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Venezia: Ricordando Ken Saro Wiwa


Conferenze in collaborazione con Comune di Venezia - Centro Pace Domenica 4 dicembre, ore 17

a cura di Abcveneto

SPAZIOEVENTI - LIBRERIA MONDADORI SAN MARCO, 1345 - VENEZIA

17 Sozaboy. L'Africa di Ken Saro Wiwa (Baldini & Castoldi Dalai Editore) Partecipano Franca Bimbi, Roberto Piangatelli, Riccardo Musacco, Marina Forti, Bridget Yorgure, Coordina Cristina Dalai. Seguirà una lettura di brani poetici da Anche questa Nigeria di Ken Saro Wiwa a cura di "Settima Stanza" accompagnamento musicale di Annunziata Dellisanti.

Immaginate un villaggio ai confini del mondo, Dukana. Una chiesa, i soliti vecchi che snocciolano storie, le donne che fanno i lavori pesanti. A Dukana vive il giovane Mene con la madre, vive dignitosamente e fa l'aspirante autista di pulmini. A Dukana nessuno sa niente di niente: tutti sentono alla radio di un governo che è cambiato e di cui conoscono solo funzionari e poliziotti, uomini corrotti che si pappano mazzette per ogni cosa. Tutto scorre lento e lieto. Mene conosce la giovane Agnes e la vuole sposare. Tutto sembra andar bene finché non si comincia a parlare di nemico, finché non arrivano sozasoldati a requisire cibo e reclutare gente. Per un giovane fare la guerra è una gran cosa, bisogna cacciare il nemico perché nel Paese manca il sale, e lui deve proteggere la giovane moglie. E così Mene diventa Sozaboy, veste l'uniforme, prende ordini senza capire perché fa quello che fa e va al fronte, in fossi e acquitrini. Ma la guerra è un brutto affare. E così Mene scappa, conosce la prigionia, passa nelle file del nemico, lascia tutto per cercare la mamma e la sposa, per tornare a Dukana, perché ha capito che la guerra è una gran brutta cosa senza senso... Questo è un assaggio del mondo fantastico che Saro Wiwa tratteggia in questo suo capolavoro del 1985, ispirato alla guerra del Biafra che devastò la Nigeria dal 1967 al 1970. Al di là del contesto storico, però, la forza della scrittura e della narrazione trasforma ogni personaggio in archetipo e riveste i luoghi e le gesta dell'alone del mito.

Ken Saro Wiwa (1941) fu un intellettuale brillante, un uomo di teatro, nonché un notissimo e popolare regista televisivo. Saro Wiwa apparteneva alla popolazione degli Ogoni, un gruppo di circa 500.000 abitanti insediati nel delta del grande fiume, dediti alla pesca e all'agricoltura. La presenza di ricchi giacimenti petroliferi nella zona, sfruttati dalla multinazionale anglo-olandese Shell, li costrinse all'emigrazione, alla miseria, e addirittura alla morte a causa dell'inquinamento del territorio, perpetrato con la complicità della classe dirigente politica e militare del Paese. Fu proprio per difendere i diritti degli Ogoni che Saro-Wiwa intraprese la battaglia civile e politica che gli costò la vita: arrestato dal regime militare e condannato a morte dopo un processo-farsa, fu impiccato il 10 novembre 1995 insieme ad altri militanti del Mosop, il movimento politico da lui sostenuto.

Info Martina Mian

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