VENEZIA: < ZONE DI TRANSITO >
Esposizione darte contemporanea, 11-30
Aprile 2005, Inaugurazione 11 aprile ore 18.00, a Venezia, Galleria
A+A - Centro Espositivo Pubblico Sloveno, Calle Malipiero, San Marco
3073, 30174
a cura di Abcveneto
La Galleria A+A, sede del Centro Espositivo Pubblico Sloveno, presenta,
dal 11 al 30 aprile 2005, la mostra <Zone di Transito>, dedicata
al tema dellidentità nella società contemporanea.
Lesposizione è la fase conclusiva di un corso per giovani
curatori, organizzato dalla stessa Galleria A+A, nel quale è
stata offerta la possibilità di approfondire le conoscenze relative
allideazione e alla realizzazione di mostre temporanee.
La mostra vuole stimolare la riflessione intorno al tema dellidentità
individuale e culturale nella società contemporanea. I giovani
artisti chiamati a partecipare hanno proposto la loro personale riflessione
sul tema, interpretando gli spazi della galleria e dei cantieri veneziani.
Vengono infatti presentate opere di fotografia, video arte, installazioni
e performance articolate in due spazi: una zona chiusa,
lo spazio espositivo della Galleria A+A, e una zona aperta,
rappresentata dai cantieri Insula dislocati per la città,
luoghi-simbolo della convivenza tra le diverse culture.
Sono stati messi a disposizione degli artisti due cantieri del progetto
Insula, uno collocato di fronte alla Stazione Ferroviaria
Venezia Santa Lucia, presso la chiesa di San Simeon Piccolo,
e laltro in campo San Vio.
Gli artisti si confrontano non solo con lo spazio white cube della galleria,
ma anche con la città lagunare e con i suoi abitanti. I loro
lavori riflettono sulle identità della società contemporanea,
frutto di tanti io diversi, da una parte, e dallaltra su una dimensione
più intima e domestica: lo spazio chiuso e protetto del centro
espositivo si presenta, infatti, come il più adatto ad innescare
una serie di considerazioni sullidentità individuale, sul
proprio corpo e sul proprio io.
Gli artisti:
Elena Arzuffi (Bergamo, 1965), laureata in Semiologia del colore
al Dams di Bologna. Nella sua opera emerge il bisogno di raccontarsi
e raccontare. Realizza video attraverso lutilizzo di disegni al
tratto e fotografie, che miscelati tra loro danno luogo allo spazio
narrativo, ricercando la visualizzazione di uno stato danimo.
Marco Bernacchia (Senigallia, 1979), diplomando presso lAccademia
di Urbino, realizza installazioni in cui la decontestualizzazione di
oggetti simbolici (case, roulotte, alberi, barche, ecc
) rappresenta
unindagine sulle radici e i possibili adattamenti in altri spazi.
Claudia Bortolato (Udine, 1978), diplomata allAccademia
di Belle Arti di Venezia, nelle sue fotografie pone laccento sul
tema dellidentità individuale, inteso come quel mondo privato
qui rappresentato dallidea delle lenzuola, tessuto rigido
sinuoso, luogo privato per eccellenza allinterno delle quali uno
si muove.
Leonardo Boscani (Sassari, 1961), diplomato in scultura allAccademia
di Belle Arti di Sassari. La sua opera riflette, in maniera spesso ironica,
sui meccanismi di unevoluzione economica e sociale che stritolano
luomo. Strumenti prescelti i billboards, reinterpretati attraverso
la commistione grafico-pittorica e la decontestualizzazione delle immagini
intese come produzioni storiche.
Gea Casolaro (Roma, 1965), sceglie come ambiente ideale la città
contemporanea. Attraverso luso della fotografia si interroga sul
significato dellimmagine, guardando e indagando la realtà
al di là degli stereotipi, e cogliendo le sfumature del vivere
quotidiano più profondo.
Barbara Fässler (Zurigo, 1963), lavora con la fotografia,
il video e linstallazione. Le sue opere oscillano tra l'universo
pubblico e il privato. Con i suoi scatti archivia realtà a lei
vicine e lontane e le ripropone animate dai filtri colorati che spesso
usa nella pratica fotografica, creando una personale scrittura tramite
la quale indagare la percezione del sensibile e raccontare la natura
delle cose.
Micheal Fliri (Schlanders/Silandro BZ, 1978), lavora utilizzando
prevalentemente il video, la fotografia e la performance. Nei suoi video
ricorre spesso alla metafora degli animali (This round is on me), sviluppando
in una sorta di performance diverse aree semantiche, che scivolano dallironia
alla simbologia, ribaltando la concezione del tempo e dello spazio.
Anila Rubiku (Durazzo, Albania, 1970), nella sua opera rimanda
allidea del viaggio, racchiudendo in sé molteplici significati
simbolici ad esso legati: la migrazione, lidentità culturale,
il cambiamento, la nuova geografia globale. Il suo lavoro, pur toccando
tematiche universali, racconta e lascia trasparire la sua storia personale.
Nico Vascellari (Vittorio Veneto TV, 1976) utilizzando la performance,
il video e la grafica, nei suoi interventi riflette sulle incongruenze
insite nel binomio ragione/istinto, andando ad indagare eventuali punti
di contatto o di rottura. Il suo lavoro ricerca soprattutto le estreme
conseguenze di ogni atto creativo.
Cristina Zamagni (Rimini, 1966), dopo la laurea in Architettura,
ha frequentato un corso triennale presso lo Studio Marangoni, dove ha
sviluppato la sua ricerca sulla fotografia, proponendo qualcosa che
potesse appartenere a chiunque, pur restando un segno personale. La
sua ricerca artistica, dice, oscilla tra lindagine della
trasformazione del territorio e il tentativo di rendere oggettivi degli
attraversamenti emotivi.
La mostra:
A cura di: Collettivo curatori A+A
Sede: Galleria A+A - Centro Espositivo Pubblico Sloveno, Calle Malipiero,
San Marco 3073, 30174 Venezia
Direttore: Aurora Fonda
Inaugurazione: 11 aprile 2005 ore 18.00, Galleria A+A
Periodo: 11 aprile-30 aprile 2005
Apertura: aperto tutti i giorni tranne il lunedì, ore 11:00/14:00
15:00/18:00
Ingresso: libero
Per ulteriori informazioni e materiale fotografico: Galleria A+A, tel/fax
0412770466,
La mostra sarà accompagnata da un catalogo.
In collaborazione con Insula, società che dal 1997 si occupa
del risanamento di Venezia e delle sue isole, salvaguardando la città
e migliorandone qualità igienico-sanitarie e viabilità
info@aplusa.i t - w
w w . a p l u s a . i t
a cura di Abcveneto