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TREVISO:TESORI RUBATI


Apre a Treviso al Museo di Santa Caterina nelle nuove sale appena restaurate, la prima grande mostra scienifica correlata al tema del mito nell'antichità, attraverso le opere restituite alla fruizione pubblica dalla Guardia di Finanza, secondo un itinerario che documenta l'attività di ricupero e tutela del patrimonio archeologico svolta negli anni dal corpo.

a cura di Abcveneto

Vasi attici a figure rosse, eclettici corredi funerari provenienti da antichi ipogei etruschi, crateri apuli con cortei dionisiaci ed una ipnotica scultura di Artemide faranno da quinta scenografia -fino al 5 di maggio 2005- alla suggestiva cornice del Complesso Monumentale di Santa Caterina che nell'occasione dell'evento inaugura i nuovi spazi museali da tempo non fruibili.

Curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, sostenuta dalla Regione Veneto-Assessorato alle Politiche per la Cultura e sotto il prestigioso patrocinio delle più alte Istituzioni Statali, la mostra si propone di illustrare il contributo della Guardia di Finanza a completamento del dispositivo di tutela del patrimonio culturale a valenza universale, dove l'arte non è più soltantola testimonianza dell'identità e dello sviluppo di un popolo, ma anche un valore economici su cui speculare. Da qui l'impegno del Corpo che confluisce nella valorizzazione dell'opera d'arte, attraverso il reinserimento del bene medesimo nel circuito vivo della storia e nella riappropriazione della sua componente etica.

L'attenzione operativa delle Fiamme Gialle verso il mondo dell'arte deriva "ab origene" dalla necessità da parte dello Stato di porre in essere una adeguata tutela del patrimonio archeologico. In questo ambito, il Corpo ha esplicato ed esplica una meritoria e riconosciuta attività di intelligence e di repressione, anche finalizzata al contrasto dele attività di criminali in tale comparto, che possono rivelarsi un efficace veicolo per il riciclaggio di denaro "sporco".

L'esposizione articolata nelle varie sezioni iconografiche correlate ai miti Greci e Italici, è concepita con estremo rigore scientifico ed evidenzia per ciascuna opera in rassegna il probabile contesto cui era destinata e l'ambiente culturale e artistico di origine di produzione.

Capolavori assoluti ascrivibili dall'VIII sec.a.C. all'Età Imperiale che tornano nelle teche museali ed alla fruibilità collettività grazie all'opera di salvaguardia e di tutela della Guardia di Finanza che le ha ricuperate dall'indotto clandestino.

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza è uno speciale Corpo di Polizia che dipende direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. E' organizzato secondo un assetto militare e fa parte integrante dele Forze Armate dello Stato oltre che della Forza Pubblica.

I compiti della Guardia di Finanza sono sanciti anzitutto dalla Legge di Ordinamento del 23 aprile 1959 n.189 che ne individua quelli prioritari e quelli concursuali.

Tra i primi rientrano la prevenzione, la ricerca e la denunzia delle evasioni e delle violazioni finanziarie, la vigilanza sull'osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico e la sorveglianza in mare per i fini di polizia finanziaria. Tra i compiti concorsuali, invece, sono compresi il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica e la difesa politico-militare delle frontiere.

Anche se il ruolo di Polizia Tributaria costituisce il primo e prioritario impegno istitutuzionale del Corpo, va peraltro, evidenziato come i compiti attribuiti all'Istituzione si siano andati progressivamente ampliando sino a ricomprendervi tutti gli interventi aventi per oggetto le forme dell'illegalità recanti pregiudizio al bilancio dello Stato e dell'Unione Europea (area finanziaria) e, più in generale, tutti gli illeciti dannosi per il corretto funzionamento dell'ecomonia legale (area economica). Questo processo graduale di evoluzione si è affermato nel tempo ed ha ricevuto il naturale riconoscimento ordinamentale con l'emanazione della legge Delega 31 marzo 2000 n.78 in materia di riordino delle Forze di Polizia.

Con tale provvedimento, infatti è stato operato l'adeguamento dei Compiti Istituzionali del Corpo nel quadro della più ampia riforma della Pubblica Amministrazione, identificando quale criterio direttivo principale l'attribuzione alla Guardia di Finanza dell'esercito delle "funzioni di polizia economica e finaziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell'Unione Europea".

Si è così determinato un assetto ben preciso ed omogeneo in cui da un lato, è stata esattamente delimitata l'area di primario interesse del Corpo, rispetto a quella delle Forze di Polizia; dall'altro tale area è stata rafforzata mediante lattribuzione in via esclusiva potestà d'indagine in tutti i servizi a tutela delle entrate e dele uscite dei bilanci pubblici.

Fin dalla sua costituzione, la Guardia di Finanza, nell'ambito dei compiti a tutela del Demanio Statale ad essa demandati, ha sempre svolto opera di vigilanza finalizzata ad impedire il depauperamento del patrimonio archeologico dello Stato. Nel 1928 il D.M. 30 novembre, istituzionava l'impiego del Corpo nello specifico settore,affidato ai nuclei di Polizia Tributaria investigativa la delega del Patrimonio Artistico Nazionale.

Nel 1987, la meritoria attività svolta a tutela del patrimonio culturale, ha indotto il Ministero dei bene culturali ed Ambientali a decorare la Bandiera del Corpo con Medaglia d'oro di Beneverenza per l'Arte e la Cultura.

a cura di Abcveneto

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