Oderzo: Come Tomà, diario di viaggio nell'età
d'argento
ODERZO (TV) - LIBRERIA BECCO GIALLO,
via Umberto I
venerdì 2 dicembre 2005 ore 20,30
a cura di Abcveneto
Antonio Lago - Presidente AUSER Regione Veneto Andrea
Forgione - Presidente AUSER Treviso-Sinistra Piave Massimo
Santonastaso - Primario Medico, Vittorio Veneto presentano
con l'autore COME TOMÁ. DIARIO DI VIAGGIO NELL'ETÁ
D'ARGENTO di Mauro Portello, ZONA
- pp. 160 - 16 euro ISBN 88 89702 07 9
Tomà
va in pensione. Ma non è facile organizzare una
nuova vita, dopo anni scanditi dal ritmo e dalle responsabilità
del lavoro. In questo "diario di viaggio", Tomà
racconta, giorno per giorno, il suo confronto con nuove
prove, interessi, interrogativi: ed è come un manuale
di sopravvivenza per non sentirsi mai vecchi, per non
sentirsi mai soli, per cercare, dentro e fuori di sé,
il meglio che l'avanzare dell'età può offrire.
LA PREFAZIONE DELL'AUTORE
Il fatto è che di vecchiaia si parla ancora poco
e intanto le dimensioni
sociali del fenomeno crescono. Dopo più di un decennio
di attività nel campo
della promozione culturale per la Terza età, sono
giunto alla conclusione che
la diffusione della riflessione sulla vecchiaia sia quanto
mai urgente. Troppo
spesso ho visto persone anziane affrontare la loro condizione
a mani nude,
affidandosi esclusivamente alla propria sensibilità
e al buonsenso, strumenti
che da soli ormai non bastano più. La nostra società
è diventata molto più
complessa ed è sempre più indispensabile
munirsi di conoscenze e informazioni
che possano favorire la comprensione dei fenomeni nuovi
che caratterizzano la
vecchiaia. Pensarci serve ad affrontare le difficoltà,
forse ad alleviare le
sofferenze, e a vivere più pienamente. La società
invecchia, gli indicatori
statistici danno cifre davvero impressionanti, per l'Italia
e per il mondo
dell'Occidente industrializzato in generale, pertanto
è tempo che una nuova
cultura della vecchiaia vada riconosciuta, sviluppata,
descritta e soprattutto
divulgata. Urgentemente. Per fare fronte alla qualità
nuova della vecchiaia e
alle sue sorprendenti dimensioni demografiche. La sfida
è ormai, in modo
sempre più evidente, la costruzione di quella che
chiamerei, con pacatezza,
"una nuova civiltà della vecchiaia".
Riflettere sulla vecchiaia è urgente perché
la nostra è una società
irreversibilmente caratterizzata dalla moltitudine di
anziani e, inoltre,
proprio per questo, perché si deve dare l'opportunità
a chi vecchio ancora non
è di concentrarsi sul proprio futuro prima che
la vecchiaia accada. Penso che
sia urgente mettere a disposizione delle persone almeno
le idee correnti sulla
vecchiaia, indicare quali sono gli studi più rilevanti
nel settore, insomma
divulgare il più possibile quanto gli uomini di
oggi (scienziati, ma anche
scrittori, filosofi...) sanno sugli anziani. Per accrescere
la consapevolezza
sociale prima, prima che si produca una sorta di effetto
Vajont, cioè prima
che la verità del fenomeno si manifesti tutta d'un
colpo, tragicamente per
averla ostinatamente ignorata. Per tutto questo ho immaginato
il diario della
vecchiaia di Tommaso "Tomà" Rebeschi.
Esso non copre tutti i campi d'indagine,
indica piuttosto - con uno sforzo di semplificazione -
direzioni di ricerca,
temi di riflessione personale, semplici ma fondamentali
informazioni, per le
persone che intendono riflettere su di sé in questa
precisa prospettiva, vale
a dire dal punto di vista del proprio tempo che passa,
indipendentemente
dall'età che stanno attraversando. Ogni pagina
sembra sia stata scritta come
per rispondere alla domanda: "che cosa di urgente
e indispensabile devo
sapere, qui e ora, per affrontare al meglio l'invecchiamento?".
Quanto è rappresentativo Tomà? Poco, tanto?
Non credo che sia importante,
secondo me è del tutto secondario: ciò che
conta è il fatto che Tomà è un
esempio, egli è una realtà, e soprattutto
è una realtà assertiva. Tomà pone
se
stesso come protagonista per sé, e guarda da vecchio
e cerca di vivere in
questo mondo in modo ottimale. Proprio il suo essere così
ha suggerito
l'auspicio espresso dal titolo. Il distacco anagrafico
che oggi mi separa
dalla vecchiaia ha certamente favorito una più
serena valutazione delle
osservazioni e delle descrizioni dei fenomeni, e costruire
le pagine del
"diario" è per me stata un'occasione
importante di riflessione su ciò che mi
aspetta. Per tutto questo sarò sempre grato al
signor Tommaso Rebeschi. Va da
sé che, a eccezione di autori o personaggi pubblici,
ogni riferimento a fatti
o persone reali è puramente casuale. (Mauro Portello)
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MAURO
PORTELLO (1955) vive tra il Veneto e Genova. Insegna nella
scuola superiore, si occupa di letteratura (è curatore
delle Opere di Goffredo Parise, Milano, 1987) e di comunicazione.
Da quasi quindici anni lavora nel campo della promozione
culturale per la terza età.
a cura di Abcveneto