Quando il gallo Canta
Il maestro Gianni Ambrogio si
cimenta con un libro.
a cura di Gianni
Ambrogio
A
proposito del lungo racconto (o romanzo breve) di Amarilli
Gastaldi, "Elena Carrisi", pubblicato da il
FoglioLetterario
propongo una recensione piuttosto anomala. Attraverso
alcune metafore potrete divertirvi ad ipotizzare una trama
per verificare, quando lo avrete letto, fino a che punto
vi siete avvicinati all'originale. Ho diviso lo scritto
in due parti, un lungo prologo e il breve evento finale.
Vi posso aiutare un tantino dicendovi che si tratta di
un thriller. Prologo: Un dipinto di Pollok, lungo e stretto,
panoramico. Sulla tela, lo scorrere veloce, irruento,
irrefrenabile, travolgente; un magma infernale di rossi,
gialli, ocra, sbavanti e solcati da lunghe serpentine
nere in corsa tracimante. Corsa folle in un alveo
troppo stretto, di cui si può intuire quale sarà
il disastroso impatto quando arriverà al capolinea.
Improvvisamente, una tela bianca. Il vuoto il nulla. Ma
è una tela piccola, pochi centimetri e subito dopo,
un imponente quadro di Mondrian. Un quadro quadrato, perfetto
perfettamente squadrato. Atematico, scientifico, infallibile.
Non c'è spazio per errori. Tutto è programmato.
E' tutto cervello il cuore incatenato imbavagliato, per
esso non c'è spazio, potrebbe creare contrattempi.
Geometrie disegnate in nero funereo che conducono a rettangoli
lunghi e larghi o stretti ma in perfetto equilibrio fra
loro.
I rettangoli di colore puro. Elena si nuove sopra i suoi
passi, lungo la linea che porta a a un piccolo rettangolo
rosso, rosso come il sangue ed è certa di non sbagliare.
Qui mi fermo perché è arrivato il momento
delle vostre congetture, leggere il libro e misurare la
portata delle vostre intuizioni. La lettura sarà
di un giallo godibile. Il costo è minimo,
il coinvolgimento, grande. Buon divertimento.
Elena Carrisi, Amarilli Gastaldi, Edizioni il FoglioLetterario
€5,00
a cura di Gianni
Ambrogio