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Costa d'Avorio: vittime e carnefici

La Francia di Chirac non è meglio dei ribelli delle Forces Nouvelles, i ribelli del nord sostenuti dal Presidente del Burkina Faso.

di Africa Occidentale

Incredibile ma vero! E' scioccante rendersi conto che l'esercito di un Paese amico come la Francia, per ordine del presidente Chirac, possa comportarsi in modo omicida e tanto brutale. Esistono foto e filmati di manifestanti a mani nude in atteggiamento non violento su cui l'Esercito Francese spara. Sono inoltre state fatte dichiarazioni esplicite dai Vescovi di Abidjan a testimonianza della brutalità della condotta dei militari francesi. Ci sono stati morti (64) e feriti (2300 di cui 100 in pericolo di vita). Alcuni sono stati decapitati dai tiri di mitragliatrice pesante o carro armato leggero. Esistono documenti filmati che testimoniano la presenza di cecchini. (filmati completi su http://radioci.embaci.com/tvci/ o su http://radioci.embaci.com/englishdownload/ Le truppe francesi usavano proiettili dum-dum vietati dalla convenzione di Ginevra ? Questi crimini, commessi il fine settimana del 6 novembre 2004, vengono mostrati alla televisione francese (TF2) il 29 novembre 2004...

Da un lungo colloquio con l'avvocato Hamza dell'Associazione delle Vittime di Guerra emerge che i rifugiati fuggiti dal nord occupato delle Forces Nouvelles sono più di due milioni, ottocentomila persone sono state vittime di sevizie gravi. La lista degli orrori è infinita. Non si contano gli stupri; alcune di queste donne sono state marchiate a fuoco con la scritta 'violé" (stuprata). Altre vittime sono state marchiate con la sigla MPCI (uno dei tre partiti che compongono la ribellione). Ma passiamo ai fatti con una storia del primo giorno: i ribelli sono arrivati a Bouaké (la piè grande citta del Nord della Costa d'Avorio). La loro azione era stata preparata accuratamente: conoscevano già gli indirizzi delle abitazioni private di tutti i militari e poliziotti avoriesi. Sono entrati in casa di uno di questi; hanno violentato la moglie, ucciso il figlio e il marito-poliziotto. Li hanno trascinati in strada minacciando i vicini che se li avessero seppelliti avrebbero ucciso anche loro, urlando:'devono essere i cani a finirli'

A due fratelli hanno ucciso i genitori e poi hanno costretto i due fratelli ha caricarsi dei pesi sulla testa. Il più giovane è caduto due volte. Hanno detto 'alla terza sei morto'. Il piccolo è caduto ancora ed allora lo hanno sgozzato. Poi hanno preso il fratello, gli hanno tagliato un braccio e gettato da un ponte. E' risucito a salvarsi ed ora lo curano in ospedale. Ha spiegato cosa gli era successo e poi ha smesso di parlare. Da un anno. Chi puo' essere capace di fare delle cose cosi' orrende? I ribelli del Nord. Comunque non bisogna dimenticare che, per quanto selvaggi, questi ribelli sono delle vittime esse stesse. I famosi soldati bambini che hanno conosciuto fin da piccoli solo la guerra. Dieci, quindici anni di guerra in paesi come la Liberia o la Sierra Leone. E chi li manipola e li strumentalizza per potere avere un 'ambiente' favorevole ai propri interessi economici?

Associazione di difesa ed aiuto

Chi difende ed aiuta queste vittime e' il "Collectif des Avocats des victimes de la guerre en Côte d'Ivoire", il cui presidente è Patricia Hamza. Noi siamo in contatto con Patricia Hamza, che si occupa di raccogliere le prove perché tuttti i responsabili di questi crimini siano puniti. Abbiamo deciso di raccogliere delle donazioni in Italia con due obiettivi: informare voi e aiutare loro. Scriveteci a africaoccidentale@yahoo.it,

Per aiutare dall'italia, le vittime dell'Africa, (indicare nella causale Costa d'Avorio oppure Ruanda, [il conto corrente fa capo alla Associazione per il volontariato Lusiana che fino adesso si è occupata del bambini del Ruanda] potete inviare il vostro contributo con un bonifico a Rasbank, CC: 218808, codice ABI: 03589 codice Cab: 01600, tutti i soldi raccolti vanno direttamente alle vittime, noi dell Lusiana o il gruppo di Africa Occidentale non tratteniamo nulla delle somme versate, tutto è fatto con opera di volontari.

di Africa Occidentale

 

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