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A TAVOLA CON GIOIA: ZALETTI


ricetta e acenni storici dei tipici biscotti veneziani

a cura di Abcveneto

La cucina veneziana è variegata e molteplice, grazie agli apporti culinari nati da contaminazioni che hanno a che fare con la sua storia di potenza marinara e porto internazionale. Basta pensare che fin dal X secolo, fu un punto di scambi tra Europa centrale, Impero bizantino e Oriente. Se uno si immagina Venezia a quel tempo...potrebbe vedere Arabi, Turchi, Asiatici, ebrei esuli e viaggiatori da ogni parte dl mondo camminare lungo le calli e le salizade e mercanteggiare spezie, patate, caffè, fagioli, riso zucchero, 'forchette', uvette e granoturco. Dobbiamo però arrivare al XVI secolo, per vedere arrivare sui banchi di Venezia un grano dorato, portato dai porti americani: il granoturco o mais,
(Il mais,nome scientifico Zea mays, comunemente conosciuto con il nome di granoturco, ha avuto origine da un arcaico incrocio fortuito fra due erbe, la teosinte e la gamagrass (Tripsacum dactyloides). Questo è quanto ipotizzato dalla dottoressa Mary Eubanks, genetista delle piante della Duke University, in una sua recente ricerca, finanziata dalla National Science Foundation (NSF) e dal North Carolina Biotechnology Center, presentata a Montreal nel corso del simposio annuale della Society for American Archaeology.
Questa nuova ricerca ha confermato definitivamente che il granoturco non sarebbe solamente il frutto dell'evoluzione della teosinte, una pianta dell'America Centrale; teoria che anche se controversa risultava essere tradizionalmente la più diffusa. La teosinte è una delle antenate del granoturco, mentre il gamagrass ha contribuito in maniera peculiare dal profilo genetico. Mary Eubanks sfata la teoria del biologo Paul Mangelsdorf secondo la quale la teosinte non era altro che un incrocio fra il granoturco e tripsacum invece di un antenato del granoturco...sembra anche che il granoturco aiuti nelle affezioni renali e della vescica. Contiene grassi polinsaturi, ad es. sitosterolo, che esercitano un forte effetto sul metabolismo dei grassi e ne favoriscono l’eliminazione. Da qui il suo successo nei casi di cellulite, idropisia e la tendenza all’adiposità. Contengono pure acido salicilico e vitamina K che hanno effetto analgesico ed antinfiammatori)

il mais diciamolo bene, è originario del Sudamerica, non dall'America del nord, che invece ci ha mandato una sua variazione, il popcorn (in realtà il popcorn è stato trovato in tombe vecchi di milenni...in Perù e in Messico)! A Venezia ben presto scoprirono che con il mais si potevano fare molte cose, una di queste, i zaletti... Per arrivare ai giorni nostri, i turisti in arrivo nella Serenissima, avranno modo di notare quando la visiteranno che ad ogni pasticceria o panetteria ci sono appunto i zaletti o zaeti, biscotti tipici veneziani che trovano la ragion d’essere del proprio nome nel loro ingrediente principale che è la farina gialla, in veneto detta ‘zaea’. Sono semplici nella loro realizzazione quanto squisiti nella loro godibilità gustativa.

Ingredienti:
100gr. di farina di mais gialla, 75 gr. di farina di grano tenero, 100 gr. di burro morbido, buccia d’arancia grattugiata, un cucchiaio di rhum, un tuorlo d’uovo, un pizzico di sale, 80 gr. di zucchero, 50 gr. di uvetta sultanina.

Ammorbidite l’uva sultanina in una ciotola di acqua tiepida (c’è chi fa ravvivare l’uvetta con il liquore), mescolate le due farine con lo zucchero e il sale, aggiungete il burro e il tuorlo, impastate per un minuto e infine aggiungete tutti gli alti ingredienti compresa l’uvetta sgocciolata (c’è chi aggiunge anche i pinoli).

Formate con l’impasto dei piccoli panetti e cuoceteli in forno a 160 gradi per 15/20 minuti.

a cura di Abcveneto

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