abcveneto.com, mensile on line su veneto e dintorni
scrivi a info@abcveneto.com ¬
nu. 8, anno primo - 1 novembre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
Treviso-Veneto-turismo-attualità-cultura-spettacolo-soldi-ambiente- e... tutto quello che ci viene in mente
Verona: Cartografia dell'Inferno

50 anni di fantascienza in Italia, 1952-2002, opera a cura di Gianfranco de Turris, edita dalla Biblioteca Civica di Verona

di Sara Miriade

Subito ci ha colpito il titolo. Di che cosa potrebbe trattare un libro il cui titolo, è così forte e deciso? Di Fantascienza, ovvero, di quel settore narrativo che in Francia ha trovato una traduzione più felice e che tradotto in italiano, dice pressapoco 'Letteratura di anticipazione': scritti, storie che anticipano, inventano il nostro futuro adottando schemi propriamente narrativi, uno o più protagonisti, una situazione particolare e un obiettivo da perseguire, storie che parlano di alieni, di astronavi, di telepati, di misteri, di mondi paralleli, di viaggi nel tempo e nello spazio e a volte di viaggi mentali o di storie che prendono il via da un'idea scientifica più o meno realizzabile.

Ma, appunto, cosa centra l'inferno? L'Inferno era nel passato, quel settore delle biblioteche in cui si tenevano i libri proibiti e i libri in cui la consultazione era difficile se non impossibile, opere erotiche ed eretiche... Kingsley Amis chiamò così la fantascienza quando pubblicò, nel 1960, le sue lezioni sulla Science-fiction, per indicare che la Fantascienza era considerata intoccabile e inavvicinabile dai critici letterari... appunto perché considerato un genere basso, malgrado più di qualche illustre letterato l'avesse praticata -I viaggi di Gulliver non sono ...una storia fantascientifica? E le idee di Leonardo da Vinci, non 'erano' Fantascienza pura?-..

L'opera di cui stiamo parlando, dà ai non addetti al campo e anche a chi è scrittore o lettore che si occupa di Fantascienza, una panoramica abbastanza dettagliata di quello che dal suo primo apparire in Italia fu la fantascienza, narrandoci le vicende di case editrici e di personaggi che ruotavano intorno alla fantascienza.

Il ritratto che ne esce è vivace, brillante, dimostra la vitalità più o meno cosciente di un genere che dopo cinquant'anni secondo noi si trova a dover ricreare se stesso di nuovo, perché in realtà quello che la fantascienza pensava sarebbe stato il mondo nel 2000, oggi fa un po' ridere, non abbiamo nè le auto volanti nè il teletrasporto o i replicanti, ma nello stesso tempo abbiamo il 'comunicatore portatile', il grande fratello orwelliano che ha avuto una realizzazione veramente incredibile, (i sorvegliati fanno a gara per essere sorvegliati!), internet che pochi hanno nel 1950 o prima preconizzato, perlomeno con i risvolti odierni, e pochissimi, nessun nome mi viene in mente, sono stati in grado di immaginare la caduta dell'Unione Sovietica...Anche se certo adesso stiamo scivolando in una critica alla chiromanzia, che nulla ha a che fare con questo libro che invece presenta un'accurata ricerca e una profonda conoscenza del genere. Certo anche qui è sfuggito qualcosa, ma si sa quanto sia difficile abbracciare il campo di uno scibile umano nella sua completezza, che è più grande di quello che si crede.

Leggere questo libro mi ha suscitato splendide riflessioni, (inutile che vi faccia la lista della spesa del libro, ovvero come certi critici che ricopiano l'indice!). Riflessioni tipo come sarebbe bello che al telegiornale se, invece delle notizie di morte costante e continua che ci centrifugano adosso, ci parlassero delle splendide invenzioni dell'uomo moderno, delle sue scoperte; se ci fosse un dibattito su come stiamo costruendo il nostro futuro, se chiedessero alla gente veramente cosa pensano di dove stiamo andando, di cosa sarebbe veramente importante per una nazione, oppure ve lo immagginate il programma di un politico che per farsi eleggere dicesse: "Voglio che tra cinque anni tutte le auto e tutti i sistemi di combustione inquinante basati sul petrolio siano a idrogeno? A energia solare?"

Per tornare a noi, l'opera la Cartografia dell'Inferno racconta la storia delle case editrici di fantascienza, molte ancora sul mercato, altre defunte, altra editoria che si diletta di tale genere secondo la moda del tempo, oppure del fandom, ovvero quel materiale editoriale che si basa solo sulla passione dei cultori del genere, che pubblicano a scadenze non certe, vere e proprie riviste. Inoltre viene affrontato anche il capitolo illustratori, l'importanza della copertina, la necessità di comunicare tutto con una sola immagine, elemento questo ancora più forte che in altri generi, perché lo scrittore di fantascienza deve essere in grado di farci 'vedere' con le parole un'astronave o un campo di grano geneticamente modificato!

Benvenuta insomma, un'opera che ha visto la luce grazie alla Biblioteca Civica di Verona e che parla del nostro futuro, sempre presente, sempre passato.

di Sara Miriade

 

pagina
precendente

 

 

scrivi a info@abcveneto.com ¬

©ABCVeneto