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MESTRE: IL CAMMINO DELL'ANIMA, DI FRANCA BATTAIN


Saranno esposte opere dal 1970 al 2005: "Ricerche cosmiche yoga", "vulcani", "Magia del ventre e Big Bang del segno", " Il cammino dell'anima", dal 6 al 18 maggio 2005 al Centro Culturale Candiani- Mestre-Venezia. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 13 - dalle 16 alle 20
inaugurazione venerdì 6 maggio 2005, alle ore 18, nella Sala Espositiva Piano Terra

a cura di Abcveneto

Ecco una mostra che nelle parole di Francesca Ruth Brandes, Roberto Joos, Paolo Rizzi e Diego Collovini, racconta l'arco artistico di Franca Battain, artista 'bilingue'.

Un nuovo canto...Franca si merita la gioia che oggi esprime con questo quadro dedicato a Mestre: un'opera-simbolo, in apparenza lieve come il sogno di un bambino, in realtà talmente densa da risultare paradigmatica. Mi piace guardarla e da principio non so perché: a definire Terre Miti basta già il bel testo poetico che l'artista vi ha cucito attraverso:
[...]"Là dove / l'acqua / bacia la terra".[...] inizia, con la struttura rotonda di una fiaba. Tuttavia, nulla ha più referenti nel reale di una costruzione fiabesca: il "c'era una volta" è ora e qui. Esistono davvero giornate limpide in cui il cielo si corona d'orizzonte.

Ci sono luminosi trionfi di luce, in laguna, dove le terre paiono sfiorarsi ed il profilo delle pietre, le insenature trascorrono e si fondono. I sogni hanno ali azzurre, perché non può averle la verità inventata da Franca? Pare incredibile, ma in tanta leggerezza - quelle due colombe simmetriche nella curvatura degli alberi fioriti, i semi onirici delle scarpette (maschile e femminile), delle architetture connotanti - si ammira lo spirito di un'Assunta, l'afflato di una cosmogonia. In excelsis, gioia da respirare. L'artista vi coniuga alla perfezione una precisa concezione del mondo - opera intellettuale, nutrita di frequentazioni plurime - e moto sentimentale: quella città "altra" rispetto alla madre lagunare, così legata al percorso di vita di Franca (che a lungo vi ha abitato), quel mondo mutato in fretta e con modalità proprie, per poi riacquisire un po' per volta le sue radici d'acqua. Il bacio delle terre che si sfiorano, terre miti / bagnate dal Cielo.
Il gesto affettuoso racconta e ritorna, l'idea sintetizza, ma il pensiero che ci coglie - improvviso - di fronte a quest'opera è un altro. I quadri si fanno con le tinte del mondo e Franca Battain - pur nella sua volontà espressiva concettuale - è artista, vulcana, prorompente, genuina. Sa di cultura orientale, psicoanalisi, poesia. E' pacifista convinta ed operante, ecologista. Ha sempre lottato (e non è un luogo comune) per i diritti dei più deboli.
Così, una mostra antologica a lei dedicata, come questa al Centro Candiani di Mestre, costituisce certo un'angolazione privilegiata da cui osservare il moto della cultura e dell'espressione artistica negli ultimi trent'anni, ma anche (e più importante, a mio avviso) un'occasione impareggiabile per cogliere le vitali persistenze del suo fare arte (fare vita, fare amore, germinare). Mario Stefani amava dire che Franca Battain è un'artista bilingue, riferendosi alla connessione fervida che si manifesta in lei tra la parola (il verso) e l'immagine. Moto attraverso le forme, come se non bastassero le mani, la bocca, l'anima: spiegarsi meglio, anzi spiegarsi più profondamente e calarsi nel cratere del vulcano, tra la lava incandescente ed i lapilli. Più giù, nel cavo dell'utero, che è cavo del dolore e della cognizione. Più lontano nel tempo e negli alfabeti dell'essere, fino a lanciare il proprio corpo fra le stelle, dissolversi in quel granulo di blu. Già le prove degli anni Settanta, quelle strepitose pitture su stoffa dedicate al cosmo - anche sul jeans di una datata minigonna - lasciano intravvedere l'ansia di trascendere e la volontà di conquistare nuovi orizzonti. Con l'ingenuità e l'entusiasmo della neofita, Franca Battain si avvicina alla pratica dello yoga e della filosofia orientale e le ricrea a suo modo. E' solo l'inizio di una via perigliosa, affascinante per la critica e per il pubblico, in cui l'artista si pone completamente in gioco: ha il coraggio del pensiero, Franca, la tempra del viaggiatore. I suoi viaggi psichici - che la mostra testimonia con un'abbondanza che dà le vertigini - la vedono rischiare, camminare sull'orlo del precipizio, costantemente fuori da ogni ovvietà. Franca Battain, transeunte. Trans-arte (difficile da connotare secondo precisi stilemi formali, stupefacente, ironica, esplosiva.persino eccessiva); trans-letteratura (con un occhio alla tradizione ed uno alla valenza sillabica del verso). Trans: più che bilingue, poliglotta. Un miracolo di semplicità, una capriola filosofica, uno sberleffo. L'indagine - culminata nella videoinstallazione Magia del ventre e Big Bang del segno - tra anni Ottanta e Novanta, non possiede (e come potrebbe?) il tecnicismo della video-art che ha contraddistinto quei decenni. il risultato è di una dolcezza formidabile, con quel cordone ombelicale a legare mondo con mondo: "Vago nell'antro misterioso / di un codice materno." scrive Franca. La discesa della Vergine ci appare come un'opera primaverile, ma colma di storia; haiku rapidissimo e vigore cosmico. .Eva e Cenerentola, Blimunda e Maria: tutte le donne di Franca oggi ci appaiono più libere. Ridono e forse ballano. Per questo si pensa, si progetta, si sperimenta; per questo si rischia in prima persona: per toccare, infine, la gioia.

scritto da: Francesca Ruth Brandes

Ricerche cosmiche yoga .Il mondo sulla stoffa,sulla seta,in un recupero materico che pungola a superare ostacoli tecnici ...sfibranti,stimoli nuovi per un linguaggio che nasce all'istante.ritmi fiabeshi .di uno spazialismo che scavalca le pure astrazioni fontaniane per scavare in profondità.che tende a scoprire le interne ragioni di una evoluzione che dal caos spumeggiante da' vita e corpo alle forze terrestri.

scritto da: Roberto Joos 1977 .

Tutto appare chiaro: sia i passi lievi della Madonna che diventano una sorta di "cammino dell'anima",sia la forza salvifica che ne emerge.Venezia,la città armoniosa che salda natura e presenza umana,diventa il grembo materno in cui si verifica questo slancio verso il cielo,questa ascesi che ci coinvolge. Un miracolo di salvezza e di pace?. Qui sta la scommessa di Franca Battain: la capacità di caricare l'immagine di una forza che è quella dello spirito.

scritto da Paolo Rizzi 2003 .

Pittura, poesia, video, fotografia, narrazione sono forme artistiche che non sembrano, almeno nel caso dell'opera di Battain, essere autonome, Battain ha così avvertito la necessità di sperimentare nuove strade ed aprire nuovi orizzonti più ampi e impossessarsi così di altri linguaggi.Ecco dunque la mostra attuale, un confronto tra le dinamiche dell'evoluzione dei linguaggi e delle forme espressive e la maturazione delle proprie identità esistenziali. E quest'equilibrio è raggiunto proprio nel momento in cui distintamente sa dare diverso peso ai linguaggi che usa. Le composizioni pittoriche risentono dell'idea di uno spazio tridimensionale, che nasce dalle installazioni; come queste risentono di un ordine pittorico, identificato nei colori, nelle forme, ma anche le inquadrature dello spazio appartengono alla falsa tridimensionalità della fotografia, come l'equilibrio reale della fotografia si appropria del disequilibrio della pittura.

scritto da Diego Collovini


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