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numero 6 anno primo ¬ 1 settembre 2004 mensile online
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Colette e i gatti
un po di riposo dopo lo stress delle vacanze
Colette, la famosa scrittrice francese (Saint-Sauver-en-Puisaye 1873 - Parigi 1954), è stata straordinariamente capace di raffigurare i gatti, di dar loro corpo e anima e voce come raramente è stato fatto nella storia della letteratura. Alcuni dei suoi libri più importanti sono: La vagabonda, il Puro e lImpuro, Chèri, Gigi. Per fare una breve esposizione dellarte di Colette nel raffigurare i gatti, ecco alcuni brani tratti da due opere: 1) i primi brani, dalla serie delle Claudine - i libri che rivelarono Colette al grande pubblico e che rappresentarono la sua iniziazione letteraria - , nei quali descrive con freschezza e gioia la gatta Fanchette; 2) il secondo brano, dal romanzo La Gatta nel quale è rappresentato il legame amoroso tra Alain un giovanotto francese in procinto di sposarsi e la sua gatta certosina Saha; 1) ....non mi annoio affatto seduta comodamente in una grande poltrona, circondata da libri, con la mia bella Fanchette, quella gattina intelligente più di tutte, che mi ama senza alcun interesse, nonostante i tormenti che sopporta, i morsi nelle orecchie color di rosa, e lammaestramento complicato che la costringo a sopportare. Mi ama al punto di capire ciò che dico e di venire ad accarezzarmi la bocca quando sente il suono della mia voce; ama anche i libri come un vecchio filosofo, quella bella Fanchette, ed ogni sera mi tormenta fino a quando io non ho tirato fuori due o tre grossi Larousse del babbo; il vuoto lasciato forma una specie di cameretta quadrata in cui si accomoda e ci sta bene, richiudo il vetro, e le sue fusa prigioniere, vibrano, poco dopo con un rumore di tamburo velato e incessante. Di tanto in tanto la guardo, e allora mi fa un cenno con le sopracciglia che inarca come un essere umano. Bella mia Fanchette, come sei attraente e comprensiva! Tu mi diverti fin da quando sei nata; tu non avevi aperto che un occhio solo, e già tentavi di fare dei passi bellicosi nella tua cesta mentre ti reggevi appena in piedi sopra i tuoi quattro fiammiferi; dallora in poi vivi allegramente, e mi fai ridere con le tue danze del ventre in onore dei maggiolini e delle farfalle, coi tuoi richiami goffi agli uccelli che spii, coi tuoi modi di bisticciare con me e di darmi delle zampate che mi fanno male alle mani. (da Claudine a scuola) 1 bis) Mélie mi ha descritto bene, a sua volta, lo stato danimo di Fanchette dacché sono partita, la sua rumorosa desolazione per giorni e giorni; (...). Fanchette mi rimpiange! Questa idea mi ha perseguitato. E, durante il mio viaggio, ogni volta che dietro a un muro vedevo fuggire un gatto, sussultavo. Venti volte ho lasciato il braccio di Renaud, meravigliato, per correre a dire a una gatta, seduta gravemente sopra una soglia: Piccina mia!. Spesso, offesa, la bestiolina appoggiava, con un movimento dignitoso, il mento sul petto rigonfio. Ma insistevo, aggiungevo un monte di moine, con voce carezzevole, e vedevo gli occhi verdi inondarsi di soavità, allungarsi in sorriso, la testa piatta e carezzevole stropicciarsi duramente allo stipite con un saluto di cortesia; e la gatta girava tre volte, la qual cosa significa chiaramente : Mi piacete. (da Claudine sposata) 2) Con un balzo verticale, salendo nellaria come un pesce verso la superficie dellacqua, la gatta raggiunse una pieride orlata di nero. La mangiò, tossì, sputò unala, si leccò con affettazione. Il sole scherzava sul suo pelame lilla e azzurrino come la gola dei colombi selvatici. Saha!. Ella volse il capo e gli sorrise apertamente. O piccolo puma! Gattina cara cara! Creatura delle cime! Come farai a vivere quando saremo separati? Vuoi che entriamo in un convento tutti e due? Vuoi che...non so, io...! Saha lo guardava, lo ascoltava con aria tenera e distratta... (da La Gatta) Colette, questa scrittrice sempre più letta e amata, la si può ritrovare al Cimitero Monumentale Père-Lachaise di Parigi, famoso per le tante celebrità che vi sono tumulate.
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