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Rating
Che cosa è il rating? A cosa serve? Il nostro esperto
di finanza ce lo spiega, ricordate che se volete scrivergli, basta cliccare
sul suo nome per avere l'indirizzo di posta elettronica. Rating: è lindicatore complessivo di confidenza di un titolo. Viene redatto da alcune società specializzate e riconosciute nel mercato per il servizio che forniscono. Solitamente sono società che svolgono servizio di analisi, studi e collocano prodotti finanziari per se e per conto di terzi. Curano operazioni di Advisor, cioè collocamento in offerte pubbliche di vendita, di acquisto, o di scambio, di società che si quotano nei mercati regolamentati; o collocano prodotti finanziari e prodotti di debito per conto di società quotate per acquisire disponibilità di liquidità per sovvenzionare le attività aziendali. Nella definizione di un giudizio rating, concorrono molteplici variabili, tra le quali è opportuno segnale le seguenti: La solidità del patrimonio dellazienda sottoposta
a valutazione Il rating viene ripartito per scaglioni di giudizio
La tabella, sostanzialmente ripartisce società e strumenti finanziari un due filoni; un primo che indica la fascia degli investimenti, un secondo che indica la fascia delle speculazioni. Come si legge. Le società o gli strumenti finanziari più affidabili vengono collocati nella prima fascia del report, la tripla AAA, sono quelle società o prodotti che superano positivamente le analisi in precedenza indicate e nella loro totalità. Diversamente non rispettando alcuni dei parametri di analisi indicati, le valutazioni su società e prodotti scendono nella tabella e subiscono riposizionamenti al ribasso ed al rialzo, a seconda che le indagini effettuate dalle società di studio, confermino o modificano il trend in precedenza registrato. È interessante osservare che alla corrente tabella viene associata una analisi corrispondente alle percentuali di dafault correlate a ciascuna classe di rating, rapportata al piano di vita media delle aziende. Gli stessi parametri di analisi vengono applicati nel fornire assegnazione del rating, per gli Stati sovrani. Anche essi vengono sottoposti dalle società di gestione ad analisi per definire la loro attendibilità come pagatori del debito pubblico contratto; per le potenziali possibilità di sviluppo del prodotto interno lordo, cioè la capacità di uno Stato di produrre ricchezza; per il contenimento dell’inflazione che erode costantemente il potere d’acquisto della valuta; per le potenziali di sviluppo industriale e delle capacità della classe imprenditoriale di sviluppare nuovo busines e di far crescere la propria attività ed il capitale; per l’insieme dei rapporti tra le classi sociali del Paese; per le ricchezze naturali che nel paese sussistono e come queste sono ripartite; come si muovono i vari comparti che compongono l’economia di un Paese. Tutto questo concorre nella valutazione per l’assegnazione di un rating ad uno Stato sovrano ed i posizionamenti all’interno delle classi di valutazione avvengono con gli stessi criteri che in precedenza abbiamo definito per le singole imprese e per i singoli titoli. È evidente che uno strumento di valutazione e di affidabilità, quale il rating, nella complessa circolazione di informazioni economiche e nel volume delle stesse che abitualmente viene elaborato dagli operatori e dal mercato; assume sempre più importanza quasi strategica ed è indispensabile per il piccolo risparmiatore che vuole avere un punto di riferimento, una visione corretta, per poter sviluppare un giudizio sereno, sulla qualità del rischio che vuole assumersi nell’approntare la scelta di uno strumento finanziario.Tutti ricorderemo i rating affidati ai titoli di società quali Parmalat, Cirio, Giacomelli, Opengate, per citarne alcune; oppure i rating affidati ai titoli emessi dal Governo Argentino. È possibile quindi obiettare che il sistema di valutazione non è efficiente. Come tutti i sistemi di analisi, quando si progettano, la tendenza è di affidagli un valore di riscontro e verifica, prossimo all’assoluto; ciò è un principio lodevole. Ma dov’è l’intercettazione dell’evento anomalo? L’aspetto che ne determina la diversità tra progettazione ed applicazione è sempre l’elemento umano. Le società a cui vengono affidate le stesure di questi giudizi, come abbiamo visto, di norma sono Banche o Società di Gestione, quindi non immuni a giudizi veicolati all’attività svolta (con questo non si vuol dire unicamente canalizzato a ciò), ma anch’esse sono collocatrici di prodotti finanziari, come qualsiasi altro Advisor, e potrebbe succedere che involontariamente per consuetudine, nella più completa buona fede, quando una strategia è stata definita con chiarezza, vengano consigliati dei prodotti che in qualche modo sono correlati alla gestione della società. Forse perché maggiore è la conoscenza di quel prodotto, forse perché l’analista ne ha approfondito di più i contenuti. Per la metodologia di lavoro e per i supporti di informazione che sottostanno alla definizione di un rating, lo strumento dimostra la sua utilità, è sufficiente pensare alla enorme mole di analisi e conoscenza dati che vengono sviluppate prima di definire una assegnazione di giudizio; non è assolutamente pensabile che tale mole di lavoro venga sviluppata a corollario di una assunzione decisionale già intrapresa, ma sia il corretto addivenire di una conoscenza metodologia del prodotto analizzato. Assodato che la valutazione di una società o di uno strumento finanziario
affidata a dei parametri certi di giudizio come il modello rating è
una metodologia valida che può consentire una corretta forma di analisi
decisionale del piccolo come del grande risparmiatore; quale può essere
il correttore di un giudizio in qualche modo viziato, di una assegnazione?
Come più volte abbiamo evidenziato è opportuno diffidare degli emittenti
che propongono dei rendimenti troppo elevati rispetto alla tendenza
del mercato. Questo perché, chi offre tali rendimenti deve compensare
la certezza che offrono le altre società, in quanto la garanzia di rimborso
si paga con un rendimento più basso, e coloro che non riescono a collocare
il proprio prodotto perché non offrono tutte le garanzie di solvibilità,
per assicurarsi una fetta di mercato, debbono innalzare la soglia dei
rendimenti. È opportuno che questa divenga una regola della vostra vita di investitori e che vi sia sempre chiara “che l’offerta di un rendimento elevato incorpora un rischio sempre maggiore e un rendimento scontato dal mercato, evidenzia sempre la soglia di rischio che il mercato è disposto ad accollarsi, che l’offerta di un rendimento minore incorpora un rischio minore del mercato di riferimento”. Tenete presente che il rendimento dello strumento finanziario, qualsiasi esso sia, è sempre in relazione con il mercato di riferimento; se è maggiore, e decidete di sottoscriverlo, vi state assumendo un surplus di rischio, diversamente se vi assumete un rischio minore, state sottovalutando il mercato. Ma soprattutto valutate se il rischio del mercato che state affrontando è compatibile con il vostro livello di rischio e se siete in grado di tollerarlo. Spesso andiamo enunciando teoremi di certezza che sono fondati unicamente sulle nostre insicurezze piuttosto che sulle nostre effettive capacita di tollerare un reale rischio. Fate questa analisi con molta serenità, senza ingannare voi stessi su ciò che corrisponde al vostro livello di tollerabilità; è meglio essere spietati nel giudizio piuttosto che rimpiangere delle perdite accumulate. Non siate avidi ma sappiate usare consapevolezza e coerenza perché queste sono le uniche regole con le quali affrontare correttamente i mercati, qualsiasi sia la loro natura. (*) Le esposizioni riportate in questo documento hanno finalità meramente informative e non costituiscono una offerta o sollecitazione all'offerta per l'acquisto o la vendita di alcun strumento finanziario. Il documento non intende costituire la base, in tutto o in parte, di alcuna decisione di investimento, ovvero fornire valutazioni o raccomandazioni di alcun tipo, con riferimento a qualsivoglia opportunità di investimento. Ogni proiezione economica e finanziaria ed ogni stima di prezzo contenuta all'interno, ha finalità unicamente illustrativa. Ogni valutazione dovrebbe basata sulla percezione che l'investitore ha dei rischi finanziari, economici, legali, fiscali e qualunque altro rischio che sia associato alla transazione. |
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