abcveneto.com, mensile on line su veneto e dintorni
scrivi a info@abcveneto.com ¬
nu. 8, anno primo - 1 novembre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
Treviso-Veneto-turismo-attualità-cultura-spettacolo-soldi-ambiente- e... tutto quello che ci viene in mente
Gatti-ritratti:il racconto di james Herriot

In questo numero propongo un estratto da un racconto di James Herriot (1917-1995), scrittore e veterinario scozzese che ha pubblicato numerosi volumi sugli animali da lui conosciuti e curati in quarant'anni di professione

Luccia Danesin

Tra gli altri titoli segnalo di questo scrittore segnalo: Creature grandi e piccole (1974), E il Signore le creò (1982), Per amore di tutte le creature (1993), tutti editi da Rizzoli. Di Herriot è stato pubblicato nel 1998 anche un delizioso libretto, dal titolo Storie di gatti in cui vengono messi insieme alcuni 'brani felini' più belli e già inclusi nelle sue opere maggiori. Dei nostri amici, lo stesso Herriot scriveva : "I gatti hanno sempre avuto una parte di primo piano nella mia vita, prima quand'ero ragazzo a Glasgw, poi nell'esercizio della professione di veterinario, e ora che sono in pensione, eccoli lì ad illuminare i miei giorni. Sono stati una delle ragioni per cui ho scelto la mia carriera: la loro grazia ed eleganza innate me li rendevano cari" da I gatti della signora Bonddi James Herriot, Lavoro per i gatti:

'Quando le feci visita per la prima volta, la signora Bond si presentò così. Mi strinse vigorosamente la mano e protese il mento con aria provocatoria, come per sfidarmi a dire la mia. (...) Compresi subito ciò che intendeva con quella frase. La grande cucina-soggiorno era completamente invasa dai gatti. C'erano gatti sui divani e sulle sedie, gatti che si riversavano a cascata sul pavimento, file di gatti seduti sui davanzali delle finestre e, proprio in mezzo, il minuscolo e pallido signor Bond dai baffi sottili, intento a leggere il giornale in maniche di camicia. (...) la signora Bond soleva prendersi cura dei randagi:dava loro da mangiare e, se lo volevano, anche un tetto.Questo mi aveva ben disposto nei suoi confronti, perchè secondo la mia esperienza questa disgraziata specie è spesso trascurata e vittima di ogni genere di crudeltà. FOTO piccola Ai gatti si sparava, si tirava addosso di tutto, contro di loro si (colonia di gatti) aizzavano i cani e li si faceva morir di fame. Era bello vedere che qualcuno ne aveva preso le difese. (...) Con la signora Bond stabilii immediatamente un ottimo rapporto, grazie anche al fatto che ero sempre pronto a dedicare un po' di tempo ai suoi piccoli (..) La prima volta che la vidi in azione era una tranquilla sera d'estate. I due gatti che voleva farmi visitare erano fuori in giardino, nascosti chissà dove. La seguii fino alla porta sul retro dove si arrestò, giunse le mani al petto, chiuse gli occhi e intonò, con voce melliflua di contralto: "Bates, Bates, Bates, Ba-hates". Cantilenò il nome, adottando un'unica, rispettosa nota, cambiando deliziosamente ritmo solo per pronunciare Ba-hates. Dopodichè, come una prima donna dell'opera, allargò di nuovo l'ampia gabbia toracica e ripetè l'operazione con grande impeto. "Bates, Bates, Bates, Ba-hates". Ad ogni buon conto il metodo ebbe successo, perchè il gatto Bates se ne uscì trotterellando da dietro una fitta siepe di alloro. Mancava ancora un paziente, e io continua ad osservare la signora Bond con grande interesse. Lei riprese la sua postura, inspirò, chiuse gli occhi, atteggiò il volto, accennando un soave sorriso e riprese. "Sette-per-tre, Sette-per-tre, Sette-per-tre-hee". La melodia era la stessa usata per Bates, con la medesima deliziosa variazione di ritmo alla fine. Ma questa volta l'effetto non fu immediato e la signora Bond dovette ripetere la performance più volte; le note sospese nell'aria quieta della sera erano incredibilmente simili al canto di un muezzin che chiama i fedeli alla preghiera. Alla fine, però, ebbe successo: un grosso gatto color tartaruga strisciò con aria contrita lungo la parete fin dentro casa. "Senta, signora Bond", chiesi, cercando di essere disinvolto, "non ho capito bene il nome dell'ultimo gatto". "Quale, Sette-per-tre?". Sorrise, come se stesse ricordando. "Sì, è un tesoro. Ha fatto tre gattini sette volte di fila, sa, e ho pensato che fosse un nome piuttosto azzeccato, lei che ne dice?" "oh, sì, certo. Splendido nome, splendido davvero".'

Luccia Danesin

 

pagina
precendente

 

 

scrivi a info@abcveneto.com ¬

©ABCVeneto