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Una veneta a Minneapolis

diario di bordo in Business Class dalla nostra inviata estera

A cura di Maria Ester Nichele

Volo da Amsterdam, compagnia aerea Northwest. Atterragio all'aereoporto di Minneapolis-Saint Paul, nel Minnesota. Il volo è stato stupendo: quando si ha la fortuna di viaggiare in business class tutto e' più bello e poco faticoso. Si e' molto ben curati e coccolati. Si sta comodi in una grande poltrona che si fa anche letto, si respira bene in un grande spazio.
In classe turistica tutto è terribilmente stressante, il viaggio sembra durare il doppio. La classe turistica equivale alla terza classe o meglio dire ai carri bestiame di un tempo. La poltrona della classe turistica in realtà è una scatola di sardine camuffata: vi immaginate nove ore insaccati, stretti tra i braccioli delle poltrone adiacenti su cui esseri umani enormi spesso in canottiera, si addormentano dopo essersi scolati inumerevoli bloody Mary e straripano da tutte le parti come una frana lenta, ma innarrestabile, pian piano si impadroniscono della vostra porzione di bracciolo, poi al primo vuoto d'aria sprofondano nello 'spazio aereo' del povero vicino, inutile spingerli via, sbuffano e sospirano e russano e sembra di spingere una balena morta arenata su una spiaggia. Non rimane che alzarsi e passare il resto del viaggio nel corridoio, oppure...dirottare l'aereo.

Conosco bene questi viaggi, il percorso è come durasse il doppio e si arriva stanchi e affaticati come se uno avesse fatto il viaggio in piedi. Non così la business class, che sembra di volare in paradiso, ma in questo caso è il portafogli a soffrire le pene dell'inferno. Arrivo. Quando cerco di uscire dall'aereoporto proprio davanti alla porta dell'uscita, dopo aver passato controlli, polizia di confine, immigrazione, domande su chi ha fatto le valigie e se qualche sconosciuto ci ha infilato qualcosa dentro, vedo la polizia che tiene bloccata tutta la grande porta a vetri.
, In business class ero quasi da sola e perciò sono una dei primi passeggeri a varcare la porta. Al primo momento guardo in giro e controllo se ci sono altre uscite, ma scorgo solo l'uscita dei trasferimenti "transfer". Guardo di nuovo vedendo che non c'erano altre soluzioni mi accingo ad uscire da quella parte. Intanto era arrivata altra gente e tutti si erano buttati da quella parte.. Non mi preoccupo di quello che stava succedendo o che poteva essere successo. Esco e basta, attraverso un ennesimo corridoio di vetro. Anche lì la presenza delle Forze dell'Ordine è...omnipresente. Ora il primo pensiero che viene alla mente, è appunto di come muoversi, dove dirigersi, chi aspetta all'uscita e se è l'uscita giusta. Guardando in giro posso scorgere dai vetri (questa parte dell'aereoporto e' tutta a vetri) macchine della polizia ancora con le porte aperte, poliziotti che andavano e venivano controllando tutto lo spazio cirsostante. I poliziotti si muovono velocemente e nervosamente. Forse un allarme bomba o è così tutti i giorni? Solo vedendo queste scene da film, questa cosa comincia a darmi pensiero. Ma chissà se c'è qualcuno che è venuto a prendermi. Guardo bene in tutte le direzioni, poi vedo alcune persone che guardano in più direzioni e finalmente scorgo chi era venuto all'appuntamento per prendermi. Rassicurata mi avvicino e partiamo ancora attraverso numerosi corridoi fino al gigantesco pargheggio felicemente e molto velocemente.
Eccomi in Minnesota, lo stato americano dei 10.000 laghi. Lo si puo' leggere anche sulle targhe automobilistiche. La citta' Stato, dove risiede il governo e' Saint Paul, gemella con Minneapolis. Minneapolis ha molti laghi e grandi parchi, ricchi di piante e fiori, dove vivono tantissimi scoiattoli che si vedono continuamente scorazzare dapperttutto, tra i piedi dei passanti anche vicino al centro economico-commerciale, cuore della citta'.Il grande fiume Missisipi la circonda a Nord e poi la attraversa. I suoi grattacieli dove si svolge ogni giorno la vita lavorativa, assumono sempre il colore del cielo dal rosa all'arancio all'alba, all'azzurro al giorno, al blu alla sera, di grigio invece durante i temporali..
Sono costruiti quasi tutti in acciao e cristallo, e molti si specchiano uno con l'altro .
Minneapolis una città ricchissima d'acqua. Mi hanno colpito le innumerevoli fontane, che purtroppo già a metà settembre chiudono per il freddo e il lungo inverno. Anche senza acqua sono molto belle da vedere, sembrano sculture moderne.

Il clima nella stagione invernale e' rigido e scende a 30 gradi sotto lo zero, i laghi ghiacciano da novembre ad aprile. D'estate le sponde dei laghi sono usati come spiaggia e le acque sono solcate da innumerevoli scie di barche di tutti i tipi. L'inverno non è da meno: hokey, pattinaggio, slittini. Non si capisce se c'è più gente d'inverno o d'estate. Intorno ai laghi ci sono due strade: una per i pedoni, una per chi corre con i pattini o in bicicletta.

La città è organizzata in modo speciale per la stagione invernale. A Minneapolis, per esempio, si trova il piu' grande centro commerciale del mondo: "Bloomington" con l'immancabile immenso parcheggio a piani. Sembra di essere in una città senza macchine e senza smog, non ci sono solo negozi, ma anche uffici postali, banche, alberghi, bar e ristoranti, un parco giochi enorme e sempre frequentatissimo.

Essendoci per gran parte dell'anno 30 gradi sotto zero, qui hanno tutti dovuto organizzarsi: in centro città ci sono parcheggi riscaldati e coperti da dove si va ai centri commerciali, agli uffici, all'auditorium, teatri, cinema ecc. attraverso ascensori e tunnel, cosi si puo' girare tutta la citta' passando sopra le strade attraverso dei tunnel tutti trasparenti chiamati "skyway". E' uno spettacolo da provare.
Passegiando all'interno di questo enorme centro commerciale si nota la bellezza di vivere all'italiana, le nostre grandi firme nell'abbigliamento italiano, i nostri trevigiani Benetton, Stefanel e le scarpe Geox, carozzine e seggioloni da bambino della Chicco.
Nel cibo non manca la pizza e il cappuccino e nei ristoranti i menù publicizzano la nostra cucina. Questo mi fa sentire un po' a casa perchè l'America e' un paese molto diverso sia nel bene che nel male e nella grande fatica del vivere quotidiano.
Nei supermercati ci sono tantissimi prodotti italiani dalla pasta Barilla alla De Cecco, ai nostri oli d'oliva ai favolosi formaggi, dal Parmiggiano Reggiano al l'Imbriago del Piave, alle mozzarelle, al taleggio, alla fontina, ecc, ai vini veneti piu' famosi , il Soave, il Merlot, il Cabernet e il Prosecco, ma chissà se hanno proprio lo stesso sapore!

Alla cassa poi quando siamo giunti hanno chiesto alla mia accompagnatrice la carta d'identità perchè non possono vendere alcoolici ai minorenni…La mia accompagnatrice è già maggiorenne da un pezzo, ma sembra una ragazzina e le cassiere non si fidavano e cosi gliela chiedono quasi sempre, mi ha confidato. Ci sono certe cose dell'America che mi stupiscono sempre. I bambini e l'autobus della scuola, per esempio: quando l'autobus si ferma per far salire i bambini tutto il traffico si ferma nei due sensi di marcia, nessuna macchina puo' muoversi finchè l'autobus non riparte. E riparte solo quando i bambini sono tutti saliti o scesi e messi al sicuro nel loro marciapiede.
Minneapolis conta circa 380.000 abitanti. Le strade del centro commerciale sono larghissime cosi pure i marciapiedi e il centro commerciale è lungo tre chilometri. Sul Nicollet Mall, il corso principale, circolano solo autobus, taxi e macchine autorizzate. Le macchine parcheggiano solo nei garage coperti, raramente ci sono parcheggi nelle strade all'aperto.
C'e' l'autostrada urbana che circonda e attraversa gran parte della citta' con 5 corsie di marcia e una di emergenza, la velocita' consentita da un minimo di 40 miglia a un massino di 55 miglia, che diminuisce in prossimita' degli svincoli e delle uscite.
Sulle autostrade extra urbane e' consentita la velocita, massima di 80 miglia, (circa 115 chilometri orari) ogni Stato americano ha sue leggi stradali. Quasi tutte le autostrade sono gratuite!
Moltissimi ponti attraversano la citta', l'autostrada che scorre sotto al livello stradale cosi' non ci sono che pochi semafori in centro cittadino.

Tutte le foto sono di Maria Ester Nichele

a cura di Maria Ester Nichele

 

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