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Palazzo Bomben: Silvano Agosti, "la seconda ombra"


Venerdì 2 e sabato 3 dicembre, alle ore 21, la Fondazione Benetton Iniziative Culturali (a Treviso in via Cornarotta, ) offre al pubblico l'occasione di conoscere Silvano Agosti, regista, sceneggiatore, produttore, distributore, direttore della fotografia e montatore dei suoi film, definito nell'ambiente "uomo cinema". Promotore dell'autogestione della creatività, Silvano Agosti è anche scrittore, drammaturgo e poeta.

a cura di Abcveneto

Evento collegato alla mostra Gino Rossi e Arturo Martini. Quando l'arte si tace.
Continua la serie di appuntamenti legati alla mostra dedicata a Gino Rossi ed Arturo Martini che prendono spunto dal tema "arte e follia", la nuova occasione di discussione e incontro nasce dal cinema con un autore fuori dalle regole.


Programma di venerdì 2
In seguito ad una introduzione dell'autore, vedremo il film La seconda ombra (casa di produzione,11 MARZO CINEMATOGRAFICA 2000) interpretato da Remo Girone (musica originale di Nicola Piovani). Il film è dedicato al liberatore dei manicomi Franco Basaglia, l'autore della legge 180 che dopo una battaglia durata un decennio (dal 1961 al 1970), riuscì a decretare "fuori legge" i manicomi. Grazie a lui furono liberate 150.000 persone segregate nei 144 manicomi sparsi nella penisola. Le ragioni della reclusione erano spesso del tutto estranee a disordini psichici e servivano a giustificare sovvenzioni pubbliche. Il malato inoltre non poteva essere dimesso dopo la guarigione, in quanto la legge in vigore (legge Giolitti, 1906) attribuiva al direttore del manicomio la piena responsabilità civile e penale del paziente anche dopo la sua dimissione. Agosti, riconosce in Franco Basaglia un grande riformatore, una delle figure più rilevanti della seconda metà del secolo scorso. Al tema dei manicomi il regista aveva già dedicato un'opera intitolata Matti da slegare scritta e girata insieme a Marco Bellocchio nel 1974, di cui gli spettatori riceveranno omaggio (fino ad esaurimento copie) per restituire l'interezza di un percorso di ricerca. Un film militante libero da impegni programmatici, scritto nei moduli del cinéma verité.

L'incontro con Agosti non lascia indifferenti, la ricchezza della sua vita, del suo pensiero sempre coerente, fiducioso e acuto è fonte inesauribile di riflessione su noi stessi, incontrarlo significa spesso incontrare la propria coscienza. In un momento storico dove la cultura sembra essere quella del terrore, Agosti parla di fiducia, di gioia di vivere e del diritto per ognuno di noi alla felicità.
Al centro della sua poetica l'uomo, ognuno insostituibile, unico, ognuno un universo straordinario. La voce di Silvano Agosti è nota a molti ascoltatori radiofonici, dagli appassionati di RadioTre, quale ospite di Hollywood Party, a quelli di Radio Deejay ,quale frequente ospite di Fabio Volo (entrambi bresciani) di cui è padre spirituale e mentore.
Silvano Agosti tiene una rubrica settimanale su un noto quotidiano nazionale ed è l'autore di Lettere dalla Kirghisia che ha già venduto più di 16.000 copie, il racconto di un mondo democratico, moderno e civile.
(Ingresso 4 €, è gradita la prenotazione)


SILVANO AGOSTI
Data e luogo di nascita: 23 Marzo 1938, Brescia, Italia
Si diploma all'Istituto Magistrale e parte giovanissimo per Londra. Vuole vedere la casa dove è nato Charlie Chaplin e in seguito scoprire il mondo. Vive in Inghilterra, in Francia, in Germania svolgendo i lavori più umili e infine parte a piedi, come un pellegrino medioevale per visitare tutto il Medio Oriente e l'Africa del nord.

Si iscrive nel 1960 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diploma nel 1962, vincendo con il cortometraggio La veglia il ciak d'oro che gli viene consegnato dal Presidente della Repubblica. A Mosca, nel 1963, si specializza sull'opera di Ejzenstejn.

Dopo aver lavorato con Marco Bellocchio alla sceneggiatura, i dialoghi, il montaggio de I pugni in tasca, nel 1967 esordisce col lungometraggio con Il giardino delle delizie. Fortemente censurato in Italia e invitato all'esposizione universale di Montreal. Nel 1975 dirige Matti da slegare con Marco Belloccio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli.

Dal 1976 al 1978 è docente di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il suo cinema Azzurro Scipioni, nel quartiere Prati, diviene un punto di riferimento per i film d'arte e per quello impegnato. Nel 1983 termina D'amore si vive, personalissima ricerca sulla sensualità e i sentimenti in una Parma tutta speciale.

Intorno agli anni 80 inizia la sua attività letteraria che produrrà romanzi come l'uomo proiettile (candidato al Premio Strega) Uova di garofano, La ragion pura, Il semplice oblio, Lettere dalla Kirghisia.

Vive, gioca e lavora a Roma

a cura di Abcveneto

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