investitore ha dei rischi finanziari, economici, legali, fiscali e qualunque altro rischio che sia associato alla transazione.

 

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