SIMONA CERNICCHI: FERZAN OZPETEK
La nostra inviata, Simona Cernicchi,
ci parla di "Cuore sacro" di Ferzan Ozpetek,
solo lungometraggio italiano presentato all'edizione 2005
dell'Umbria Film Festival Le Altre Voci del Cinema Europeo
di malaika977@yahoo.it
Sorride,
dolce e genuino, Ferzan Ozpetek quando il sindaco di Montone
gli consegna le "chiavi della città". È contento di questo
dono e dopo aver parlato un po' con il pubblico lo lascia
alla visione del suo ultimo film Cuore sacro. È il solo
lungometraggio italiano presentato all'edizione 2005 dell'Umbria
Film Festival Le Altre Voci del Cinema Europeo, che ogni
anno si svolge a Montone e lui ne è lusingato.
Ferzan racconta che: "Cuore sacro avrebbe dovuto chiamarsi
"Cuore nascosto" perché incentrato sulla parte nascosta
che ognuno di noi ha" o che potrebbe avere, dietro alle
parvenze di un'ordinaria quotidianità. Poi continua dicendoci
che nelle storie che ci propone c'è sempre molto della
sua vita e di ciò che casualmente ha vissuto e che lo
ha colpito. E ci riferisce dello spunto che ha dato vita
al suo ultimo film, quando tornando a casa, a Istanbul,
dopo una vacanza, vide che la madre aveva "adottato" un
trovatello e lui ne era geloso… Così, subito viene in
mente che, similmente, un "incontro" diede vita a La
finestra di fronte. Un giorno, infatti, Ferzan si
imbatté per strada con un signore anziano che diceva di
"non sapere chi fosse"… erano più di 30 anni che non usciva
di casa e la sua città non era più la stessa.
Incontri
che cambiano la vita e che aprono nuove vie alla creatività.
Dal pubblico una signora gli chiede "un ricordo di Massimo
Girotti" ed il regista risponde: "Ricordo con commozione
quando, durante la lavorazione de La finestra di fronte,
ad un certo punto mi disse: "Ho 80 anni e un'infinità
di film girati ma adesso per la prima volta mi sento un
gran bravo attore"".
Gli chiedono:
"C'è sempre una donna nei suoi film che alla fine scopre
se stessa e ciò che realmente desidera, perché una donna?"
e Ferzan risponde: "Le donne per me sono un gradino più
su, le stimo più degli uomini".
Un'altra
domanda: "Cuore sacro è stato scritto per Valeria Golino
e sicuramente sarebbe stato più azzeccato se quest'ultima
lo avesse interpretato, lei lo farebbe rifare alla Barbora
Bobulova?".
Questa la risposta: "Risceglierei sicuramente la Bobulova.
Io e Valeria siamo molto amici, se il film lo avesse fatto
lei sarebbe stato semplicemente diverso".
Gli dicono che Cuore sacro è un film che si ama o si
odia, per lui l'importante è che smuova i sentimenti…
sentimenti da regalare come scosse elettriche per il cuore
e la mente, per far rinascere il cinema italiano.
scritto da Simona Cernicchi
di malaika977@yahoo.it