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nu. 7, anno primo - 1 ottobre 2004 giornale online gratuito (a 30 giorni)
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Editoriale nu.8

Una riflessione sul tempo, sulle vacanze, sull'Autunno e sui nostri giorni

a cura di Federico De Nardi

Ormai siamo in autunno. Ottobre 2004. Non fa caldo come nell'ottobre 2003. E' un vero autunno. L'anno scorso e anche quello dell'anno precedente, non c'è stato. Non ricordo nulla infatti dell'autunno passato come stagione, perché è stato 'bruciato' dal caldo che è durato fino a novembre.
federico de nardiQuest'anno invece sembra sia tornato il vecchio autunno dei nostri nonni e dei nostri anni giovani. A proposito del caldo fuori stagione, c'è chi parla di effetto serra, chi di stagioni cicliche, chi dice che c'è sempre stato, chi non ci fa caso, insomma non si sa più chi abbia ragione. A noi comunque fa piacere che sia tornato il vecchio Autunno, perché ci dà la sensazione fisica che qualcosa stia cambiando. E cambiare fa parte della vita. Ciò che non cambia muore.
Le estati recenti, durate fino quasi novembre, creavano una sorta di stagione statica, sembrava di essere invischiati in una ragnatela. Con il ritorno dell'autunno come stagione, tutto sembra tornare alla normalità: le scuole ricominciano, molti lavorano, altri sono comunque...ancora (o sempre?) in vacanza. Una mia amica, ha infatti accompagnato la settimana scorsa, un gruppo di persone che partivano dall'areoporto di Marco Polo di Venezia e mi ha detto che l'areoporto era strapieno di gente: normale, non fosse che erano... le 5 di mattina di una giornata di fine settembre. Ancora tutti in vacanza, dunque! Il ritorno dell'Autunno non ha cambiato le cose più di tanto, ci siamo sbagliati.
Oppure nessuno ha più paura di volare, anche perché gli aerei moderni sono una specie di autobus con le ruote e a parte decollo e atterraggio non si sente nulla (oops! i vuoti d'aria... e gli attentati).

La realtà è che anche nel passato la gente andava in vacanza in Autunno, solo che adesso sono molte di più di una volta le persone che si recano in vacanza tutto il tempo dell'anno. Il lavoro è cambiato, veloci ed economici mezzi di trasporto permettono di andare a fare la settimana bianca ad agosto e ad abbronzarsi al mare a dicembre, per non dire degli acquisti in tutte le capitali europee grazie a voli dai prezzi stracciati (i famosi a 'basso costo'). I prezzi sono abbordabili a molte più persone di una volta, (il tempo dedicato all'ozio si allunga: chi va in pensione vive un bel po' di anni...una volta si moriva e basta!). Con l'avvento del consumismo -Ha ancora senso chiamarlo così? Chi può definirsi un puro asceta oggidì? Del resto hanno fatto gli accendini con le effigi di padre Pio e di Stalin e li vendono allo stesso prezzo...in barba alla Storia- c'è poi stata una democratizzazione e proletarizzazione di beni che una volta erano riservati solo a pochi privelegiati, e questo è avvenuto non per beneficenza, ma per motivi appunto di consumo e di mantenimento dell'economia odierna. I moderni vancanzieri e tutti noi, in maniera minore o maggiore, non siamo altro che il materiale di sfruttamento di una nuova catena di montaggio, quella dei servizi... estesi. Oggi il mondo va avanti perché i suoi abitanti, o meglio dire, una parte di essi, consumano merci e prodotti di svariato genere e pochi producono veramente. Tutti hanno l'automobile, il telefono portatile, la macchina fotografica, la tv, il computer, i vestiti alla moda, mangiano fuori e vanno in vacanza 'last minute'.
Qual è quindi il vero ricco e il vero privilegiato del mondo moderno, a prescindere dalla capacità del portafogli e dei beni posseduti? A nostro avviso, rimane sempre chi è padrone del proprio tempo e della propria immagine senza limitazioni...

a cura di Federico De Nardi

 

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