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L'ORA DI RELIGIONE: IL CORAGGIO DELLA FEDE


Frate Indovino così di spiega il coraggio della fede nel suo calendario del 2005.

a cura di Caterina Pallaoro

Signore, dammi il coraggio e rendi saldo il mio cuore. Non ti chiedo di tenere lontana da me la paura, ma di aiutarmi a superarla, ne di allontanarmi dai pericoli, ma darmi la forza di affrontarli. Nell'ora dei miei fallimenti non togliermi il tuo sguardo di misericordia e non negarmi la tua mano per risollevarmi e riprendere il cammino. Donami luce per conoscere i tuoi pensieri e coraggio per seguire le tue vie. Tu mi hai detto di perdere la mia vita e accettare la croce di ogni giorno. mi sento a disagio di fronte a queste tue parole che mi inseguono e mi giudicano, dammi il coraggio di mettere te al centro del mio essere, di lasciare a te le redini del mio cuore. Permettermi di comprendere l'inconsistenza del mio io, le prevaricazioni del mio egoismo e del mio orgoglio, insufficienza delle mie vedute di perdermi nell'infinito vivificante del tuo mistero. Dammi il coraggio Signore di essere solidale con i poveri, con i deboli, con i sofferenti, con quelli che non contano. Dammi il coraggio di dimenticare, di sorridere, di accogliere sempre, di perdonare, di amare come ami tu.

"Dio nessuno l'ha mai visto"(Gv 1,18). "Beati coloro che pur non avendo visto, crederanno" (Gv 20,29)

La fede è essenzialmente un atto di coraggio. Scaturisce dalla testimonianza degli Apostoli, che hanno avuto la sorte di vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie. Di rimanere incerte e perplesse, scandalizzate da quello che avveniva davanti a loro. Di trovarsi con la loro nudità di fronte a una persona che le scrutava dentro, che le interpellava, che le amava. Di aver scoperto una inspiegabile corrispondenza tra le profondità del proprio cuore e il mistero di quella "presenza" che stava loro innanzi. Persone che si sono trovate di fronte ad un fatto "impossibile" , inimmaginabile, che le ha colte di sorpresa: la Risurrezione. Persone che hanno avuto paura, sono fuggite, hanno tradito, rinnegato, ma hanno confessato la loro vigliaccheria e si sono sentite guardate con uno sguardo d'amore, perdonate. Persone che hanno testimoniato con il sangue l'autenticità di questa irruzione dell'Eternità nel tempo, dell'Infinito nel provvisorio, dell'amore nel buio dell'egoismo; che hanno fatto dell'annuncio delle Buona notizia (Vangelo), lo scopo della loro vita.
La fede del credente parte dall'annuncio di fede di queste persone, ne ripercorre le tappe: la sorpresa, lo sconcerto, la paura, le corrispondenze interiori, esistenziali, la lotta di non cedere all'irruzione di un'altra entità personale e, infine la gioia della totalità raggiunta nella comunione. "Ci hai fatti per te Signore, e il nostro cuore è inquieto, finché non riposa in te (sant'Agostino). Questo è il cammino della fede. Un cammino lungo, arduo, difficile perché è un cammino per la vita.

Per ogni scelta importante della vita ci vuole coraggio.

Frate Indovino 0.F.M Capp. "Rifugio Francescano" Via severina2 06124 Perugia

a cura di Abcveneto

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